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Rimini | Spending review, tagli statali: meno 1,5 mln alla Provincia da inizio anno


E’ certo di trovarsi alla vigilia della riapertura del dibattito per la chiusura delle province, Stefano Vitali (presidente di quella di Rimini). Fatto che reputa molto più che probabile (“l’unica cosa che saranno in grado di decidere i saggi di Napolitano sarà la cancellazione delle Province e, vista l’unanimità dell’opinione di tutti i partiti politici, è perfino superfluo tornare sul tema”). A cui si aggiungono “alcune recentissime novità, scaturite dalle nuove, recentissime, disposizioni governative in materia di enti locali”.
Si parla di spending review e tagli alla pubblica amministrazione, che “da inizio anno ha avuto una ulteriore espansione che, per la Provincia di Rimini, significa oggi un ulteriore ‘taglio’ di oltre 1,5 milioni di euro. A bilancio previsionale già approvato e ‘massacrato’ (credo che ricordiate il drastico calo degli investimenti, passati in un anno da quasi 40 a 10 scarsi milioni di euro) si aggiunge adesso una sforbiciata pesantissima che possiamo chiamare senza timore di smentita ‘vera e propria amputazione’”.


Vitali ricorda come dal 2008 ad oggi i trasferimenti statali alla Provincia di Rimini siano diminuiti di 9,5 milioni di euro. “Un’enormità, corrispondente a un dignitoso bilancio di parte investimenti (strade, scuole, infrastrutture per il territorio) che ci è stato tolto. Se in quattro anni si è riusciti in qualche modo a non affondare il merito risiede in una razionalizzazione delle spese correnti (personale, costi politica, utenze etc) pari a 7,6 milioni di euro. Mi permetto di aggiungere un aspetto che a volte passa in secondo piano: in questo frattempo la Provincia di Rimini è passata da 20 a 27 Comuni, percentualmente un incremento amministrativo del 30 per cento ma territoriale e stradale (raddoppio della rete) del 50 per cento non coperto da un euro che è uno”.


Altra tegola in testa alla Provincia il problema dei pagamenti della pa, dopo il rinvio ieri del consiglio dei ministri che avrebbe dovuto analizzarela bozza del decreto. “C’è anche il patto di stabilità. Sapete tutti cosa è, sapete tutti cosa fa. Mi limito a dirvi solo questo: il patto di stabilità blocca alla Provincia di Rimini oltre 15 milioni di euro (già in cassa) in investimenti. Quindici milioni non sono una bazzecola. Pensate cosa significherebbe poterli investire sulla riqualificazione scolastica complessiva”.
La situazione è pesante e impone alla Provincia una strategia. “Stante il contesto descritto, ci concentreremo su tre priorità infrastrutturali: aeroporto (salvataggio e ingresso soci privati), ponte sul conca (variante) e edilizia scolastica (Valgimigli e polo scolastico Riccione). Crediamo che assolveremmo dignitosamente al compito di mandato se di qui a un anno portassimo a casa questi risultati”.


Tutto il resto dovrà attendere (nella migliore delle ipotesi). “I sacrifici maggiori saranno a carico del turismo e di tutta la parte contributi che si caricheranno almeno il 50 per cento dello sforzo. Ciò significa principalmente non potere più supportare finanziariamente gran parte degli eventi sul territorio. Ma significa anche procedere a un’ulteriore razionalizzazione della manutenzione stradale: possiamo intervenire solo sulle emergenze e non altro”.


Reali saranno i danni ai cittadini, tornando al taglio delle Province. Molte le questioni ancora aperte. A partire dalla scuola. “Lo Stato non trasferisce un euro alle Province per l’edilizia scolastica, la necessaria manutenzione degli edifici o per i costi di gestione. A chi verrà attribuita la competenza? Ai Comuni, alle sempre più improbabili (visto il dibattito in corso) Unioni dei comuni, alle Regioni? E perché mai un Comune dovrebbe caricarsi integralmente costi, la cui copertura non è prevista, e che corrispondono ad un servizio di cui usufruiscono studenti provenienti anche da altri Comuni?”.
E il presidente invoca il bisturi al posto del seghetto. “Probabilmente si ottengono risultati più brillanti utilizzando il bisturi e intervenendo con precisione sulla parte malata, piuttosto che con amputazioni che rischiano di distruggere l’ammalato”, conclude Vitali.

