Lunedì, 02 Novembre 2020 08:10

Regione, Bonaccini positivo al coronavirus

(Rimini) Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è risultato positivo al test sul Covid-19 effettuato nella mattinata di oggi, in via precauzionale, in vista di appuntamenti istituzionali in agenda nel pomeriggio e domani. Il presidente Bonaccini, che non presenta sintomi, come previsto in questi casi si è posto in isolamento domiciliare nella sua abitazione, da dove porterà avanti regolarmente l’attività amministrativa e di governo regionale nei prossimi giorni.

"Stamattina ho fatto il tampone e sono risultato positivo al Covid-19. Sto bene, non ho sintomi, e così come previsto sono in isolamento domiciliare a casa, da dove lavorerò regolarmente, portando avanti le tante cose sulle quali siamo impegnati insieme", sono le parole afidate alla sua pagina Faebook. "Era previsto che questa mattina facessi il test, in via precauzionale, in vista di alcuni appuntamenti istituzionali che avevo in agenda sia nel primo pomeriggio ad Imola, per il Gran Premio di Formula 1, sia domani. Ma a differenza di altri controlli, fatti anche di recente, stavolta sono risultato positivo. Ovviamente non me l’aspettavo. Il rispetto delle regole e condizioni di salute normali mi lasciavano tranquillo, invece il virus ha colpito".

Bonaccini, ha quindi chiesto "di prestare la massima attenzione e di rispettare scrupolosamente le regole. Io non mollo e sarò qui in prima linea, anche da casa. Insieme, ne sono certo, ce la faremo!"

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 57.597 casi di positività, 1.758 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.039 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 14,6%. Dei nuovi contagiati, sono 902 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 181 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 362 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,4 anni. Sui 902 asintomatici, 257 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 64 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 6 per screening sierologico, 19 con i test pre-ricovero. Per 556 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 526 nuovi casi, poi Modena (321), Reggio Emilia (282), Parma (136), Piacenza (116), Ferrara (86), Ravenna (85) e Rimini (68).  Seguono Forlì (49), Cesena (46) e Imola (43).

I tamponi effettuati sono stati 12.039, per un totale di 1.601.730. A questi si aggiungono anche 3.234 test sierologici. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 24.917 (1.706 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 23.518 (+1.655 rispetto a ieri), il 94% dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 16 nuovi decessi: 6 in provincia di Modena (5uominidi 96, 93, 75, 72 e 68 anni e 1 donna di 93),  4 in provincia di Bologna (4 uomini di 87, 83, 80 e 69 anni), 2 sia in provincia di  Piacenza (entrambi uomini rispettivamente di 89 e 73 anni) che in quella di Ravenna (entrambe donne rispettivamente di 97 3 95 ani)e 1 in quelle di Parma (donna di 86 anni)e Forlì-Cesena (donna di 91 anni). Nessun decesso nelle province di Reggio Emilia, Ferrara e Rimini. Dall’inizio dell’epidemia i morti complessivi in Emilia-Romagna sono 4.647.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 132 (+7 rispetto a ieri), 1.267 quelli in altri reparti Covid (+44). Sul territorio, le 132 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 7 a Piacenza (dato invariato rispetto a ieri), 11 a Parma (invariato),  8 a Reggio Emilia (+1), 26 a Modena (+1), 44 a Bologna (+2), 3 a Imola (invariato), 8 a Ferrara (invariato), 6 a Ravenna (+1), 5 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 10 a Rimini (+ 2 rispetto a ieri). Le persone complessivamente guarite salgono a 28.033 (+36 rispetto a ieri).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 7.216 a Piacenza (+116 rispetto a ieri, di cui 38 sintomatici), 5.907 a Parma (+136, di cui 66 sintomatici), 8.972 a Reggio Emilia (+282, di cui 183 sintomatici), 8.377 a Modena (+321 di cui 119 sintomatici), 11.299 a Bologna (+526, di cui 267 sintomatici), 1.093 casi a Imola (+43, di cui 28 sintomatici), 2.670 a Ferrara (+86, di cui 8 sintomatici); 3.087 a Ravenna (+85, di cui 59 sintomatici), 2.439 a Forlì (+49, di cui 39 sintomatici), 1.842 a Cesena (+46, di cui 29 sintomatici) e 4.695 a Rimini (+68, di cui 20 sintomatici).

