Bellaria e Coriano, riprendono i mercati settimanali
(Rimini) E’ stato definito per la giornata di domani, (mercoledì 18 novembre) e per i due mercoledì successivi (25 novembre e 2 dicembre) lo svolgimento in forma e con modalità straordinarie del mercato settimanale di Bellaria: un provvedimento fortemente voluto dall’Amministrazione, con l’obiettivo di far convivere il pieno e rigoroso rispetto delle misure vigenti, ed il sostegno alle attività che settimanalmente esercitano lungo le strade che circondano la residenza comunale. Il mercato si svolgerà nella consueta collocazione, tra via Caduti per la Libertà, via De Gasperi e via Don Milani, dalle 8.00 alle 13.00: presenti tutti gli stand, dal settore alimentare alle altre merceologie di prodotti. L’area sarà perimetrata, con la creazione di varchi di accesso e di uscita: l’ingresso e la fruizione del mercato saranno strettamente vincolati al rispetto delle prescrizioni anti Covid-19, dall’uso della mascherina all’igienizzazione delle mani in prossimità di ogni banco del mercato. Sarà presente apposito servizio di sorveglianza, che assicurerà il rispetto delle misure previste dal protocollo dedicato al commercio su aree pubbliche; si anticipa infine sin da ora che analogo provvedimento è previsto per il mercato settimanale di Igea Marina in programma venerdì.
Sul versante di Coriano, giovedì 19 novembre il mercato di Ospedaletto si svolgerà regolarmente nel rispetto delle normative attuali. Come avevamo promesso il nostro impegno è stato massimo per permettere, da una parte, agli operatori di poter svolgere il loro lavoro e dall'altra ai cittadini di fruire di un servizio indispensabile in piena sicurezza. "Abbiamo scelto di mantenere i mercati nelle aree a loro dedicate perpetrando, come richieste, e rafforzando il piano di circolazione all'interno delle stesse. I mercati saranno sorvegliati e si farà massima cura affinché vengano evitati assembramenti. Siamo fiduciosi che tutto si possa svolgere nel migliore dei modi, visto anche il comportamento sempre puntuale dei mesi scorsi di operatori e clienti”, spiega Domenica Spinelli (sindaco). A partire da giovedì tutti i mercati anche di sabato a Cerasolo Ausa e Lunedì a Coriano riprenderanno regolarmente.
Aggiornamento coronavirus: +207 positivi, + 39 guariti
(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 93.285 casi di positività, 2.219 in più rispetto a ieri, su un totale di 22.381 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 9,9%, rispetto al 17,6% di ieri. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 984 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 304 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 456 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,2 anni. Su 984 asintomatici, 361 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 65 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 4 con gli screening sierologici, 21 tramite i test pre-ricovero. Per 533 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Modena con 517 nuovi casi e Bologna con 360, a seguire Reggio Emilia (241), Ravenna (230), Rimini (207), Piacenza (200), l’imolese (120), Ferrara (117). Poi Parma e Forlì (entrambe con 81 casi), e Cesena (65).
Effettuati 22.381 tamponi, per un totale di 1.895.816. A questi si aggiungono anche 3.774 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 57.268 (1.839 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 54.570 (+1.781 rispetto a ieri), il 95,2% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 48 nuovi decessi: 20 in provincia di Bologna (9 donne rispettivamente di 69, 79, 81, 86, 87, 88, 91 anni e 2 di 85 anni; 7 uomini di cui 2 di 74 anni, uno di 78, uno di 80, 2 di 84 e uno di 85 anni; altre 4 donne nell’imolese, rispettivamente di 41 anni, 90 anni e 2 di 80 anni); 8 in quella di Reggio Emilia (3 donne, una di 64 anni e 2 di 86 anni, e 5 uomini di 84, 85, 87, 92, 93 anni); 7 in provincia di Modena (6 donne rispettivamente di 70, 84, 91, 92 e due 90enni, e un uomo di 96 anni), 7 in quella di Ravenna (3 donne di 77, 87 e 89 anni e 4 uomini di 73, 74, 82 e 92 anni), 3 in quella di Parma (tutte donne, rispettivamente di 81, 83 e 91 anni); uno a Piacenza (un uomo di 88 anni), uno a Ferrara (un uomo di 87 anni) e uno in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 79 anni di Cesenatico). Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 5.115.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 247 (dato stabile rispetto a ieri), 2.451 quelli in altri reparti Covid (+58). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 12 a Piacenza (dato invariato rispetto a ieri), 17 a Parma (invariato), 26 a Reggio Emilia (+1), 64 a Modena (+2), 66 a Bologna (+2), 1 a Imola (-2), 20 a Ferrara (invariato), 11 a Ravenna (-3), 6 a Forlì (dato invariato), 1 a Cesena (invariato) e 23 a Rimini (invariato). Le persone complessivamente guarite salgono a 30.902 (+332 rispetto a ieri, di cui 39 a Rimini).
Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 10.023 a Piacenza (+200 rispetto a ieri, di cui 90 sintomatici), 8.202 a Parma (+81, di cui 48 sintomatici), 13.659 a Reggio Emilia (+241, di cui 185 sintomatici), 16.662 a Modena (+517, di cui 377 sintomatici), 18.460 a Bologna (+360, di cui 147 sintomatici), 2.269 casi a Imola (+120, di cui 52 sintomatici), 4.542 a Ferrara (+117, di cui 6 sintomatici), 5.667 a Ravenna (+230, di cui 116 sintomatici), 3.521 a Forlì (+81, di cui 57 sintomatici), 2.932 a Cesena (+65, di cui 51 sintomatici) e 7.348 a Rimini (+207, di cui 106 sintomatici).
Centri anziani chiusi: saranno messi a disposizione della Asl per i test covid
(Rimini) "Il grande impegno messo in campo dal Asl per evitare ricoveri ospedalieri, su cui sono concentrate soprattutto l'unità dell'Igiene Pubblica e tutte la struttura della medicina del territorio potrebbe, nei prossimi giorni, arrivare alla necessità di trovare nuovi spazi idonei dove poter fare il tampone rapido". Lo annuncia il vicesindaco del comune di Rimini Gloria Lisi. "Una necessità, evidenziata dalla medicina territoriale, in quanto gli ambulatori e gli spazi a disposizione dei medici di famiglia, potrebbero non essere sufficienti a soddisfare le tantissime richieste. A questo scopo il Comune si è attivato individuando tre diverse sedi di centri sociali anziani, distribuite in diverse zone del territorio per andare incontro alle necessità di tutti i cittadini e ridurre al amassimo gli spostamenti".
Qualora si rendesse necessario, "il Comune di Rimini metterà a disposizione dell'Asl e per i medici di base e le Unità Speciali di Comunità Assistenziale, 3 edifici dislocati sul territorio nella parte nord, centro e a sud della città. Una disponibilità per testimoniare come il Comune e le istituzioni siano molto vicine alle esigenze dell'AUSL e si lavori veramente in sinergia per trovare velocemente tutte le migliori soluzioni possibili per gestire l'emergenza su diversi fronti ed evitare di mettere in crisi la struttura ospedaliere. Una soluzione che va incontro anche ai cittadini evitandogli grossi spostamenti".
In questo momento, infatti, per le misure di contrasto al Covid, i centri sociali sono purtroppo chiusi. Tuttavia alla loro riapertura i dodici centri anziani riminesi (e i circa 2.500 iscritti) troveranno alcune importanti novità ad attenderli. Per loro, ma non solo, la Giunta ha appena approvato gli indirizzi di valorizzazione e nuove possibilità di sostegno economico. Gli obbiettivi sono diversi, favorire la socializzazione nella terza età, promuovere spazi di incontro e condivisione, valorizzare una dimensione dell'età anziana sempre più dinamica, attiva e propositiva verso la quale anche la pubblica amministrazione sta mostrando - a diversi livelli, non solo quelli sanitari e sociali - grande attenzione e interesse. Una conferma ed una importante novità.Gli attuali centri anziani sono tutti ospitati beni immobili facenti parte del patrimonio comunale destinato a scopi sociali. Per loro il Comune conferma la possibilità di partecipare anche alle spese per utenze, fino alla concorrenza di un importo massimo di 5 mila euro.
La novità è la possibilità, inedita fino ad oggi, è quella relativa ai centri anziani autonomamente organizzatisi ad iniziativa di associazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale in immobili non messi a disposizione della Amministrazione. A quelli che assicurano una frequenza di attività di almeno quattro giorni a settimana, con un numero di iscritti e frequentanti non inferiore a 50, e siano dotati di regole di funzionamento che garantiscono la libera adesione dei nuovi associati e la elettività delle cariche, possono ora essere assegnati contributi per sostenere le spese di funzionamento per affitto ed utenze (debitamente rendicontate) fino ad un massimo di 11 mila euro.