Giovedì, 04 Aprile 2013 12:08

in mostra per l'anno della fede

Nella foto la locandina


“Con gli occhi degli apostoli. Una presenza che cambia la vita”, 5-14 aprile 2013
“Sant’Agostino. Si conosce solo ciò che si ama”, ottobre 2013


In occasione dell’Anno della fede, due mostre del Meeting saranno esposte nella sala Isotta a Castel Sismondo a Rimini. Dal 5 aprile la mostra su Cafarnao, che verrà presentata il 6 aprile dal principale curatore Erasmo Figini presso la Sala Manzoni.
«Proporre occasioni pubbliche per scoprire e approfondire, attraverso testimoni del passato e del nostro tempo, il fascino che l’avvenimento cristiano suscita negli uomini da 2000 anni», così il presidente della Fondazione Meeting per l’Amicizia tra i Popoli, Emilia Guarnieri, presenta l’iniziativa “O bellezza tanto antica e così nuova. Alla scoperta della fede” promossa dal Meeting e dal centro culturale Il portico del vasaio, in occasione dell’anno della fede.
«Un appuntamento da non perdere – spiega Giovanna Lelli, presidente del centro culturale - è l’incontro con Erasmo Figini, uno dei curatori, che presenterà la mostra sabato 6 Aprile 2013 (ore 18.30 - Sala Manzoni – via IV Novembre, 35)». Un primo «momento pubblico - ha concluso Emilia Guarnieri - che il Meeting propone alla città in questo 2013, anno in cui si svolgerà la sua 34esima edizione, che si terrà dal 18 al 24 agosto e che si intitolerà: Emergenza Uomo».


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Referendum di Bologna sulla scuola, quando il principio conta più della realtà