(Rimini) Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 55.841 casi di positività, 2.046 in più rispetto a ieri, su un totale di 18.943 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 10,8%. Dei nuovi contagiati, sono 963 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 242 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 411 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti.L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,4 anni.

Sui 963 asintomatici, 324 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 52 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 2 per screening sierologico, 25 con i test pre-ricovero. Per 560 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 481 nuovi casi, poi Reggio Emilia (367) Modena (322), Piacenza (191), Rimini (178), Parma e Ferrara con 122 nuovi casi di positività ciascuna, e Ravenna (96).  Seguono  Forlì (75), Cesena (51) e Imola (41). I tamponi effettuati sono stati 18.943, per un totale di 1.589.691. A questi si aggiungono anche 2.674 test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 23.213 (1.794 in più di quelli registrati ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 21.865 (+1.722 rispetto a ieri), il 94% dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 19 nuovi decessi: 7 in provincia di Bologna (2 donne di  91 e 94 anni e 4 uomini di  84, 90, 92 e 97 anni, più  1 donna di 83 anni a Imola),  6 in provincia di Modena (2 donne di 84 e 87 anni e 4 uomini  di 85, 89, 90 e 94 anni), 2 in provincia di Piacenza (2 uomini di  90 e 93 anni), 2 in provincia di Ferrara (1 donna di 73 anni e 1 uomo di 88), 1 a Cesena (1 uomo di 65) e 1 a Rimini (1 donna di Poggio Torriana, di 88 anni). Nessun decesso nelle province di Parma, Reggio Emilia e Ravenna.  Dall’inizio dell’epidemia i morti complessivi in Emilia-Romagna sono 4.631.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 125 (+6 rispetto a ieri),1.223 quelli in altri reparti Covid (+66). Sul territorio, le 125 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 7 a Piacenza (-2 rispetto a ieri), 11 a Parma (+1), 7 a Reggio Emilia (dato invariato), 25 a Modena (+10), 42 a Bologna (-4), 3 a Imola (dato invariato), 8 a Ferrara (+1), 5 a Ravenna (dato invariato), 5 a Forlì (-1), 4 a Cesena (+1) e 8 a Rimini (stesso dato di ieri). Le persone complessivamente guarite salgono a 27.997 (+233 rispetto a ieri).

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 7.100 a Piacenza (+191, di cui 61 sintomatici), 5.771 a Parma (+122, di cui 83 sintomatici), 8.690 a Reggio Emilia (+367, di cui 278 sintomatici), 8.056 a Modena (+322 di cui 179 sintomatici), 10.775 a Bologna (+481, di cui 183 sintomatici), 1.050 casi a Imola (+41, di cui 27 sintomatici), 2.584 a Ferrara (+122, di cui 37 sintomatici); 3.002 a Ravenna (+96, di cui 62 sintomatici), 2.390 a Forlì (+75, di cui 56 sintomatici), 1.796 a Cesena (+51, di cui 35 sintomatici) e 4.627 a Rimini (+178, di cui 82 sintomatici). /