"Quella introdotta – spiega Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – è una novità importante che, una volta che si potranno riaprire, amplierà ulteriormente il sostegno dell'Amministrazione al variegato mondo dei centri anziani. Parliamo di realtà presenti in tutti i quartieri del Comune di Rimini, dal centro storico alle frazioni di Viserba, Torre Pedrera, Miramare, Santa Giustina, Corpolò. Centri che contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo di servizi di prossimità, animazione, welfare e culturali. Associazioni molto attive sul territorio che sosteniamo e che vogliamo valorizzare ulteriormente. Il sostegno anche ai centri sociali autonomi, non ospitati cioè in strutture comunali, va in questa direzione. Vengono da queste realtà tanti volontari determinanti nei servizi di assistenza durante il lockdown. Molti di loro non si sono più fermati e continuano tuttora nel loro impegno quotidiano. Sono Centri, associazioni, persone speciali a cui va, oltre un rinnovato sostegno, anche il grande ringraziamento mio e dell'Amministrazione"
Indino (Concommercio): Ok le luminarie, ma abbiamo bisogno di sgravi fiscali
(Rimini) “L’amministrazione comunale riminese, come anche altre sul territorio provinciale, continua a dimostrare di aver compreso le difficoltà sempre più pressanti che stanno vivendo le attività economiche del territorio, soprattutto quelle del commercio di prossimità e dei pubblici esercizi”. Lo dice Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini pur ribadendo: “Questo secondo lockdown, seppure “light” rispetto a quello primaverile ha nuovamente chiuso bar e ristoranti, ha fatto saltare le domeniche lavorative per i negozi e limitato gli spostamenti anche tra Comuni se non per lavoro, salute o necessità: un combinato disposto che potrebbe mettere la parola fine su molte attività già duramente provate. Per questo apprezziamo anche gli ultimi sforzi in ordine di tempo messi in campo dal Comune, a cominciare dagli appelli ai cittadini da parte dell’assessore alle Attività produttive, Sadegholvaad, di fare acquisti nei negozi di prossimità, che unito all’impegno di sostenere interamente le spese per le luminarie natalizie e alla promessa di abbassare le tariffe dei parcheggi a gestione comunale per chi andrà a fare acquisti in centro, possono essere di aiuto”.
“Sappiamo che momento è difficile, ma alle amministrazioni chiediamo un ulteriore sforzo. Conosciamo le difficoltà dei Comuni nel far quadrare i bilanci, ma questo non è un momento normale: questo è il momento di prendere delle decisioni straordinarie. Così come al governo, anche alle amministrazioni locali chiediamo di eliminare tutte le tasse alle imprese che hanno subito danni indescrivibili, anche perché con i ristori che stanno arrivando, i piccoli imprenditori ci stanno pagando solo una parte delle tasse dovute. Inoltre sarebbe giusto che nella nostra provincia, tutta ad alta vocazione turistica, anche le attività degli altri comuni costieri diversi dal capoluogo, potessero usufruire del contributo appannaggio delle attività dei centri storici”.
“Quando chiediamo interventi straordinari ai Comuni parliamo di Tari, di imposta sulla pubblicità e di tutto ciò che è di competenza locale: portiamo avanti da mesi queste richieste, ma è sempre stata trovata una giustificazione per non intervenire. Giustificazioni legittime tenendo conto dei bilanci comunali, come altrettanto legittimo è da parte nostra cercare di aggrapparci con tutti noi stessi a ogni forma di sostegno possibile per riuscire a salvare le nostre imprese”.
“Fondamentale poi una nuova sferzata riguardo l’accesso al credito, di cui ho parlato nel mio recente incontro in videoconferenza con il Sottosegretario Villarosa che mi ha assicurato una risposta in tempi brevi sulla richiesta avanzata di eliminare tutti i vincoli che oggi impediscono a molte aziende di poter beneficiare di un’apertura di credito con gli istituti bancari”.