C’è da sperare che siano gli ultimi colpi di coda di uno statalismo ideologico che in Italia sembra non volere mai andare in archivio. Intanto però il Nuovo Comitato Articolo 33, che sotto altro nome negli anni scorsi aveva presentato ricorsi al Tar e alla Consulta (tutti bocciati), costringe i bolognesi ad andare alle urne per un referendum sulla convenzione fra Comune e scuole private paritarie per l’infanzia. La battaglia che si combatte a Bologna ha un valore che esce dai confini municipali e riguarda tutta l’Italia, a partire da Rimini dove, in un contesto di crisi, le stesse forze referendarie (M5S, Sel) pensano ancora di risolvere il problema delle liste d’attesa per le scuole dell’infanzia incrementando le scuole comunali e statali. L’idea di una positiva integrazione fra intervento comunale e intervento privato è assolutamente respinta in nome dell’ideologia statalista. Le famiglie restino pure senza scuola, l’importante è affermare il principio.
Quello del prossimo 26 maggio a Bologna è un referendum consultivo, non c’è quorum e non si abroga nulla, si esprime solo un parere. Eppure la posta in gioco è enorme. Se il popolo bolognese, chiamato ad esprimersi, confermerà di volere la convenzione sarà tolto ogni argomento a chi in questi anni li ha tentate tutte per cancellarla. E sarà un segnale importante per tutta l’Italia, dove l’equivoco su cui si regge il referendum (pubblico=statale o comunale) attraversa ancora la cultura di molte forze politiche e impedisce di realizzare una reale libertà di scelta educativa.
Un po’di numeri aiutano a capire di cosa si sta discutendo. La convenzione di Bologna riguarda 27 scuole per l’infanzia, 74 sezioni per un totale di 1736 bambini. Alle casse comunali costa circa un milione di euro. A parte il paradosso che per cancellare un contributo di un milione, i referendari fanno spendere 600 mila euro, c’è un altro aspetto che occorre sottolineare. Il Comune dà alle scuole convenzionate 600 euro all’anno per bambino. Un alunno nelle comunali costa circa 6.900 euro. La spesa di Bologna per la fascia 3-6 anni è di 36 milioni. Il costo della convenzione con le paritarie rappresenta il 2,8 per cento del totale, quando queste scuole coprono invece il 21 per cento dell’utenza. Precisazioni fondamentali perché il senso del quesito referendario è questo: in un momento di crisi, di riduzione delle risorse, volete che un milione di euro vada alla scuola pubblica o volete lasciarlo alle paritarie? Se si guardasse al merito della questione, non ci sarebbe storia. I numeri confermano anche la convenienza economica della convenzione. Ma ai referendari, che non riconoscono la legge n.62 del 2000 sulla parità, che non riconoscono il sistema integrato di istruzione, interessa solo affermare il principio ideologico della scuola pubblica intesa come statale. È questo il punto discriminante di tutta la vicenda: chi sostiene il referendum ritiene che sia pubblico solo ciò che è statale, in barba alla Costituzione che all’art. 118 ha recepito il principio di sussidiarietà.
Questo vetero statalismo (che è uno degli aspetti mai sufficientemente evidenziati del Movimento 5 Stelle e da cui è coraggiosamente distaccato il Pd di Bologna) produce conseguenze assurde. Se il referendum costringesse il Comune di Bologna a ritirare la convenzione, almeno 400 famiglie da subito sarebbero indotte a lasciare le scuole paritarie. Un inevitabile aumento delle rette le dirotterebbe sulle comunali dove si paga solo la mensa. Invece con il milione sottratto alle paritarie, il Comune potrebbe creare solo 150 nuovi posti. Siamo al paradosso: invece di rispondere alle esigenze delle famiglie, di aumentare l’offerta scolastica grazie anche al contributo del privato sociale, con il referendum si diminuiscono le opportunità.
Da Bologna può e deve arrivare un segnale di speranza.
Valerio Lessi

mattone

Rimini | Meteo pazzo, gli albergatori vogliono essere risarciti


Dopo un produttivo consulto legale Aia Rimini ha preso carta e penna e ha scritto ai servizi meteo di Rai e Mediaset e a ilMeteo.it per “portare formalmente” a loro “conoscenza l’enorme pregiudizio economico provocato agli stessi dalle errate previsioni del tempo da Voi diffuse per i giorni del 30 marzo (sabato), 31 marzo (Pasqua) e 1 aprile (Pasquetta), notizie che hanno certamente causato la drastica riduzione dell’afflusso turistico verso il nostro territorio”. Si parla di un milione di euro.


A parlare a nome degli albergatori è il presidente Patrizia Rinaldis. La lettera fa notare sia come nei dati di fatto le previsioni meteo per il week end di Pasqua siano state smentite sia come in un’intervista Antonio Sanò de ilMeteo.it abbia fatto notare come alcune peculiarità morfologiche condizionino il meteo della riviera. “Tenuto conto che tale peculiarità non poteva e non doveva essere trascurata da chi ha diffuso la notizia errata, riteniamo che in quanto accaduto possa riconoscersi una responsabilità per colpa ed i nostri consulenti legali ci hanno confermato la sussistenza dell’astratta possibilità, in relazione al quale ci riserviamo comunque di agire nelle sedi opportune, di ottenere il risarcimento dell’enorme danno subito dai nostri associati a causa delle errate informazioni divulgate”. Inoltre, “ciò che è assolutamente mancato” al servizio dei meteorologi “e che potrebbe qualificare ulteriormente la condotta colposa per negligenza ed imprudenza, risiede nell’aver omesso l’aggiornamento della situazione e nel non aver segnalato l’evoluzione positiva delle condizioni meteo della riviera”.