Sabato, 31 Ottobre 2020 22:45

Covid, è morto don Giorgio Dell'Ospedale

(Rimini) Nel tardo pomeriggio di sabato 31 ottobre, vigilia della festa di Tutti i Santi, don Giorgio Dell'Ospedale all'età di 78 anni è tornato alla Casa del Padre. Don Giorgio era ricoverato in ospedale da diverse settimane, e le sue condizioni si sono via via aggravate.Nato a Montecolombo il 15 maggio 1942, era stato ordinato il 29 giugno 1967 (giorno in cui la Chiesa celebra i santi Pietro e Paolo), per imposizione delle mani dell'allora Vescovo Emilio Biancheri.
"Come si temeva,  purtroppo pochi minuti fa don Giorgio dell'Ospedale, che versava in gravissime condizioni,  è salito al Padre. – ha detto il Vicario generale della Diocesi di Rimini, don Maurizio Fabbri – Si tratta di una perdita dolorosa per i suoi cari, per il nostro presbiterio, come per la  comunità parrocchiale degli Angeli Custodi di Riccione che aveva servito per 47 anni. Anche tutta la città di Riccione ne soffre la profonda perdita. Affidiamo la vita di don Giorgio alla misericordia del Padre e all'intercessione di tutti i Santi".

(Rimini) Il presidente della provincia di Rimini e sindaco di Gemmano, Riziero Santi, insieme ad altri quattordici sindaci del territorio riminese, sono intervenuti, nel pomeriggio, per chiedere collaborazione al confinante stato di San Marino, dove attualmente sono in vigore misure meno restrittive per il contenimento della diffusione del coronavirus.

“Sull’iniziativa per contrastare la diffusione di Covid-19 e sulle differenti misure in vigore nella Repubblica di San Marino rispetto a quanto disposto dall’ultimo dpcm del Governo italiano si vogliono rilevare soltanto alcuni fatti, incontrovertibili proprio nella loro natura fattuale. In un mondo sempre più globalizzato, i virus viaggiano rapidi senza curarsi di confini e frontiere e si propagano in entrambe le direzioni; i territori della Provincia di Rimini e della Repubblica di San Marino sono profondamente interconnessi con ingenti fluissi quotidiani di persone e merci; le strutture sanitarie di entrambi i territori presentano limiti di saturazione fisiologici che prudenza vuole non vengano valicati. Ricordiamo bene ancora la prima fase dell’epidemia a marzo quando solo la messa in rete di azioni e ospedali ha consentito la cura di pazienti anche in terapia intensiva qualunque fosse la parte del territorio da cui provenissero, San Marino compreso. Da questi fatti, a nostro avviso, discende che una efficace lotta contro la diffusione della pandemia richieda strategie condivise e il più possibile allineate. Lo si sta vedendo proprio in queste ore in Trentino ed in Alto Adige che si stanno armonizzando ai nuovi provvedimenti dei confinanti Francia e Germania, che stanno andando verso misure anche più severe, al momento, di quelle italiane. Proprio come si era sperimentato con la cabina di regia unitaria nel nostro territorio durante la prima ondata. Una cabina di regia il cui lavoro aveva prodotto risultati concreti con la messa in atto coordinata di misure capaci di ridurre al minimo l’impatto del virus. A Rimini come a San Marino, senza chiusure o divisioni. La collaborazione e la cooperazione sulla base di stessi obiettivi e analoghi strumenti per raggiungerli sono le sole modalità efficaci di risposta contro un nemico comune. E’ il virus che non lascia scampo, non qualcuno che pensa a ingerenze. Confrontiamoci, subito. E usiamo gli strumenti che abbiamo già sperimentato con successo. Divisi rischiamo di farci solo più male, uniti possiamo farcela. È questo che conta. A San Marino e nella provincia di Rimini”.

Il documento è firmato da: Elena Castellari, sindaco di Montescudo Monte Colombo, Mirna Cecchini, sindaco di San Clemente, Marcello Fattori, sindaco di Maiolo, Filippo Giorgetti, sindaco di Bellaria Igea Marina, Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, Lorenzo Grilli, sindaco di Montegridolfo, Daniele Morelli, sindaco di San Giovanni in Marignano, Alice Parma, sindaco di Santarcangelo di Romagna, Fabrizio Piccioni, sindaco di Misano Adriatico, Dilvo Polidori, sindaco di Saludecio, Ronny Raggini, sindaco di Poggio Torriana, Riziero Santi, presidente Provincia e sindaco di Gemmano, Fabiano Tonielli, sindaco di Casteldelci, Stefano Zanchini, sindaco di Novafeltria, Stefania Sabba, sindaco di Verucchio.

