08 04 2013 | Rimini | Urbanistica, variante prg in consiglio giovedì col parere positivo della commissione
Rimini | Urbanistica, variante prg in consiglio giovedì col parere positivo della commissione
Detto fatto. Il lungo e difficile, lontano dalla conclusione, travaglio urbanistico a Rimini ha aggiunto una nuova medaglia sul tabellone del sindaco. La variante ‘Gnassi’ al vecchio prg, quella che taglierà (in maniera molto discrezionale) il 40 per cento gli indici di edificabilità ha incassato il parere favorevole della terza commissione. Tre voti contro (quelli del Pdl), otto a favore (quelli di Pd, Fds e Sel), due astenuti (M5S e Idv), due assenti (Lega e Rimini per Rimini, che probabilmente avrebbero votato contro). E con questo parere la variante taglierà il traguardo del consiglio comunale di giovedì.
Poche le novità, ma sostanziali (alla fine di una commissione molto lunga e colma di domande ai tecnici, sia da parte del fronte del sì, sia da parte del fronte del no). Non è contemplata per esempio da parte dell’amministrazione la rimborsabilità di ici e imu alle persone che in tutti questi anni hanno pagato per indici di edificabilità più alti rispetto a quello che raccoglieranno sul campo. Questo significa che chi vorrà avere quei rimborsi dovrà fare ricorso. In definitiva, la delibera riguarderà solo i piani non ancora convenzionati, una trentina. Tuttavia, chi è riuscito, nonostante la corsa contro il tempo del sindaco, ad ottenere la nomina del commissario a acta, sarà trattato secondo la normativa vigente nel momento della nomina, il vecchio prg, e sarà dunque esentato dalla variantona retroattiva.
Nonostante non sia tra i commissari della terza, il consigliere del Pd Giovanni Pironi non ha mancato di far sapere per l’ennesima volta cosa ne pensa della strategia urbanistica del sindaco. “Non si può variare un prg del ’99 in salvaguardia ledendo i diritti dei cittadini”, ha detto anche in questa occasione.
“Siamo andati in campagna elettorale a raccogliere i voti del sindaco, senza dire nulla di tutto quanto adesso questa amministrazione sta facendo e vuole fare e che non va bene”. Cita un esempio in zona Corpolò, privati a cui “il Comune ha venduto per diverse centinaia di euro un terreno (scheda 9.9, si parla di 400mila euro) attraverso un bando pubblico. Questi privati si sono indebitati per 3milioni di euro e adesso noi gli diciamo arrivederci e grazie? Un colpo di spugna? No, non va bene. Io non mi stancherò di dire no, a questo gioco al massacro non ci sto. Questa delibera produrrà delle grandi ingiustizie. E mi domando: perché tutta questa fretta? Perché non permettere ai consiglieri di analizzare tutte le relazioni e le schede con la calma che questo lavoro richiederebbe?”.
Pironi ha anche apostrofato i suoi compagni di partito, a un certo punto, con un bel: “Siete degli alzamano a comando”. E ha spiegato come di fatto in termini di lotta al mattone poca cosa so raccoglierà con questa variante: “E’ inutile chiudere la porta della stalla quando ormai i buoi sono fuggiti via”, ha detto.
Dalla minoranza invece c’è chi, come Valeria Piccari, lamenta il fatto che le categorie interessate (ordini degli ingegneri e degli architetti, artigiani e Ance, eccetera) non siano stati invitati in audizione per prendere coscienza di “una delibera importante, che cambierà l’aspetto alla città e tradisce le aspettative cittadini. Mi domando perché non siano state coinvolte le famiglie e le imprese del territorio impegnate nella filiera dell’edilizia. Una consultazione sarebbe stata doverosa”.