La prossima volta i signori del meteo ci pensino meglio, siano più responsabili nella gestione e nella diffusione dello informazioni, aggiungono gli albergatori, perché “solo in tal modo potrete andare esenti da responsabilità in relazione alla divulgazione di notizie errate e/o imprecise che ledano diritti e gli interessi dei soggetti che rappresentiamo”. “Vi invitiamo per il futuro, a partire dai prossimi ponti primaverili, a rispettare il Vostro dovere di diligenza, perizia e prudenza con l’attenzione che richiede il Vostro rilevante servizio, avvisando che non tollereremo per il futuro errori simili a quello recentemente commesso”.

tortora-scuro

Rimini | Meteo pazzo, anche Regione e Provincia scrivono a giornali e tv


Non minacciano richieste danni, ma uno sforzo in più lo chiedono. Dopo la missiva degli albergatori ai servizi meteo di Rai e Mediaset e a ilMeteo.it, arriva quella di Regione e Provincia ai responsabili delle informazioni metereologiche e alle principali testate giornalistiche nazionali.
“Siamo a manifestarle le perplessità degli Enti e dei territori che rappresentiamo circa le modalità con le quali vengono prima gestite e quindi comunicate le informazioni relative alle previsioni metereologi che”. Le firme in calce sono di Maurizio Melucci, assessore regionale al turismo, Fabio Galli, assessore per la Provincia di Rimini, e Iglis Bellavista per la Provincia di Forlì Cesena.


“E’ ormai chiaro che l’evoluzione del ‘fare vacanza’, specie nelle fasi dell’anno al di fuori dalle canoniche ferie estive, propende sempre più verso la riduzione del periodo (il cosiddetto ‘mordi e fuggi’) e il condizionamento delle previsioni meteo”, fanno notare i tre. “Tale constatazione, anzi dato di fatto sociale, dovrebbe convincere i responsabili delle previsioni meteo ad elevare il grado di scientificità della comunicazione”.


E precisano: il turismo non è una calamità naturale. “Nonostante ne rappresenti la seconda industria per importanza e indotto, il settore dell’ospitalità in Italia è costantemente considerato dagli organi d’informazione un evento comparabile a una calamità naturale. Una breve rassegna stampa degli ultimi 40 anni metterebbe sicuramente in luce come, in accostamento al termine ‘turismo’, a prevalere (nettamente) siano le notizie che danno conto dei disagi negli spostamenti, dei rincari dei prezzi, degli eccessi pericolosi. Recentemente si è aggiunto il ‘meteo estremismo’, peraltro caratterizzato da nomignoli coniati proprio per esaltarne il limite estremo e dunque inconsciamente deprimenti”.

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Rimini | Urbanistica, la commissione rinvia il voto sulla variante del sindaco


Alla fine, dopo oltre 4 ore di estenuante commissione, il rinvio. Il sindaco forse non riuscirà a portare in consiglio dopodomani la sua variantona al prg. Quella di cui parlano da settimane i giornali locali e che intende tagliare del 40 per cento il carico urbanistico del vecchio prg. Si parla di una capacità edificatoria residua stimata sui 550mila metri quadri di residenziale, pari a circa 5mila nuovi alloggi che con la variante calerebbero di 1000 o anche 1500 grazie alla diminuzione degli indici di edificabilità (il psc prevede infatti il cambio del calcolo della superficie che passa da quella utile a quella complessiva che tiene conto di quella calpestabile ma anche del 60 per cento).


