(Rimini) Partirà  mercoledì 11 novembre l'abbattimento delle tariffe per le mense scolastiche riminesi, che durerà fino il 23 dicembre. Saranno circa tremila le famiglie a beneficiare, potenzialmente, del taglio delle tariffe, esclusivamente per le due mensilità di novembre e dicembre, grazie ad un investimento di 420 mila euro. Un potenziale di circa 677 mila pasti tra scuole d'infanzia e nidi comunali (0-6 anni), le scuole d'infanzia statali e le scuole primarie statali. Il beneficio potrà arrivare ad un massimo di 150 euro a famiglia, in proporzione al numero di pasti effettivamente consumati. Per accedere è necessario presentare l'Isee che, a seconda del ciclo scolastico frequentato, ha soglie di accesso diversificate.

"Il potenziamento del diritto allo studio – sottolinea l'assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini, Mattia Morolli – fa parte delle misure messe in campo dall'Amministrazione di Rimini per sostenere  le famiglie riminesi in questa difficile contingenza storica.Un intervento straordinarico che riguarda oltre 3.500 famiglie riminesi a cui siamo arrivatianche grazie al lavoro delle insegnanti referenti per la mensa e al costante confronto con i genitori. Un investimento reso possibile, oltre che da specifiche scelte di bilancio, anche grazie ai finanziamenti ottenuti da Ministero e Regione come premio per le valutazione di alta qualità ricevuta dalle nostre mense, improntate sul biologico. Risorse che abbiamo deciso di investire subito a vantaggio delle famiglie riminesi, con lo scopo di permettere a tutte le famiglie che ne hanno bisogno di poter continuare ad usufruire delle mense scolastiche riminesi, anche in un momento di difficoltà economica. Lo strumento dell'Isee ci permetterà di parametrare i contibuti ai reali bisogni, in modo da poter sostenere prioritariamente chi è più in difficoltà".

Lunedì, 09 Novembre 2020 13:26

Città ecogreen: Rimini è quattordicesima

(Rimini) Rimini al 14esimo posto nella classifica delle città ecologicamente più virtuose del Paese. E' quanto emerge dall'indagine condotta da Legambiente pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore che fotografa le performance ambientali delle 104 città capoluogo di provincia d'Italia incrociando 18 indicatori. Un balzo in avanti – Rimini lo scorso anno era al 23° posto -  a conferma di una performance in ascesa rispetto alla serie storica. Era 31esima nel 2014, 33esima nel 2015, 32esima nel 2016, 29esima nel 2017, 16esima nel 2018, a conferma di un trend in miglioramento specie rispetto a dieci anni fa, quando la città si era assestata in 50esima posizione.

E' nella macro area tematica "Ambiente" che gli indicatori danno i dati maggiormente positivi specie per quanto riguarda il patrimonio degli alberi (12° posto assoluto in Italia) con quasi 33 alberi ogni 100 abitanti, l'estensione delle isole pedonali (8°, con 0.985 mq per abitante) ma anche l'uso efficiente del suolo (16°) e sul fronte del solare termico e fotovoltaico (22°) con 7,154 Kw per abitante. Ma la città ottiene buone performance anche in quella contenente le categorie legate alla "Mobilità" dove sul fronte delle piste ciclabili Rimini si assesta al 26° posto, al 16° sul fronte della capacità d'offerta del proprio trasporto pubblico, al 22° su quello del trasporto dei passeggeri, 28° sul tasso di motorizzazione con 61,344 auto ogni 100 abitanti, rimanendo penalizzata per le note dinamiche di "città turistica" sul fronte degli incidenti stradali che la collocano al 99° posto pur a fronte di dati che registrano una tendenza in diminuzione, sia per numero di sinistri sia per gli infortuni ad essi legati. Un dato statistico penalizzante che naturalmente evidenzia i suoi effetti distorti anche nella categoria produzione rifiuti urbani, dove Rimini si colloca al 101° posto, mentre, rimanendo nella macro area tematica "Rifiuti", il 32° posto evidenzia col 68,8% come sia ormai a un passo il traguarda del 70% per la raccolta differenziata. Le rilevazioni sulla qualità dell'aria (PM10), mostrano per Rimini un livello medio di concentrazione annua di ug/mc 29,50 (ben al di sotto del limite di 40 ug/mc), valore migliore rispetto a quello di molte altre citta' del bacino padano. Sul fronte "Acqua", i dati raccolti da Legambiente dimostrano una città attenta al proprio patrimonio idrico, specie sul tema della dispersione della propria rete idrica (28°), a cui si affianca la capacità di depurazione (pari al 95%) e di consumi idrici domestici che ci assestano al 48° posto.