“Io oggi ho chiesto un ulteriore rinvio – aggiunge Giuliana Moretti del Pdl – perché molte cose ci sono state spiegate in modo davvero vago. Ho provato a chiedere una relazione aggiuntiva e una tabella descrittiva di tutte le aree che saranno toccate dalla variante. Si parla di un centinaio di schede. Gli effetti della variante non vi ricadono in modo generale ma sono specifici. E noi dovremmo sapere per ciascuna cosa succederà. Ci viene impedito”. Intanto però alcuni nodi vengono al pettine, come la conferma sulle riorganizzazioni delle aree edificabili della fiera, sia su via Emilia sia in via della Fiera, dove arriveranno una piscina, un Conad e molti più appartamenti del previsto.
Si è astenuto il 5Stelle Luigi Camporesi. “Ho sentito due versioni contrastanti, quella di Pironi (che conosce molto bene i fatti) e quella di Pazzaglia diametralmente opposta. Purtroppo in così poco tempo sarà difficile per noi fare delle verifiche per capire dove sta la verità, ovvero capire quale sarà la vera portata della delibera. Capire se è tutto un bluff, una montatura mediatica del sindaco. Abbiamo chiesto maggiore chiarezza e più tempo ma non ci sono stati dati. Stratagemmi che ci impediscono di votare consapevolmente”.
Parla di sceneggiata da parte del fronte del no alla delibera, Fabio Pazzaglia (Sel Fare Comune) che dalla minoranza ha dato un voto favorevole alla delibera del sindaco. “Quando si discute di cose così delicate non va bene farne una questione di consenso, non è questo il nostro ruolo. Non siamo al mercato delle vacche. Il nostro ruolo è da un lato non penalizzare nessuno, ma dall’altro anche proporre, valutare e votare provvedimenti che avranno ricadute generali. E’ chiaro che i ‘tagli’ saranno diversi di scheda in scheda perché ce ne sono certamente alcune più impattanti che altre. Noi poi, purtroppo, per legge non andiamo a danneggiare i piani convenzionati, questo strumento ha dei limiti ben definititi. E poi, non è scritto da nessuna parte che in fase di variante si possa solo aumentarli gli indici. Ci possono essere anche varianti che vanno a diminuire, non stiamo facendo niente di illegittimo. E soprattutto, infine, non ci stiamo accanendo sui poveracci, come qualcuno ci ha accusati, ma ci stiamo confrontando sull’urbanistica che è prerogativa del consiglio comunale”.
08 04 2013 | Rimini | Bimbo caduto dalla finestra a Viserba, oggi i medici dovrebbero sciogliere la prognosi
Rimini | Bimbo caduto dalla finestra a Viserba, oggi i medici dovrebbero sciogliere la prognosi
Gravi, ma stabili le condizioni del bimbo macedone di 5 anni che venerdì mattina è caduto giù dalla finestra al secondo piano del palazzo dove abita la sua famiglia, mamma, papà e un sorellina di 8 anni, a Viserba mare. Questa mattina i medici del reparto di Rianimazione dell'Infermi di Rimini decideranno se sciogliere o meno la prognosi. Arrivato in ospedale venerdì il bimbo è stato subito sottoposto a un intervento chirurgico eseguito da una doppia equipe. Il bimbo presentava lesioni interne toraciche e addominali e i chirurghi pediatrici sono intervenuti per fermare la grave emorragia interna presente.
Secondo la ricostruzione della polizia, intervenuta venerdì mattina sul posto, molto probabilmente il bambino, svegliandosi e non trovando la propria mamma (che si trovava in bagno) il piccolo, che non era andando all’asilo perché pioveva, si è sporto dalla finestra della cucina che ha raggiunto arrampicandosi su una sedia. Dopo aver aperto la finestra, il bimbo avrebbe perso l’equilibrio nello sforzo per aprire anche le ante esterne, difettose.
06 04 2013 | Rimini | Caritas, crescono gli indigenti: mille in più in soli due anni
Rimini | Caritas, crescono gli indigenti: mille in più in soli due anni
La crisi continua a mordere a Rimini. Come lo scorso, anzi di più. Sono aumentati gli italiani in difficoltà. Tutti numeri in crescita quelli segnalati dal rapporto della Caritas sulla povertà, presentato questa mattina alla Madonna della scala. Nel 2012 sono state 7.025 le persone che di sono rivolte ai 33 centri di ascolto presenti in tutta la diocesi, aumentando di quasi un migliaio rispetto ai 6.130 del 2010. In crescita i residenti in difficoltà che nel 2011 erano 2.756 (30% italiani e 66% stranieri) e nel 2012 sono stati 3.010 (32% italiani e 65% stranieri).
