(Rimini) Da una indagine Federconsumatori Rimini si evince che il costo per i cittadini della provincia di Rimini che fanno un tampone o un test sierologico presso una" struttura privata rimane, dopo 9 mesi dall’inizio della Pandemia Sars-Cov2, ancora elevato", fa notare il presidente Graziano Urbinati. "In una fase nella quale il tracciamento delle positività Covid attraverso un monitoraggio puntuale e preciso, possono contenere l’espandere della pandemia, un costo meno elevato ed alla portata di tutte le fasce sociali oltre ad evitare file, ritardi e code negli ospedali e nei punti prelievo dell’Asl".
Sono "molti i cittadini della nostra provincia che in queste settimane si sono rivolti a strutture sanitarie private per effettuare un tampone, al fine di verificare una possibile infezione da virus Sars-Cov2, (un esame per il quale, lo ricordiamo, è sempre necessaria la prescrizione del proprio medico di famiglia) si trovano spesso di fronte a prezzi piuttosto vari fra di loro, ma comunque ancora molto cari per le tasche di tutti. Nella nostra provincia infatti, per un test sierologico si va dai 25 ai 37 euro per quello rapido, dai 35 ai 50 euro per quello con anticorpi quantitativi, per i tamponi rapidi dai 25 ai 70 euro; per il tampone molecolare dai 75 ai 105 euro".
Per Federconsumatori Rimini "le strutture pubbliche, che devono restare il principale riferimento per l’utenza seppure oggi in difficoltà visti i crescenti numeri di richieste. Pertanto è necessario fornire maggiori tutele anche a chi decide di rivolgersi a strutture sanitarie private, a partire dai costi che è chiamato a sostenere. Non può essere che ci sono cittadini che possono permettersi un tampone e settimana e chi lo farà solo se si ammala. I cittadini e sopratutto le fasce più deboli hanno e stanno pagando già a sufficienza la pandemia Covid, sarebbe quindi necessaria quanto prima una regolamentazione dei costi dei test e dei tamponi in quanto necessari ai cittadini tutti per combattere questa pandemia".