La maggioranza in commissione ha tenuto e alla prima richiesta di rinvio da parte del consigliere del Pdl Giuliana Moretti ha votato compatta contro, insieme a Fabio Pazzaglia di Sel. Tutto il resto della minoranza, invece ha sostenuto la richiesta di rinvio. Si sarebbe dovuti andare avanti, ma “alle 19 ci siamo accorti che mancava un pezzo di delibera (alcune schede) – spiega Giuliana Moretti – e alla fine ho fatto appello alla presidente del Consiglio, Donatella Turci, affinché tutelasse i diritti di noi consiglieri. Dopo dieci anni in consiglio sarebbe stata davvero la prima volta che avrei visto una delibera così complessa, che ha il compito di cambiare completamente le cose spazzando via tutte le norme transitorie al prg, discussa e votata nel giro di due ore. E’ una nota di metodo. Su una cosa del genere c’è bisogno di lavorarci su almeno 3 o anche 4 giorni”. E il presidente del Consiglio lo ha concesso.


Il retroscena. “Secondo me – fa notare Giuliana Moretti –il motivo per cui ci chiedevano di mandare così in fretta la delibera in consiglio è perché il 20 marzo gli attuatori del piano ex Corial hanno chiesto alla Provincia il commissario ad acta”. Se entro 15 giorni la Provincia è costretta a nominare il commissario questo significa che proprio il 4 aprile, giorno del prossimo consiglio comunale, scade il termine per la nomina. “Il mio dubbio è che tutta la fetta sia stata per bloccare il piano, una cosa strumentale”. Nella relazione tecnica dell’architetto Alberto Fattori, direttore della pianificazione territoriale del Comune di Rimini, se da un lato si garantisce la correttezza della delibera, dall’altro si fa notare come andando avanti su quella strada “va evidenziata la concreta possibilità che l’assunzione del procedimento in esame determini una decisa opposizione da parte dei privati, con conseguenti contenziosi per richieste di risarcimento per danni personali, prevedibilmente sulla scorta anche di asserito ‘legittimo affidamento’ in considerazione del prolungato iter istruttorio dei piani attuativi”.


Fermo sulle posizioni già espresse anche il 5Stelle. “Convocazione della terza commissione il giorno 29 marzo (venerdì santo, ndr), seduta il 2 aprile, si discute di una megavariante generale al piano regolatore, strumento vigente ma superato dal psc adottato ma non approvato, vincolato dal masterplan, strumento inutile che si aggiunge a psc, rue, poc x 3 (uno per ogni quinquennio del PSC) ma utile per il maquillage antimattonaro del sindaco”, scrive su Facebook Luigi Camporesi che scherzosamente invoca “gli psichiatri”.
“I tempi sono ristretti – spiega – e la variante è complessa, frutto di mesi e mesi di lavoro da parte del sindaco e degli uffici. Da noi, invece, si ha la pretesa di andare giovedì prossimo in votazione. Non si possono chiamare i consiglieri, soprattutto quelli nuovi a decidere con tanta superficialità di cose che poi andranno a pesare sulla vita della città e dei cittadini. Cose che invece vanno soppesate e ancora un’altra. Rispetto all’atteggiamento dell’amministrazione verso l’urbanistica, dietro c’è, come minimo, un atteggiamento un po’ schizofrenico. Nel 2011, poco prima delle elezioni, sono state portate in esame e approvazione numerose varianti. Qualche settimana dopo si approva, ma non si attua, il psc che limita la possibilità di costruire Se non è questo un atteggiamento schizofrenico… Il culmine oggi. La cosa più sconvolgente e che ci attribuiscono delle responsabilità che è impossibile attribuirci. La responsabilità è tutta dell’amministrazione che deve assumersela in prima persona. Perché il sindaco non si è mai fatto vedere prima di perdere le elezioni, perché ha fatto tutto di nascosto senza mai chiamarci per valutare assieme?”.