Cresce anche il disagio tra le famiglie. Nel 2010 il 33% degli individui che si è rivolto alle Caritas viveva con la propria famiglia, nel 2012 questa percentuale è salita al 40%, quindi il numero stimato delle persone in stato di disagio nel 2012 raggiunge circa le 18.300 unità. Tra questi molti sono minori: solo la Caritas diocesana ne ha contati 422.
Il numero degli italiani in difficoltà è cresciuto di quasi il 50% in soli due anni. A chiedere aiuto sono stati nel 2012 in 1.846, il 56% uomini in particolare celibi, e il 44% donne soprattutto sposate. A spingere gli italiani a bussare alla Caritas è soprattutto la mancanza di lavoro, ma anche difficoltà economiche, abitative, e conflitti familiari.
Aumentata anche la fetta dei giovani. Sono soprattutto stranieri, in gran parte rumeni, ma sempre più ragazzi italiani si vedono costretti a chiedere aiuto. La Caritas ne ha contati 478, tra i 19 e i 24 anni (il 20% in più rispetto al 2010). Ma ancor di più crescono gli anziani, over 75, del 110 per cento rispetto al 2010. Si parla di 105 persone. Dalla Caritas segnalano come nei giovani e negli anziani soprattutto si manifestino i segni di una società malconcia e in difficoltà. “I giovani faticano nella ricerca di un lavoro, ma soprattutto lamentano di vivere rapporti difficili con i familiari. Gli anziani aumentano perché le pensioni non bastano e i figli, nel caso ci siano, non riescono a provvedere alle spese dei genitori malati e anziani, ma anzi cercano da questi ultimi un sostegno economico e morale, specie se hanno perso il lavoro e ancor di più se si sono separati o divorziati dal coniuge”.
L’unico numero in flessione è quello degli immigrati con una decrescita del 3 per cento. Se nel 2011 erano 5.295, nel 2012 sono 5.142. Restano comunque la fetta di gran lunga più grande (sono il 73,2%). Tra le nazionalità prevalgono rumeni, marocchini, ucraini e albanesi.
06 04 2013 | Rimini | Tre ore d'intervento per il bimbo caduto dalla finestra a Viserba, è ancora gravissimo
Rimini | Tre ore d'intervento per il bimbo caduto dalla finestra a Viserba, è ancora gravissimo
E' durato oltre tre ore l'intervento chirurgico sul bimbo di 5 anni caduto ieri mattina dalla finestra della sua abitazione a Viserba di Rimini, dove si era arrampicato salendo su una sedia in un momento in cui la mamma era in bagno. Il piccolo è ora ricoverato in rianimazione, intubato e sedato. Le sue condizioni, sebbene stabili, sono molto gravi e la prognosi è riservata. Si attende con ansia il decorso post operatorio nelle prossime 24 - 48 ore. L'intervento all'ospedale di Rimini è stato eseguito da una doppia equipe: in primis i chirurghi pediatrici, intervenuti in emergenza, hanno lavorato sulle lesioni interne toraciche ed addominali e per fermare la grave emorragia interna presente.
Successivamente è intervenuta l'equipe dei chirurghi ortopedici per limitare una frattura di femore esposta della gamba destra. Il bambino presenta anche un trauma cranico, costantemente monitorato e per il quale i medici sono in costante contatto con il trauma center di Cesena. (Agi)
05 04 2013 | Rimini | Ravenna contro gli stipendi d’oro Hera, Pazzaglia rispolvera l’odg
Rimini | Ravenna contro gli stipendi d’oro Hera, Pazzaglia rispolvera l’odg
L’esempio di Ravenna, oggi sui giornali, ha ridestato gli animi di una certa sinistra. In pratica il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno che impegna il Comune, nella persona del sindaco a muoversi insieme agli altri sindaci romagnoli la riduzione dei compensi dei membri del cda di Hera. La prima reazione su facebook questa mattina dal presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali che proprio sul social ha lanciato qualche mese fa un preciso messaggio.
