Massimo Bernardini, un ricordo di Jannacci che parte da Milano e arriva a Rimini
Un ricordo di Jannacci che parte da Milano e arriva a Rimini. Parla Massimo Bernardini
Negli ultimi anni, in particolare verso la fine di agosto, Enzo Jannacci ha fatto spesso capolino a Rimini. A cominciare dal concerto al Meeting nel 2009 e poi nel 2012 in occasione dello spettacolo del figlio Paolo. Ne parliamo con il giornalista televisivo e critico misicale Massimo Bernardini, milanese, legato da un'affettuosa amicizia al cantautore, di cui era anche vicino di casa.
Nei ricordi di Bernardini bambino, Jannacci sfiora già il mito.
“Io e tutti quelli della mia generazione siamo cresciuti con Jannacci, ce lo suonava nelle orecchie la radio, ce lo faceva vedere la televisione. Siamo cresciuti con dentro lui e il paradosso che è. Perché Enzo Jannacci non è un artista qualsiasi. È uno che va per sottigliezze, per allusioni. Ha usato il milanese, in una maniera nuova. È stato un milanese outsider. Era anche un medico, era anche uno che faceva l'attore al cinema, faceva cabaret al Derby, è stato lanciato, come l'amico Giorgio Gaber, dal Piccolo. Uno strano soggetto, genio e insieme surreale”.
Genio surreale, e tuttavia tanto intimamente realista da riuscire a stupire.
“È una parte folle nella cultura in cui sono cresciuto, non addomesticabile, una caratteristica che è continuata nel tempo. La cosa strana è che quando arrivò l'intervista al Corriere, quella nella quale lui ha detto che a Eluana era mancata la carezza del Nazareno, quella cosa ha scosso tutti. Perché ci ha scosso così profondamente? Perché dal surreale Jannacci una cosa così limpida e chiara non ce la aspettavamo. Una cosa legata alla carità cristiana. una cosa antica. Il puro esempio di cosa sia la carità cristiana, la carezza di Gesù. Quelle parole ci hanno stupito perché venivano da quella strana cosa che era Enzo Jannacci”.
Quelle ricordate da Bernardini sono parole estratte dal titolo di un intervento di Jannacci nel febbraio del 2009 sul Corriere della Sera, dopo la morte di Eluana Englaro. In agosto, un'intervista, questa volta rilasciata all'Avvenire con a tema la sua fede, e uno spettacolo al Meeting per l'amicizia fra i popoli di Rimini.
“Parole da cui ha avuto probabilmente origine l’amicizia col Meeting, con il mondo del Meeting. Anche quest'anno l'ho visto a Rimini, non pubblicamente ma privatamente, trascorrere molte ore in Fiera a Rimini, durante tutta la settimana della manifestazione. Un'amicizia che io penso nasca da lì, dallo stupore di questa sua intuizione affidata al Corriere, che allora ha travolto tanti e tra questi, sicuramente anche il mondo del Meeting, da cui nacque l'invito”.
“Rispetto a quelle parole, a me non verrebbe mai in mente di parlare di conversione. Secondo me, in qualche modo, un'affermazione come quella su Eluana è come se fosse dentro quello che lui ha scritto e detto sempre. Perché se uno va a rivedere quello che lui è, la tenerezza verso i piccoli, la gente di strada, i bambini, i più deboli, verso chi tira avanti nella vita senza speranza, la tenerezza verso queste persone c'è sempre stata in Jannacci. E credo che anche l'incontro col mondo del Meeting abbia semplicemente fatto fiorire quello che lui aveva dentro”.
E, infine, il ricordo dell'amicizia con Giorgio Gaber. “Gaber, con cui ho avuto una frequentazione più intima e più profonda, mi diceva che Jannacci era, fra virgolette, un cialtrone. Il motivo era, mi spiegava Gaber, che Jannacci dal punto di vista del talento aveva ricevuto molto, era un assoluto genio, era molto più bravo di lui. 'Quello che io riesco a raggiungere con tanta fatica, in lui splende di colpo da solo! Questo 'maledetto' butta via tante occasioni proprio perché qualcuno gli ha dato questo talento straripante'. Ed era vero, è stato un grande cardiochirurgo, pianista, autore di cabaret. Un talento complesso, difficile, non banale. E invece tante volte si buttava via. Io stesso da cronista ho visto cose meravigliose di Jannacci, ultimo in ordine di tempo il recital del figlio Paolino sul repertorio delle canzoni milanesi. Perfetto, come una composizione di Bach o Beethoven. E l'ho visto in altri spettacoli rovinati dalla sua incontinenza verbale. Loro si volevano bene, ma con questa differenza. Gaber ha fatto fruttificare ogni goccia del suo talento. Jannacci aveva magari molto più talento, ma a volte lo buttava via. I due però si stimavano moltissimo”.