(Rimini) Racconta di tre decessi e di 165 nuovi positivi l'ultimo aggiornamento sulla diffusione della pandemia nel riminese. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 53.797 casi di positività, 1.763 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.577 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi del 10%. Dei nuovi contagiati, sono 929 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente, tra i nuovi positivi 202 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 380 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,4 anni. Sui 929 asintomatici, 307 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 109 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 per screening sierologico, 22 con i test pre-ricovero. Per 488 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 365 nuovi casi, quindi Bologna (343), Reggio Emilia (246), Piacenza (183), Rimini (165), Ravenna (162), Parma (90), Ferrara (55). Quindi Forlì (88), Cesena (44) e Imola (22). I tamponi effettuati sono stati 17.577, per un totale di 1.570.748. A questi si aggiungono anche 2.929 test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 21.421 (1.712 in più di quelli registrati ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 20.145 (+1.613 rispetto a ieri), il 94% dei casi attivi. Purtroppo, si registrano 11 nuovi decessi: 3 in provincia di Rimini (1 donna di 83 anni e 2 uomini di 78 e 84) e di Parma (1 donna di 85 e due uomini di 80 e 81), 1 a testa in quelle di Piacenza (uomo di 77 anni), Reggio Emilia (uomo di 99), Modena (uomo di 88), Bologna (uomo di 88 anni di Imola) e Ferrara (donna di 95 anni). Dall’inizio dell’epidemia i decessi complessivi in Emilia-Romagna sono 4.612.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 119 (-4 rispetto a ieri), 1.157 quelli in altri reparti Covid (+103). Sul territorio, le 119 persone ricoverate in terapia intensiva sono così distribuite: 9 a Piacenza (dato invariato), 10 a Parma (-2), 7 a Reggio Emilia (+1), 15 a Modena (-2), 46 a Bologna (-1), 3 a Imola (-1), 7 a Ferrara (+1), 5 a Ravenna (+1), 6 a Forlì (-2), 3 a Cesena (+1) e 8 a Rimini (stesso dato di ieri). Le persone complessivamente guarite salgono a 27.764 (+40 rispetto a ieri).

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 6.909 a Piacenza (+183, di cui 9 sintomatici), 5.650 a Parma (+90, di cui 69 sintomatici), 8.323 a Reggio Emilia (+246, di cui 200 sintomatici), 7.734 a Modena (+365, di cui 120 sintomatici), 10.295 a Bologna (+343, di cui 166 sintomatici), 1.009 casi a Imola (+22, di cui 18 sintomatici), 2.462 a Ferrara (+55, di cui 30 sintomatici); 2.906 a Ravenna (+162, di cui 67 sintomatici), 2.315 a Forlì (+88, di cui 51 sintomatici), 1.745 a Cesena (+44, di cui 36 sintomatici) e 4.449 a Rimini (+165, di cui 68 sintomatici). Per quanto riguarda il riminese, si tratta di un numero che comrpende anche l'esito di tamponi effettuati nei giorni precedenti.

(Rimini) “No ai campanilismi, dicono da Confindustria Romagna. Ma questo no suona come la richiesta, nemmeno troppo velata, di stare in silenzio e accettare supini le decisioni altrui. Quello che Confindustria Romagna sta facendo da settimane dapprima con le dichiarazioni del vicepresidente Giannini poi con le parole del presidente Maggioli ieri in assemblea, è relegare Rimini e il suo territorio al ruolo di comprimaria non solo in una visione unitaria di Romagna, ma persino in casa propria. In casa nostra”. Lo evidenzia il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino. “Un’ingerenza intollerabile su due temi fondamentali per il nostro turismo e il nostro futuro, per la nostra economia e la nostra vita di cittadini: parco eolico off-shore e aeroporto. A quanto pare dovremmo farci guidare nelle scelte, presi per mano dagli industriali della Romagna senza nemmeno discutere per non essere tacciati di campanilismo d’antan. Gli stessi industriali che dal pulpito assembleare chiedono di non manifestare dissenso in questo complicato momento, ma poi come primo atto di una nuova sigla a loro collegata chiamano in piazza le piccole imprese che hanno deciso, anch’esse, di annettersi”. 