“Questo smentisce un’accusa che nei mesi scorsi, soprattutto all’indomani dell’apertura della pagina facebook ‘devono prendere meno di Omaba’, è stata mossa nei miei confronti: quella di Vitali non è una battaglia, ma un’ossessione. Dimenticando che, in precedenza, proprio i tre sindaci dei Comuni capoluogo della Romagna avevano sottoscritto una lettera congiunta con analoga richiesta”. Secondo Vitali, “il problema semmai è un altro: nonostante le iniziative più o meno spettacolari, nonostante le comunicazioni ufficiali, non mi pare che si sia mosso granché a livello bolognese. Il copione è sempre quello: polemica per qualche giorno, poi tattico silenzio per molti mesi. E’ una strategia di difesa che, alla prova dei fatti, sta funzionando bene, narcotizzando le rimostranze della pubblica opinione e la perplessità degli amministratori come me. Ribadisco, nessuno vuole i dirigenti Hera alla mensa dei poveri ma semplicemente ‘devono prendere meno di Obama’. Ma, ripeto, è il silenzio l’alleato n. 1 di chi vuole che tutto rimanga così com’è”.
Dal consiglio comunale di Rimini, invece, risponde Fabio Pazzaglia di Sel Fare Comune che invita subito l’amministrazione riminese a sposare l’iniziativa ravennate. “Essendo il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, presidente del Patto di sindacato, ci sono tutte le condizioni per dare il via, insieme ai suoi colleghi di Cesena, Forlì e Rimini, ad un'azione congiunta che ha come obiettivo finale la cura dimagrante dei compensi d'oro dei manager Hera”. Pazzaglia ricorda come in consiglio comunale a Rimini giaccia da sei mesi un odg presentato da Sel il 18 ottobre dello scorso anno, dal titolo “Tagliare gli stipendi d’oro di Hera”. Dopo la notizia di questa mattina, Pazzaglia invita “il sindaco Gnassi e i gruppi consiliari di maggioranza e opposizione a votare giovedì prossimo il nostro ordine del giorno. Auspichiamo un voto all'unanimità, come è accaduto ieri a Ravenna”.
05 04 2013 | Rimini | Urbanistica, Giudici “in movimento dentro al Pdl”: Dobbiamo dire che tipo di città vogliamo
Rimini | Urbanistica, Giudici “in movimento dentro al Pdl”: Dobbiamo dire che tipo di città vogliamo
Si dichiara in movimento dentro al Pdl, il consigliere comunale Eraldo Giudici. Una posizione ‘dinamica’ per contrastare quello che secondo lui è l’immobilismo del suo partito, “dove non c'è nessuna intenzione di cambiare registro”. “Occorre che il Pdl si metta in movimento perché mi pare troppo statico rispetto alle iniziative pur controverse del sindaco Gnassi che di fatto rappresenta il nuovo in questa città. Occorre che il Pdl, se non vuole rimanere indietro, si metta in movimento. E io, allora, mi metto in movimento dentro al Pdl, lo farò fino a quando ci sarà spazio per una politica”, annuncia Giudici.