29 03 2013 | Rimini | Santagiustina, i numeri del piano bocciato
Rimini | Santagiustina, i numeri del piano bocciato
A tre giorni dal consiglio comunale che ha bocciato la variante al piano particolareggiato che gli avrebbe permesso di costruirsi la casa il maestro del lavoro Enzo Montanari, in attesa di ricevere gli atti ufficiali che permetteranno alle nove famiglie coinvolte di muoversi per vie legali per chiedere un risarcimento, torna sulla vicenda, con grande dignità e umanità, rievocandone qualche numero.
“Riassumendo a ritroso il percorso della nostra normale pratica amministrativa riguardante un progetto urbanistico preliminare, peraltro imposto dal comune,che alla prima condizione poneva l’adesione unanime di tutti i proprietari dei terreni sono stati sprecati da un conto sommario, otto anni di tempo, qualche migliaio di ore totali in riunioni fra proprietari, tecnici ed amministrazione, circa quattrocento contatti fra i progettisti ed i responsabili dei piani attuativi, interferendo nel tempo con tre diversi sindaci tre assessori, tre dirigenti, quattro diversi responsabili di procedimento, i proprietari nel tempo hanno apposto circa ottomila firme, sui documenti del comune dei notai e degli avvocati, si sono consumati oltre cinquecento chilogrammi di carta e centinaia di cartucce di toner, si è rinunciato a creare economia equivalente a 250mila ore di lavoro operaio/artigiano (e su questo ringrazio anche la Cgil che ha voluto dire la sua), succhiato circa 800mila euro dalle tasche dei proprietari in tasse ed oneri”.
Ricorda Montanari come “la nostra frazione ha rinunciato ad un parco attrezzato di oltre 23mila metri, a 8.339 metri di verde pubblico, a 3.356 metri di parcheggi e strade, a 800metri di pista ciclopedonale che evitava ai futuri residenti di dover passare sulla via Emilia, a 350 metri lineari di barriera antirumore del treno alta sette metri dalla via Borghi fino alla chiesa ed anche altro. Il tutto credo di pubblico interesse, per un valore di oltre 1,7 milioni di euro più il valore del terreno da rendere gratuitamente al comune in un paese come Santagiustina ove le opere pubbliche sono solo un optional”.
Resta un dubbio. “Non riesco inoltre a spiegarmi il perché su circa cento Piani particolareggiati approvati dal comune di Rimini dal 1999 ad oggi quasi tutti proposti da società e costruttori solo il nostro di proprietà privata è stato bocciato dal consiglio comunale, e se queste erano le intenzioni del comune perché la risposta non ci è stata data nei tempi prescritti in 280 giorni anziché 2.900”.
Montanari ringrazia a uno a uno i consiglieri che non hanno votato contro la variante, votando a favore, astenendosi o uscendo dall’aula, “i quali con la loro disinteressata libertà ed onestà intellettuale con un impegno da veri leoni hanno compreso e perorata la nostra giusta causa e difeso la salvaguardia dei diritti di noi cittadini Santagiustinesi contro il maltrattamento ricevuto dall’arroganza di un prepotente potere politico incapace di usare il buonsenso ed il rispetto delle regole”. E aggiunge: “A voi tutti, da ognuno dei quali ho ricevuto una calorosa stretta di mano (senza che prima neppure ci conoscessimo). Senza fare distinzione del partito politico a cui appartenete vorrei pubblicamente inviare il mio più sincero ringraziamento e l’augurio che la vostra onestà vi accompagni per tutta la vita. A mio modesto parere vi siete fatti più onore di coloro che o accecati dalla demagogia o timorosi di perdere la poltrona hanno voluto votare nel branco”.
E ricorda anche chi, tra i compagni d’avventura, non c’è più. “Per ultimo voglio ricordare e commemorare la cosa più importante fra tutte quelle fin qui citate,ossia i nostri sei parenti e comproprietari che nel contempo sono deceduti che almeno nella sventura della vita si sono risparmiati questa deplorevole presa in giro”.
29 03 2013 | Rimini | Alberghi, adeguamenti antincendio. L’osservatorio chiede l’impegno straordinario degli ordini professionali
Rimini | Alberghi, adeguamenti antincendio. L’osservatorio chiede l’impegno straordinario degli ordini professionali
Non sono incoraggianti i numeri analizzati martedì mattina da prefetto, albergatori e vigili del fuoco in occasione dell’osservatorio per monitorare l’andamento degli adeguamenti alle norme antincendio negli alberghi riminesi. Si parla di 298 domande di adesione al piano biennale presentate al 21 marzo. Si precisa che “a fronte delle 164 ammesse senza che si siano rese necessarie integrazioni o che comunque hanno assolto le richieste loro rivolte, sono 134 quelle interessate da richieste di integrazioni”. Risultato magro in confronto alle migliaia di alberghi della riviera. Non a caso in difficoltà nella gestione della situazione sono anche gli studi tecnici.