“Ma cosa ne sa Confindustria Romagna di quello che è bene per tutta la costa riminese, la società e la sua economia basata su turismo e microimpresa? Ricordiamo fin troppo bene le battaglie per l’indipendenza della nostra provincia e ora, d’un botto, vogliamo tornare indietro di più di 28 anni, quando anche solo per il timbro su un documento dovevamo partire alla volta di Forlì? Rimini non può essere pensata come la periferia sud della Città Romagna”. A Indino, “piacerebbe che si chiedesse agli operatori turistici di Cesenatico, di Milano Marittima, di Cervia se siano d’accordo a piazzare davanti alle loro spiagge queste enormi pale che turbano gli orizzonti meravigliosi del nostro mare, senza una consultazione pubblica, senza concertazione e senza nemmeno avere, cosa ancora più grave, la certezza dei risultati dal punto di vista ambientale ed economico. Troppe ancora le voci discordanti su questi progetti per dare sentenze così nette. Se come dice il presidente Maggioli a Ravenna sono entusiasti del progetto, lo portino avanti. Ne saremo felici. Io non so se a Ravenna siano d’accordo, di certo non lo sono gli operatori turistici e i commercianti di tutta la costa riminese, così come numerose amministrazioni della provincia di Rimini che in tal senso si sono già espresse. Come può il rappresentante di una sola parte delle imprese dichiarare anche su un importante quotidiano nazionale che le categorie economiche sono a favore di questo impattante progetto non solo senza consultarle, ma anche dopo le loro dichiarazioni contrarie? Ma soprattutto, i riminesi vorrebbero poter dire la loro sul loro futuro senza essere tacciati di futile campanilismo”. 

“Noi crediamo nelle unioni e non nelle divisioni, crediamo nella Romagna nonostante finora siano arrivati più schiaffi che carezze per il nostro territorio: ci abbiamo investito, continuiamo a farlo e la promuoviamo con convinzione, a cominciare dalla Destinazione Turistica. Ma le scelte devono essere condivise e non calate dall’alto sul territorio. Mi meraviglio e mi dispiaccio che in un disegno di strategia e pianificazione del territorio regionale si plauda all’aeroporto di Forlì come hub turistico bypassando la realtà dei fatti. Rimini è e rimane il traino del turismo in Emilia Romagna e l’aeroporto Fellini fondamentale, imprescindibile, per lo sviluppo del turismo costiero. Era il caso di appoggiare il rilancio di uno scalo a poche decine di km di distanza capace di dividere flussi e fagocitare investimenti? Forlì dopo 7 anni di impalpabile assenza dovuta anche alla vicinanza di uno scalo in crescita come il Marconi di Bologna, è diventato d’un tratto un hub turistico? Se è così, evidentemente non si crede più nel turismo riminese nonostante gli sforzi e gli investimenti sul territorio. Ma magari ci sbagliamo e da domani i turisti arriveranno felicemente in pochi minuti a prendere il sole in piazza Saffi. Basterà costruire una fontana, almeno potranno mettere a bagno i piedi”.

(Rimini) “Non entro nel merito delle scelte degli investitori privati. Ma possiamo davvero pensare che in Romagna ci sia spazio per due aeroporti a 50 chilometri di distanza?”. Il dubbio si Mirco Pari,direttore Confesercenti provinciale Rimini, è in realtà di tanti. “Nonostante le rassicurazioni e gli auspici, temo fortemente che dal punto di vista economico non siano sostenibili e che a Forlì e a Rimini avremo piuttosto due strutture che finiranno per concorrere sullo stesso mercato, cercando di conquistare le stesse rotte”.