Perché dice che il Pdl è fermo? Si parla di urbanistica e della variante del sindaco al prg. Una variante che va studiata meglio per essere combattuta o migliorata. Lunedì se ne aprlerà in commissione ma Giudici in quella non c'è: “Il gruppo consiliare non vuole che io ci sia”. Giudici, però, in consiglio c'è e l'urbanistica è un agomento che lo stuzzica. “Il Pdl deve fare i conti con un’iniziativa politica, che è quella di chi governa questa città, che sicuramente ha fatto proprio il piano strategico, come si vede anche dalla delibera proposta sulla variante al prg. E’ indubbiamente una novità, ma occorre meglio valutare gli interessi qualificati perché il contenuto stesso della delibera è gravemente sperequativo, nel senso che si parla di un generico abbattimento del 40 per cento che però non si va a distribuire omogeneamente a tutti i piani, ma va a creare delle disuguaglianza. A qualcuno si abbassa di più e a qualcun altro di meno, mentre i superstandard vengono mantenuti nell’entità di prima. C’è un elemento di ingiustizia nella delibera. Allora, per spiegarmi meglio, io penso che il Pdl debba esprimere un giudizio articolato su questa faccenda e non limitarsi a giudizi particolari su interessi particolari (fatto salvo che non si possono ledere diritti legittimi). Io penso che su questa partita non basti fermarsi al tema degli interessi legittimi. Bisogna avere e proporre un’idea complessiva della Rimini che vogliamo, del modello di sviluppo urbanistico che vogliamo”.
Su facebook, inoltre, Giudici fa anche un esempio del suo metodo di lavoro in movimento. “Cerco sponde a 360 gradi su questioni condivisibili, come ieri sera quando un mio emendamento, su una delibera per il Circolo Tennis, in variante al prg, ha introdotto, e pare sia la prima volta che succede a Rimini, nella convenzione col privato una riserva di utilizzo gratuito di alcuni giorni a favore del Comune, di un campo da tennis coperto e riscaldato da ottobre ad aprile, da destinare a favore degli alunni delle scuole riminesi a sopperire almeno in parte un deficit di strutture di base coperte che si registra nella nostra città”.
Si è trattato di un “emendamento, volutamente bipartisan, é stato previamente condiviso dai Consiglieri Galvani di Rifondazione, Pazzaglia del Sel, Renzi di Fratelli d'Italia e Gennaro Mauro del Pdl, é stato poi approvato, pressoché all'unanimità con alcune defezioni proprio del Pdl (sic!)”. In realtà del Pdl era presente anche Valeria Piccari che l'emendamento l'ha votato. Il capogruppo Alessandro Ravaglioli, e questo potrebbe essere il problema, è sempre più spesso a Mosca. Nicola Marcello, Liliana Cingolani e Giuliana Moretti (che ha comunque fatto un intervento in favore dell'emendamento) sono andati via prima per problemi familiari e non per problemi legati al contenuto del provvedimento, “un emendamento proposto da Giudici, ma fortemente voluto da tutto il Pdl, frutto di accordi che non ne avrebbero compromesso la votazione”, spiega Gennaro Mauro che prova a buttare un po' di acqua sul fuoco.
05 04 2013 | Rimini | Pomeriggio in sala operatoria per il bimbo caduto dalla finestra
Rimini | Pomeriggio in sala operatoria per il bimbo caduto dalla finestra
Il bimbo di 5 anni ricoverato in ospedale a Rimini in gravissime condizioni dopo essere caduto accidentalmente dalla finestra della casa dove vive con i genitori a Viserba Mare, è in sala operatoria. I medici stanno cercando di ridurre lesioni interne a livello addominale e toracico. I problemi articolari sono stati stabilizzati. La prognosi è riservata e il piccolo è ancora in pericolo di vita. L'incidente e' successo questa mattina alle 8.20. Il piccolo, soccorso dal personale del 118 con un automedicalizzata e un autoambulanza, e' stato trasportato all'ospedale di Rimini con il codice tre, di massima gravità.
Per la caduta ha riportato diverse fratture e un trauma cranico. Al momento le sue condizioni sono serie e sono in corso alcuni esami diagnostici per valutare il percorso medico da seguire. Sul posto la polizia che sta ricostruendo la dinamica dell'accaduto. Dai primi accertamenti della Questura di Rimini, l'ipotesi più accreditata è quella di una caduta accidentale. In casa, al momento della tragedia, si trovavano la mamma e il bambino. La donna, dopo aver visto che il bimbo dormiva, si è recata in bagno dove è rimasta alcuni minuti.