“Occorre una reazione forte, fatta di sostegni, di sgravi, di credito agevolato, ma anche di un programma di crescita e investimenti per il rilancio. Il deterioramento del contesto economico, associato all’acuirsi del clima d’incertezza, ha determinato un rapido peggioramento del Pil. Per il mese di novembre l’indicatore dei consumi scende dell’8,1% rispetto allo stesso mese del 2019 e l’Ufficio Studi di Confcommercio stima una riduzione del Pil del 7,7% su ottobre e del 12,1% annuo. A maggior ragione, dunque, non possiamo permetterci di perdere il tessuto commerciale delle nostre città, né come nazione, né tanto meno come territorio: fare acquisti nei negozi di prossimità vale il futuro della micro impresa, della nostra economia e del nostro vivere sociale”.
Riccione, rimborsi alle famiglie per il trasporto scolastico
(Rimini) L'amministrazione comunale di Riccione garantisce da diversi anni il servizio di trasporto scolastico tramite il servizio di scuolabus gestito dall'Ente ed affidato alla ditta Gam. Gli utenti all'inizio dell'anno scolastico acquistano gli abbonamenti annuali al servizio di trasporto scolastico ad un costo complessivo di 200 euro, ma nel 2020 a seguito delle misure anti Covid 19, le scuole di ogni ordine e grado sono state sospese con conseguente sospensione di tutti i servizi connessi. Per questo motivo l'amministrazione ha deciso di riconoscere alle famiglie che avevano acquistato gli abbonamenti per il servizio di trasporto scolastico comunale un rimborso parziale commisurato ai mesi di servizio non usufruiti e fissato nell'importo di 70 euro. In totale verranno rimborsati 1400 euro. L'amministrazione quindi procederà al versamento del rimborso per 20 famiglie, autorizzando il settore Servizi alla Persona e alla Famiglia a procedere alla liquidazione dell'importo mediante due distinte modalità; voucher da accreditare sui nuovi abbonamenti per i 15 utenti che usufruiscono del trasporto scolastico anche per l'anno 2020-212; bonifico a favore dei 5 utenti che non usufruiscono più del trasporto.
"In questo momento così delicato per tante famiglie con figli in età scolare - ha detto l'assessore ai Servizi Educativi, Alessandra Battarra - questo rimborso è un aiuto concreto che il Comune ha subito attivato sia con un versamento diretto a quanti non hanno più i bambini sui pulmini comunali e come detrazione sugli abbonamenti di quest'anno per gli studenti che useranno il servizio".
Covid, i dipendenti del comune di Rimini aiuteranno la Asl nel tracciamento
(Rimini) Anche i dipendenti del Comune di Rimini si mettono a disposizione dell'Azienda sanitaria a supporto del contrasto del Covid-19, affiancando il personale del Dipartimento di Igiene pubblica nella fondamentale attività di contact tracing. Sono già arrivate le prime adesioni all'invito lanciato dal sindaco Andrea Gnassi e dalla vicesindaco Gloria Lisi rivolto al personale dell'Amministrazione e in particolare ai dipendenti assegnati a quegli uffici che, a causa dell'emergenza sanitaria, hanno visto una riduzione dell'attività ordinaria. Raccogliendo una richiesta della direzione generale dell'Ausl Romagna, l'Amministrazione ha quindi sondato la disponibilità dei dipendenti a dedicarsi in questa fase di emergenza al lavoro di tracciamento dei contatti dei soggetti positivi al virus Covid-19, attività che sta richiedendo un enorme sforzo di risorse umane da parte dell'Ausl. L'ipotesi dell'Amministrazione era quella di poter dedicare a questo servizio circa una decina di dipendenti, sia tra quelli impegnati in ufficio sia tra quelli che operano in smart working: ad oggi sono già almeno cinque coloro che hanno dato la propria disponibilità e che quindi riceveranno dall'Ausl tutte le indicazioni per il corretto svolgimento dell'attività, che si traduce nel contattare telefonicamente le persone indicate dall'Azienda sanitaria e nel raccogliere le informazioni sui contatti che le persone positive hanno avuto nel tempo.
"Sappiamo tutti che con l'aumentare del numero di tamponi e dei casi di positività al Coronavirus, l'attività del tracciamento completo dei contatti è diventata sempre più impegnativa e complicata - è il commento del vicesindaco Gloria Lisi – abbiamo quindi accolto immediatamente la richiesta di collaborazione della Direzione sanitaria dell'Ausl e a stretto giro sono arrivate le prime conferme da parte dei nostri dipendenti. A loro va il ringraziamento dell'Amministrazione per aver capito quanto il momento sia delicato e quanto sia decisivo mettere le proprie competenze a servizio della salute della comunità, in particolare per l'attività di screening che è alla base per un'efficace strategia di contrasto all'epidemia. E' il segno di una città che può e vuole fare squadra attraverso le sue componenti – istituzioni, sanità, cittadini - per far fronte ad un nemico a cui possiamo tenere testa solo se ognuno fa la propria parte".