"La classifica di Legambiente - Il Sole 24 ore conferma nella sostanza gli aspetti virtuosi evidenziati negli ultimi anni, in particolare sul fronte della mobilità urbana (ciclabile, pedonale e legata al trasporto pubblica) - spiega l'assessore all'Ambiente Anna Montini – e delle infrastrutture verdi urbane che, a dati del 2019, ancora non riflettevano il grande lavoro di rigenerazione urbana che stiamo facendo nei nostri lungomari. Molto buono anche il dato sul solare termico e fotovoltaico pubblico, chiaro indicatore della linea seguita dall'Amministrazione comunale per la riduzione dell'uso di combustibili di origine fossile e per la contemporanea riduzione delle emissioni climalteranti".

(Rimini) Sopralluogo questa mattina dell'assessore ai Lavori Pubblici, Lea Ermeti, dell'ufficio comunale preposto, di Geat e dei tecnici dell'Ufficio Traffico del Comune di Riccione, per l'attivazione di un nuovo "drive through" che darà la possibilità, di effettuare il tampone direttamente in auto. "Su richiesta dell'Ausl Romagna, il Comune di Riccione si è attivato immediatamente - ha detto l'assessore Ermeti - per individuare un'area pubblica dove permettere ai cittadini di Riccione e del distretto Sud di poter usufruire del servizio di tamponi, eseguiti direttamente in auto, senza doversi recare a Rimini. Le modalità operative del drive through saranno rese note dall'Ausl Romagna. Il punto tamponi sarà operativo da lunedì prossimo, 16 novembre. Un servizio importante per il territorio, direi essenziale in questo momento, che permetterà ai cittadini di essere più comodamente e più vicino casa parte attiva della prevenzione dell'epidemia. L'area individuata è quella del parcheggio dei Delfini, all'uscita del casello autostradale A14. Un'area facilmente raggiungibile, non lontano dalla città ma che allo stesso tempo non congestionare il traffico locale". Il Comune di Riccione predisporrà l'area, pulitura a cura della Geat e sistemazione delle transenne, in maniera da creare un percorso obbligato a senso unico all'interno del parcheggio.  

Lunedì, 09 Novembre 2020 11:01

9 novembre

Bilancio pesante | Vertice in prefettura | Guerra nel Pd

Lunedì, 09 Novembre 2020 10:59

7 novembre

Boom di tamponi, Pievesestina in tilt | Riccione cala del 40% | Chili di "maria" in cantina

(Rimini) "Difendiamo la zona gialla. Dobbiamo farlo tutti: cittadini e istituzioni. Ma a questo punto dico, se i cittadini sono chiamati a rispettare regole che limitano la libertà, compreso il coprifuoco, (una parola che non avrei pensato di usare in un'Italia libera!) la Regione deve attivare il coordinamento del volontariato della protezione civile a sostegno di chi si ritrova in quarantena, chiuso in casa e non sa come fare. Protezione civile che deve aiutare le attività ad applicare i protocolli, che deve insomma prestare la dovuta assistenza alla popolazione. La Regione come ha esortato il ministro Speranza non deve sottovalutare", è l'appello della sindaca di Riccione Renata Tosi. 

"Senza il coordinamento regionale dei volontari della protezione civile, la stessa protezione civile istituzionale ha armi spuntate perché lo strumento operativo sul territorio sono i volontari. A livello provinciale, inoltre, auspico che venga attivato in queste fase di prevenzione, il coordinamento dei sindaci, senza il quale siamo inermi. Il Governo passate due settimane dall'ultimo Dpcm rivedrà le zone dell'emergenza. Significa che i comportamenti di oggi influiranno drasticamente sul futuro. Il mio appello quindi ai cittadini per un rispetto rigoroso delle norme: rispetto della distanza, mascherina e divieto di assembramento. Rigorosi e senza sconti saranno anche i controlli da parte delle Forze dell'Ordine e della polizia locale di Riccione sui luoghi di aggregazione. Noi, cittadini e Comune di Riccione, siamo pronti a fare la nostra parte. Se il nostro lavoro e i nostri sacrifici non basteranno, però, non potrete dare ai cittadini e alle comunità la colpa se le cose si trascineranno e produrranno nuove chiusure. E' in questo momento che le comunità di cittadini vanno aiutate, è ora il momento di prevenire e la prevenzione passa attraverso l'aiuto che si darà ai cittadini in quarantena anche ad iniziare da semplici cose come la raccolta rifiuti. Per fare un esempio banale, sono molte le segnalazioni che arrivano in questi giorni agli uffici comunali di cittadini in isolamento domiciliare ai quali non è stato spiegato che i rifiuti vanno messi nell'indifferenziata con doppio sacchetto e che può essere chiesto a Hera l'attivazione della raccolta a pianerottolo. Questo significa non solo aiutare il cittadino, ma arginare i contagi. Altro esempio banale ma esplicativo se la Regione non attiva il coordinamento del volontariato della protezione civile non scattano né assicurazione per i volontari, né la possibilità per gli occupati di avere il congedo speciale dal posto di lavoro, con l'assurda conseguenza che i volontari potrebbero essere solo pensionati, proprio quelli che per età dobbiamo maggiormente tutelare". 