Al suo ritorno, ha visto che il bambino non c'era più e che davanti alla finestra spalancata c'era una sedia, presa da un altro ambiente. Probabilmente il bimbo, incuriosito da qualcosa, si è affacciato cadendo di sotto. La donna, disperata, è corsa immediatamente giu' per soccorrere il figlio, poi trasportato in ambulanza all'ospedale di Rimini: il piccolo, in gravi condizioni, e' in coma farmacologico. (Agi)
05 04 2013 | Rimini | Vulcano, sequestro da 8 mln ai Vallefuoco
Rimini | Vulcano, sequestro da 8 mln ai Vallefuoco
Un duro colpo al clan Vallefuoco è stato inferto dai carabinieri del Ros che ieri hanno dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Bologna, su proposta della locale Procura distrettuale antimafia. Il provvedimento, informa una nota dell'Arma, dispone il sequestro di ingenti patrimoni accumulati grazie all'attività criminosa e localizzati nelle province di Rimini, Napoli e Caserta, per un valore complessivo stimato in circa 8 milioni.
L'indagine "Vulcano" aveva portato tra il febbraio 2011 ed il dicembre 2012 all'escuzione di 31 provvedimenti cautelari personali per i reati di associazione mafiosa, tentato sequestro di persona, estorsione, usura ed altro, aggravati dal metodo mafioso, documentando l'operatività dell'organizzazione camorristica capeggiata da Francesco Vallefuoco, dedita ad attività usurarie ed estorsive, consumate con modalità tipicamente mafiose, a danno di imprenditori e commercianti dell'Emilia-Romagna e della Repubblica di San Marino. In particolare, il clan acquisiva aziende, poi condotte a fallimento, per perpetrare truffe ai danni di istituti di credito e di imprenditori del luogo.
L'indagine patrimoniale ha delineato l'asse economico-imprenditoriale illecito, sottoponendo a sequestro numerose società operanti prevalentemente nei settori della ristorazione, del recupero crediti, dell'edilizia e delle investigazioni private, nonché immobili nei comuni di Rimini, Brusciano (Napoli), Monte Grimano (Pesaro-Urbino), Lupara (Campobasso) e Casal di Principe (Caserta).
Gli indagati, allo scopo di sottrarre le ricchezze illecitamente accumulate da possibili sequestri, hanno fatto ricorso all'utilizzo di prestanomi e di soggetti a loro legati da vincoli di parentela. Tra i beni sequestrati ci sono, a Rimini, il ristorante "Il Nuovo Tarabacco", acquisita dai Vallefuoco con proventi illeciti e successivamente venduta, per eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione antimafia; l'agenzia investigativa Hitchcock, il cui titolare e' indagato per aver fornito ai vertici del clan Vallefuoco informazioni per l'esercizio fraudolento dell'attività di recupero crediti. I sequestri ricomprendono anche due società di recupero crediti riconducibili a Francesco Vallefuoco ed utilizzate per dissimulare le attività estorsive ed usurarie, nonché per cooptare le attivitò economiche delle vittime; 11 immobili, 12 beni mobili, oltre 60 rapporti bancari e contratti assicurativi (Dire - www.dire.it).
05 04 2013 | Rimini | Lungomare, comune vicino alla svolta col demanio
Rimini | Lungomare, comune vicino alla svolta col demanio
“Possiamo dire di essere vicini ad una svolta. Pare essere iniziata una reale e forte collaborazione con l’Agenzia del demanio e il suo direttore. Confidiamo che gli impegni presi diventino realtà al più presto. Il lavoro comincia sin da oggi pomeriggio e a breve ci incontreremo nuovamente per fare il punto della situazione”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Rimini Andrea Gnassi dopo l’incontro questa mattina a Roma con il direttore dell’Agenzia del demanio Stefano Scalera, insieme ai dirigenti e i tecnici. Il sindaco è stato accompagnato dai dirigenti Anna Errico e Catia Caprili.