Ricapitolando sui piani particolareggiati, 240 quelli contenuti nel piano regolatore. Cinquantacinque sono stati approvati e realizzati, 12 sono in fase di attuazione, 20 approvati e con convenzione già sottoscritta, 13 invece di convenzioni ma già approvati. Per i 30 piani approvati sul filo di lana dalla scorsa amministrazione si prevedeva, effetto del psc, la decadenza entro due anni in caso di mancata convenzione: per 12 la death line sta per sopraggiungere.
Nella delibera a un certo punto è scritto abbastanza chiaro anche che la “conseguenza” dell’approvazione dei piani particolareggiati del prg potrebbe essere che “la capacità edificatoria complessiva del psc potrebbe risultare sostanzialmente utilizzata ed erosa, anticipatamente”. In altre parole: andare a togliere capacita edificatoria al prg (cioè a qualcuno) per restituirla al psc (cioè a qualcun altro)?

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Rimini | Spaccata con furto di yorkshire in via della Repubblica


Furto con spaccata la scorsa notte in un negozio di animali in zona via della repubblica a Rimini. Bottino: uno yorkshire e il fondo cassa. Il fatto è avvenuto circa mezz’ora dopo la mezzanotte. I due ladri, per ora ancora ignoti hanno usato una Fiat Marea a mo’ di ariete, divelto il cancello e sfondato le porte d’ingresso della bottega. Poi sono passati all’officina lì vicino, ma sono arrivate due gazzelle dei carabinieri: il fracasso della spaccata ha insospettito i vicini che intanto hanno chiamato il 112. I ladri sono fuggiti. Ma i carabinieri sono sulle loro tracce.
L’auto dei malviventi è stata ritrovata a Sant’Aquilina, dove è stata abbandonata dieci minuti circo dopo la fuga dall’officina. I carabinieri pensano che da lì i ladri abbiano utilizzato un’altra utilitaria. La Fiat è stata sequestrata, a disposizione degli accertamenti tecnici. Le indagini, immediatamente partite, si stanno svolgendo a ritmo serrato, con battute e controlli in tutto il circondario.

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Rimini | Una legge per fermare il trc, due di picche da Petitti a Pizzolante


Rimini a Montecitorio. Se dal Pdl Sergio Pizzolante sta lavorando a un progetto di legge per fermare il trc, limitando le perdite, e chiama in causa gli altri riminesi affinché lo sostengano nel suo sforzo, dal Pd non tarda la risposta di Emma Petitti. Un due di picche. Eppure la richiesta ai parlamentari riminesi a fare squadra per la riviera era arrivata in campagna elettorale dal centro sinistra, con il candidato (ultimo in lista) senatore Daniele Imola.
Inviterei Pizzolante, visto che auspica un lavoro comune con i colleghi riminesi e le amministrazioni locali, a lavorare non su improbabili e fantasiosi decreti e proposte di legge, ma a rimboccarsi le maniche e intraprendere insieme un'iniziativa che ci consenta di trovare le risorse da destinare alla salvaguardia della balneazione della nostra riviera. Azioni legislative differenti, come appunto quelle ipotizzate dal deputato del Pdl sul Trc, sono improponibili”, dice la Petitti a Pizzolante che da parte sua ha messo le fogne di Rimini, appunto, e una apposita legge nazionale, al primo punto del suo programma elettorale.
Secondo Petitti, “non è pensabile poter adottare iniziative simili per opere tra l'altro già realizzate e per acrobatici spostamenti di risorse già impegnate e utilizzate”.

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Rimini | Urbanistica, tra poco in commissione la variante al prg. Pazzaglia (Sel): Sono a favore perché...


Tra pochi minuti, inizierà la commissione consiliare con il compito di votare la variante al prg che dovrebbe far decadere gli indici edificatori con un effetto finale stimato in una riduzione media di circa il 40 per cento del carico urbanistico rispetto al previsto. La variante è stata voluta fortemente dal sindaco di Rimini e ha da sempre goduto del parere favorevole del consigliere comunale di Sel Fabio Pazzaglia. Gli equilibri dovrebbero essere gli stessi che hanno visto il consiglio comunale la settimana scorsa bocciare tutt’altro che all’unanimità le varianti ai piani particolareggiati di Celle e Santa Giustina. Questa volta, “come sempre in commissione, ci saremo, ascolteremo quello che ci dicono, faremo le nostre domande e voteremo”, i 5Stelle dicono che ci saranno con Luigi Camporesi.