(Rimini) Il consigliere comunale Carlo Rufo Spina rende noto di "avere raccolto le firme necessarie per la convocazione del consiglio comunale tematico avente ad oggetto "Abbandono progetto Microaree", presentato al presidente del consiglio comunale ieri sera e già protocollato. Ai sensi di regolamento il consiglio dovrà obbligatoriamente tenersi entro lunedì 26 novembre e avrà ad oggetto, oltre la discussione sul progetto della giunta, la votazione del mio atto di indirizzo che allego in word".Dopo tanti rinvii e alcune indiscrezioni di "un possibile abbandono di un progetto, come centro-destra intendiamo stanare l'amministrazione per capire formalmente quelle che intende fare, in particolare se si assumerà la responsabilità politica di revocare la delibera di giunta del 2018 che identificava le microaree nelle 5 zone cittadine a tutti note. E' ben chiaro a tutti che in assenza di precisi passaggi formali di revoca l'amministrazione potrebbe in ogni momento dare corso alla delibera già approvata trasferendo le famiglie sinte dove previsto. E' un modo per dare chiarezza, certezza e sicurezza a tutti i cittadini coinvolti nel problema".

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 67.041 casi di positività, 1.953 in più rispetto a ieri, su un totale di 20.847 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 9,4%, rispetto al 10,7% di ieri. Il nuovo Rt regionale, l’indice di trasmissibilità del virus, è dell’1,57, in calo rispetto all’1,63 della scorsa settimana. Dei nuovi contagiati, sono 932 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 280 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 347 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,8 anni. Su 932 asintomatici, 332 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 51 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 per screening sierologico, 11 con i test pre-ricovero. Per 533 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 478 nuovi casi, Modena con 309, poi Reggio Emilia (279), Rimini (197), Parma (194), Piacenza (178), Ferrara (102), Ravenna (82), seguono Forlì (59) Imola (57), e Cesena (18). I tamponi effettuati sono stati 20.847, per un totale di 1.695.309. A questi si aggiungono anche 3.624 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 33.730 (1.757 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 31.880 (+1.672 rispetto a ieri), il 94,5% dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 40 nuovi decessi:11 in provincia di Reggio Emilia (otto uomini di cui due di 87 anni e gli altri di 83,81,79,71, 69, 62; e tre donne rispettivamente di 89,92 e 88 anni), 10 anche in provincia di Ravenna (sei donne di cui due di 94 anni e le altre di 93,91,86, 71; quattro uomini di 91,89,71 e 63 anni); 9 in provincia di Modena (cinque donne di 100, 99, 92, 92, 86 anni e quattro uomini di 90, 89, 82, 78 anni ), 3 in provincia di Parma (due uomini di 87 e 74 anni e una donna di 94), 3 anche in provincia di Bologna (due donne di 87 e 79 anni e un uomo di 94 anni), 2 a Piacenza (un uomo di 70 anni e una donna di 35 con patologie pregresse), e 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 81 anni) e in provincia Forlì-Cesena (una donna di 76 anni). Nessun decesso nella provincia di Rimini. Dall’inizio dell’epidemia i decessi in Emilia-Romagna sono complessivamente 4.752.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 177 (nessun aumento rispetto a ieri a livello regionale), 1.673 quelli in altri reparti Covid (+85). Sul territorio, le persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 8 a Piacenza (-1 rispetto a ieri), 18 a Parma (+1 rispetto a ieri), 14 a Reggio Emilia (stabili rispetto a ieri), 31 a Modena (-2 da ieri), 61 a Bologna (-2 rispetto a ieri), 4 a Imola (invariati rispetto a ieri),11 a Ferrara (+2 da ieri), 8 a Ravenna (invariati), 4 a Forlì ( +1 rispetto a ieri), 2 a Cesena (numero invariato rispetto a ieri) e 16 a Rimini (+1 rispetto a ieri). Le persone complessivamente guarite salgono a 28.559 (+156 rispetto a ieri, di cui 30 a Rimini).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella i cui è stata fatta la diagnosi: a Piacenza 7.924(+178 rispetto a ieri, di cui 102 sintomatici), 6.530 a Parma (+ 194, di cui 120 sintomatici), 10.328 a Reggio Emilia (+279, di cui 167 sintomatici),10.479 a Modena (+309, di 141 cui sintomatici), 13.251 a Bologna (+478, di cui 254 sintomatici), 1.304 casi a Imola (+57, di 42 cui sintomatici), 3.196 a Ferrara (+102, di cui 10 sintomatici), 3.778 a Ravenna (+82, di cui 39 sintomatici), 2.755 a Forlì (+59, di cui 49 sintomatici), 2.074 a Cesena (+18, di cui 11 sintomatici) e 5.422 a Rimini (+197, di cui 86 sintomatici).