Bellaria, tariffe nidi abbattute fino al 50%
(Rimini) E’ in approvazione, da parte della Giunta, apposita delibera che sancisce l’abbattimento delle tariffe per l’iscrizione al Nido Comunale “Il Gelso” di Bellaria Igea Marina: il provvedimento andrà ad intervenire su tutte e quattro le fasce di reddito famigliare più basse, da 0 fino a 26.000 euro di Isee.In particolare, alla luce di un contributo regionale di 52.660 euro, vengono abbattute del 50% le rette mensili per le prime due fasce di reddito (Isee da 0 a 4.000 euro e Isee da 4.000 a 10.000 euro), del 30 % per la terza fascia di reddito (Isee da 10.000 a 16.000 euro) e del 20 % per la quarta fascia (Isee da 16.000 a 26.000 euro).
covid, Federconsumatori: i test costano troppo
(Rimini) Da una indagine Federconsumatori Rimini si evince che il costo per i cittadini della provincia di Rimini che fanno un tampone o un test sierologico presso una" struttura privata rimane, dopo 9 mesi dall’inizio della Pandemia Sars-Cov2, ancora elevato", fa notare il presidente Graziano Urbinati. "In una fase nella quale il tracciamento delle positività Covid attraverso un monitoraggio puntuale e preciso, possono contenere l’espandere della pandemia, un costo meno elevato ed alla portata di tutte le fasce sociali oltre ad evitare file, ritardi e code negli ospedali e nei punti prelievo dell’Asl".
Sono "molti i cittadini della nostra provincia che in queste settimane si sono rivolti a strutture sanitarie private per effettuare un tampone, al fine di verificare una possibile infezione da virus Sars-Cov2, (un esame per il quale, lo ricordiamo, è sempre necessaria la prescrizione del proprio medico di famiglia) si trovano spesso di fronte a prezzi piuttosto vari fra di loro, ma comunque ancora molto cari per le tasche di tutti. Nella nostra provincia infatti, per un test sierologico si va dai 25 ai 37 euro per quello rapido, dai 35 ai 50 euro per quello con anticorpi quantitativi, per i tamponi rapidi dai 25 ai 70 euro; per il tampone molecolare dai 75 ai 105 euro".
Per Federconsumatori Rimini "le strutture pubbliche, che devono restare il principale riferimento per l’utenza seppure oggi in difficoltà visti i crescenti numeri di richieste. Pertanto è necessario fornire maggiori tutele anche a chi decide di rivolgersi a strutture sanitarie private, a partire dai costi che è chiamato a sostenere. Non può essere che ci sono cittadini che possono permettersi un tampone e settimana e chi lo farà solo se si ammala. I cittadini e sopratutto le fasce più deboli hanno e stanno pagando già a sufficienza la pandemia Covid, sarebbe quindi necessaria quanto prima una regolamentazione dei costi dei test e dei tamponi in quanto necessari ai cittadini tutti per combattere questa pandemia".
Misano, si parla di solidarietà con Nuccio Ordine
(Rimini) Nuovo appuntamento in modalità on-line con la rassegna Parole Controtempo. Venerdi 20 novembre alle ore 21 Nuccio Odine si concentrerà la sua attenzione sulla parole SOLIDARIETA', valore che sembra dimenticato nella brutalità dell'attuale situazione sociale. L'egoistica visione insulare degli esseri umani, che ha favorito i successi elettorali di molti partiti razzisti e omofobi nel mondo, viene smentita da alcune bellissime pagine di grandi classici: non è vero che ogni uomo è un'isola separata; l'umanità, al contrario, è un unico continente in cui tutti i suoi abitanti sono uniti da legami di fratellanza e solidarietà. Da Seneca a Virginia Woolf, da John Donne a Walt Whitman, da Montaigne a Tolstoj, da Francesco Bacone a Antoine de Saint-Exupéry i classici ci insegnano, come ricordava Albert Einstein, che «solo una vita vissuta per gli altri è una vita che merita di essere vissuta».
17 novembre
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