Si è parlato di riqualificazione e la messa in sicurezza del lungomare di Rimini (il cui asse stradale, come è noto, è di proprietà dello Stato e di cui il Comune è solo il gestore) e di canoni demaniali applicati alle pertinenze. Non deve essere stato un incontro proprio amichevole visto che «Gnassi è arrivato presentando una lettera di diffida, nella quale, vista la “cruciale importanza del proprio lungomare” e l’inadempimento da parte dell’Agenzia “dei fondamentali obblighi facenti capo alla proprietà”, si preannunciava una possibile azione legale “diretta ad ottenere la puntuale esecuzione degli obblighi di intervento manutentivi ordinari e straordinari, oltre all’eventuale risarcimento dei danni”». Azione legale che invece l’Agenzia potrebbe evitare riconsegnando “le aree del lungomare al proprietario”, ovvero all’amministrazione comunale. Questa la proposta del sindaco. Sul tavolo anche “la necessità di mettere in sicurezza l’asse del lungomare, per la tutela dei pedoni e dei ciclisti, la revisione dei canoni demaniali per le pertinenze e la necessità di intervenire sull’impianto fognario, in considerazione degli undici sforatori a mare ancora attivi”.
Secondo il sindaco “dopo un lavoro costante durato mesi, si è vicini ad ottenere i primi risultati concreti. L’Agenzia del demanio infatti sta valutando di concedere l’utilizzo gratuito del lungomare”. Rispetto alla questione delle pertinenze, (“che al momento “bloccano gli investimenti – ha spiegato il sindaco – e che soprattutto rischiano di mettere in ginocchio le piccole e medie imprese che operano sul Lungomare, lasciando poi campo aperto agli speculatori. Un’ipotesi che vogliamo scongiurare”) si è deciso di formare un gruppo di lavoro che coinvolgerà i comuni della riviera con Rimini capofila, per valutare tra la riscrittura della normativa con la demanializzazione dei manufatti fino alla vendita con prelazione ai concessionari, oppure l’azzeramento dei valori di mercato di tutti i beni e le pertinenze inamovibili.
05 04 2013 | Rimini | Urbanistica, Lombardi: Il comune strumentalizza i commercianti
Rimini | Urbanistica, Lombardi: Il comune strumentalizza i commercianti
Rispetto alle dichiarazioni rilasciate ieri dall’assessore al commercio del comune di Rimini,Jamil Sadegholvaad, il consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi sostiene che “per fortuna i commercianti del centro storico, sostenuti dalle loro sssociazioni di categoria, sono più intelligenti e lungimiranti dell’amministrazione comunale ed hanno sempre sostenuto che il centro storico si tutela con una politica pubblica sui parcheggi (vicini e possibilmente gratuiti), sul piano del traffico (non cervellotico e vetero-ambientalista) e sulla riqualificazione urbana”.
Lombardi si dichiara convinto “che i commercianti di vicinato, capiscano benissimo che le centinaia di posti di lavoro della Hollister e della Apple all’iper “le Befane”, sono una benedizione per l’occupazione giovanile della nostra città, ma non capiscono invece perché l’assessore Sadegholvaad, autorevole esponente di quella sinistra che ha fatto costruire un iper a poche centinaia di metri dall’arco d’Augusto e che in questi anni ha tartassato i negozi del centro con una programmazione sbagliata, con mille balzelli burocratici e con tante tasse locali, oggi si svegli e strumentalizzi la loro situazione solo per perorare la causa del Comune in guerra con coloro che dopo anni di ritardi si vedono annullare inaspettatamente dei piani particolareggiati legittimi”.
Secondo il consigliere del Pdl l’assessore “sembra un ufo sbarcato oggi a Rimini che scopre improvvisamente le serrande chiuse degli esercizi commerciali in centro e ne dà la colpa agli insediamenti della grande distribuzione. Ovviamente però della grande distribuzione “futura” legata ai piani particolareggiati caldeggiati ieri e bocciati oggi dal Comune, perché la grande distribuzione passata, promossa dall’iniziativa delle cooperative rosse vicine alla sinistra, non danneggiava nessuno ma anzi rappresentava la modernità”.