(Rimini) Sapere se si è positivi al Covid-19 in un quarto d’ora dall’effettuazione del tampone. La lotta al Coronavirus in Emilia-Romagna può contare su un nuovo strumento: è iniziata, e sarà terminata per la maggior parte della dotazione entro la fine della prossima settimana, la distribuzione di quasi un milione di tamponi antigenici rapidi, capaci di fornire un risultato in circa 15 minuti. Ed è solo il primo lotto di una fornitura complessiva che si avvicina ai 2 milioni di test. L’obiettivo è riuscire a circoscrivere, e quindi contenere, in maniera ancora più efficace e veloce la diffusione del contagio: tra gli usi previsti ci saranno i controlli sui contatti stretti dei positivi per la chiusura, dopo 10 giorni, della quarantena, gli screening a scuola in caso di una positività, i controlli sui pazienti che accedono ai Pronto soccorso; e ancora, nelle strutture sociosanitarie come le Cra, per lo screening periodico di operatori e ospiti e per i visitatori, oltre che per indagini epidemiologiche sulle categorie professionali o le fasce d’età più a rischio. Inoltre, per i test sui viaggiatori in arrivo all’aeroporto Marconi di Bologna

Anche il Patto per il lavoro sarà coinvolto in questa grande campagna di controllo: 250.000 tamponi rapidi saranno infatti forniti ai datori di lavoro sottoscrittori dell’accordo con la Regione, che avranno la possibilità di far svolgere il test a proprio carico, per quanto riguarda le spese di esecuzione, nelle strutture sanitarie accreditate. “Continuiamo a rafforzare con tutti gli strumenti possibili la strategia di contrasto al virus, per prevenire e circoscrivere la diffusione, e individuare e isolare i nuovi contagi con la massima tempestività- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute-. Oggi mettiamo in campo quasi 2 milioni di tamponi, un numero che supera il totale di test di questo genere effettuati finora da inizio pandemia. Un’accelerazione ulteriore dell’indagine epidemiologica che ci permetterà di aumentare ancora la sicurezza nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strutture sociosanitarie. Uno sforzo, quello di potenziare la capacità di indagine e di fare controlli, che ci permetterà di aumentare ulteriormente la sicurezza in tanti luoghi vitali per l’intera comunità regionale”.

“È significativa- aggiungono Bonaccini e Donini- anche la forte collaborazione con uno strumento di crescita come il Patto per il lavoro: il tessuto produttivo dell’Emilia-Romagna si è reso disponibile a impegnarsi in prima linea, e a proprie spese, per il contenimento del virus, e non era affatto scontato questo esempio di grande corresponsabilità”. Sono due i canali di approvvigionamento dei tamponi rapidi che saranno distribuiti in Emilia-Romagna, in totale 1.865.550: 44.880 sono forniti dalla struttura commissariale nazionale - di cui 19.200 arrivati a inizio novembre e 25.600 in arrivo -, i restanti 1.820.750 sono il frutto della gara che la Regione Emilia-Romagna ha indetto insieme alla Regione Veneto; di questi, 970.000 sono già in distribuzione. La prima fornitura di tamponi garantita dal Governo è stata suddivisa in maniera omogenea tra le 8 Aziende sanitarie, che ne hanno ricevuti 2.400 ciascuna; i test ottenuti tramite gara saranno invece assegnati sui territori secondo una ripartizione che tiene conto della popolazione residente e dei diversi fabbisogni.

Venerdì, 06 Novembre 2020 17:57

6 novembre

Scuola media chiusa | Ospedali vicini al rosso | Dopo don Giorgio

Pagina 502 di 1906