Sono due gli ordini di idee secondo cui Pazzaglia voterà a favore. “La variante introduce parametri significativi in merito alle ‘prestazioni ambientali dei nuovi insediamenti’, per ottenere Piani urbanistici in grado di assicurare la sostenibilità ambientale. D'ora in avanti i Piani dovranno interagire con ‘componenti ambientali’ atte a garantirne la sostenibilità. Oltre alla riduzione della capacità edificatoria si fa riferimento allo smaltimento delle acque bianche e nere, al risparmio idrico, alla permeabilità del suolo; alla sicurezza dal punto di vista geotecnico e sismico; alla bonifica del suolo, all'efficienza energetica, al contenimento dell'emissione di gas-serra, all'inquinamento luminoso, acustico e alla mobilità sostenibile. Come si vede la lista delle ‘componenti ambientali’ è corposa ed è finalizzata a modificare profondamente i contenuti urbanistici dei Piani”, spiega il consigliere di Sel.


Pazzaglia nota, inoltre, come “la variante, per sua natura, riguarda tutto il territorio. Di conseguenza riduce anche le capacità edificatorie dei Piani approvabili in questa fase di salvaguardia, ridimensionandone gli indici di edificabilità in applicazione dei criteri generali di perequazione urbanistica presenti nel psc. La variante introduce criteri dettagliati di verifica della sostenibilità ambientale dei nuovi insediamenti, rispetto a tematiche quali l'efficienza energetica, l'adeguato smaltimento e depurazione delle acque, la mobilità sostenibile. La variante comporterà modifiche sostanziali all'impatto ambientale e territoriale previsto dal prg, riducendone gli effetti in modo apprezzabile”.

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Rimini | Turismo, Agenzia Marketing, consuntivo 2012: investiti 1,55mln


Avanzo di 85mila 500 euro per l’“Agenzia marketing turistico Riviera di Rimini”, il 26 marzo il cda ha approvato il consuntivo annuale 2012 dell’ente provinciale.
“Un risultato positivo - sottolinea il presidente dell’Agenzia Fabio Galli, assessore provinciale per il turismo - perché, nonostante le oggettive difficoltà dei bilanci degli enti locali e del reperimento delle risorse, nel 2012 abbiamo mantenuto i progetti e le attività programmate. Cosa che, con ogni probabilità, non sarà più possibile replicare per l’anno in corso, a causa degli ulteriori, recentissimi tagli ai trasferimenti statali agli Enti territoriali. Quello del 2012, dunque, rischia seriamente di essere l’ultimo anno ‘pieno’ di attività dell’Agenzia”. L’avanzo è stato ottenuto “mantenendo di fatto invariata la capacità d’investimento programmata, ottimizzando la spesa su alcuni progetti di attività ed aumentando la capacità di reperire risorse economiche da parte di soggetti, pubblici e privati, aggiuntive”.


Nel dettaglio l’investimento di spesa complessivamente attivato nel corso del 2012 è stato pari a 1,55 milioni, in linea con il bilancio di previsione: azioni per l’internazionalizzazione della Riviera di Rimini per 345mila 892 (22,3 per cento dell’investimento totale) e sostegno ai grandi eventi del territorio (Moto GP, La Notte Rosa, grandi eventi dei comuni e dei privati) per 684mila 970 (44,2 per cento del budget totale); Malatesta & Montefeltro 191mila 27 euro (12,3 per cento del totale). Dal punto di vista delle risorse, le entrate complessive sono state pari a 1milione 635mila 287 euro, di cui poco meno di 1,32 milioni proveniente dalla Provincia di Rimini (80 per cento del totale), mentre i restanti 317mila 487 sono arrivati da altri soggetti pubblici e sponsor privati.

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