Il piano aeroporti del Ministero delle infrastrutture e trasporti mira a razionalizzare il numero degli scali e “indica solo Rimini fra i 38 di interesse nazionale. L'esperienza del "Fellini" ci insegna come già sia difficile il rilancio dell'aeroporto riminese. Chiediamo perciò al presidente Stefano Bonaccini che gli interventi della Regione Emilia-Romagna sulle infrastrutture romagnole siano ben calibrati, o si potrebbero generare squilibri dal punto di vista economico. Non è azzardato ipotizzare che Forlì possa diventare uno scalo secondario del "Marconi", per i low cost o per determinati bacini, a discapito di Rimini. Qui non si tratta di campanilismo o di guerra dei cieli, che sono solo retorica, bensì di perplessità e dubbi concreti”.

Infine, “mi si permetta ancora una battuta sull'insensato progetto di parco eolico davanti alla costa riminese. Per Paolo Maggioli invece a Ravenna tutti lo vogliono (anche se non mi risulta che sia così). Allora la soluzione l'abbiamo già trovata: facciamolo a Ravenna e non se ne parli più".

(Rimini) Le cuoche delle scuole comunali al lavoro per preparare spuntini golosi per il personale sanitario dell'Ospedale Ceccarini di Riccione. Oggi è stata servita la pizza (in allegato le foto). Il servizio è stato predisposto dall'amministrazione comunale per dare il segno tangibile di una vicinanza al personale, infermieri, medici e tutti personale Oss, che in questi duri mesi lavorano per la comunità senza sosta con un alto senso del dovere. Le cuoche del servizio mensa delle scuole comunali si sono rese altrettanto disponibili. Gli spuntini verranno preparati tre volte a settimana lunedì, martedì e venerdì.   

(Rimini) Si apriranno con il saluto in videocollegamento dei ministri dell'Ambiente Sergio Costa, dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, degli Esteri Luigi Di Maio e del direttore  dell'Ice Roberto Luongo, le versioni digital di Ecomondo e Key Energy 2020, i saloni internazionali di Italian exhibition group dedicati al recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile e all'energia e la mobilità sostenibili. Martedì 3 novembre, alle 10.30, sul palco tecnologico allestito da Ieg, il presidente Ieg Lorenzo Cagnoni, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, e il coordinatore del comitato scientifico di Ecomondo, Fabio Fava. In videocollegamento, anche Gianni Silvestrini, coordinatore del comitato scientifico di Key Energy. 

Dopo la cerimonia di apertura, l'edizione digitale di Ecomondo proseguirà dalle 11.15 alle 13 con la sessione plenaria di apertura, in videoconferenza, della nona edizione degli Stati Generali della Green Economy, dedicata a "Il Green Deal al centro del Piano di rilancio italiano. Una nuova fase per la green economy". Gli Stati Generali sono promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, di cui fa parte la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dello Sviluppo economico, e la Commissione europea. Al centro di questa edizione, un confronto diretto con Parlamento e Governo, attraverso specifiche proposte di indirizzo per il Piano italiano di accesso ai finanziamenti del Recovery Plan "Next Generation Ue". Partecipano, assieme a Lorenzo Cagnoni, Presidente Ieg, e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, da Rimini, in collegamento video Edo Ronchi, Consiglio Nazionale della green economy, Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei, Rossella Muroni, Vicepresidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati, Antonio Misiani Vice Ministro all'Economia e alle Finanze, Sergio Costa, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. 
 
Key Energy, in edizione digitale, proseguirà alle 14.30 con l'evento di apertura dedicato alla "Riconversione ecologica dopo il Covid-19 e i nuovi target Ue 2030", durante il quale verrà presentato il report realizzato in esclusiva per Key Energy dall'Energy Strategy group del Politecnico di Milano sullo stato dell'arte delle rinnovabili in Italia. 
 
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