“Proprio in virtù del non trascurabile numero di istanze da suffragare”, fanno sapere dalla Prefettura, “in sede di riunione è emersa l’opportunità di uno straordinario impegno degli ordini professionali, affinché i loro iscritti possano compiere ulteriori sforzi per contribuire in modo decisivo all’attuazione dei programmi di adeguamento entro i termini prescritti e non più differibili”.
Non si fa riferimento ad eventuali proroghe nemmeno sul fronte Aia. “Significherebbe creare per ora false aspettative”, dice subito il presidente Patrizia Rinaldis. “Se ne potrebbe parlare solo per ciò che riguarda il secondo step di adeguamenti, ma per ora non è ancora pensabile. Il problema ad oggi è la mancanza del governo. Questo non ci permette di dire alla gente che si è messa in moto e sta dando il massimo per arrivare pronta alla stagione che ci sarà una proroga. Non c’è la fattibilità per una proroga, non si può dirlo, sarebbe una presa in giro”.
Dall’Associazione albergatori, ricordano anche come “la verità è che quei requisiti richiesti per l’apertura un albergo avrebbe dovuto averli già al 31 ottobre 2012”, termine che per gli stagionali slitta al momento dell’apertura. La frenesia tra gli albergatori sale e intanto la stagione incombe. Andando ad analizzare i numeri, “rispetto agli annuali io ritengo che siano tutti già pronti. E’ il numero degli stagionali che mi preoccupa”, ammette il presidente Rinaldis. “Noi lasciamo tutte le porte aperte, ma i requisiti di sicurezza non sono più prorogabili. Sulle difficoltà che ci sono cercheremo di dare una mano e siamo disponibili al massimo”, conclude Rinaldis incoraggiando la categoria.
29 03 2013 | Rimini | Misano, grave incidente nel pomeriggio. Pilota tedesco trasferito al Bufalini di Cesena
Rimini | Misano, grave incidente nel pomeriggio. Pilota tedesco trasferito al Bufalini di Cesena
Grave incidente in pista oggi a Misano World Circuit, nell’ambito di una sessione di prove libere organizzate da una società specializzata.
Intorno alle 16 un motociclista 50enne, di nazionalità tedesca, ha perso il controllo della sua Bmw1000 alla curva 6, la terza di una serie di curve ravvicinate prima del rettilineo che porta alla ‘curva della quercia’. Nessun altro motociclista è rimasto coinvolto.
Dopo la caduta il motociclista è rimasto a terra ed è stato soccorso tempestivamente dal personale medico del circuito che l’ha trasferito al Medical Center, valutando subito la necessità, viste le gravi condizioni, di ricorrere all’eliambulanza per l’immediato trasporto all’Ospedale Bufalini di Cesena.
29 03 2013 | Rimini | Biodigestore Ca’Baldacci, Rimini Uptown chiede il ritiro della certificazione di qualità
Rimini | Biodigestore Ca’Baldacci, Rimini Uptown chiede il ritiro della certificazione di qualità
Il comitato Rimini Uptown, quello dei residenti di San Martino alle prese con il collaudo del biodiegstore Hera Ca’Baldacci ha scritto oggi al comitato di certificazione ambientale Emas per contestare l'uso del marchio di qualità ambientale da parte della società nell'impianto. La lettera è corredata di foto, mappe e rassegna stampa.
“Abbiamo dettagliato in modo preciso - spiega Mauro Franceschini – perché secondo noi l’impianto non dovrebbe avere quella certificazione che, tra l’altro consente al gestore, in cambio del rispetto di tutta una serie di regole (tra cui una relazione annuale), di avere dei benefici. Per esempio quello di non avere controlli dal punto di vista della sostenibilità ambientale per otto anni contro i canonici cinque”.
Innanzitutto, “la zona non è scarsamente popolata come viene riferito in tutte le dichiarazioni ambientali, anzi. A differenza di altri impianti (Tessello e Voltana in Emilia Romagna) la zona su cui insiste l’impianto di Cà Baldacci è di pregio e tutt’altro che scarsamente popolata. Anche a poche centinaia di metri vi sono numerose abitazioni, agriturismi, ristoranti oltre ad asili nido chiese e scuole materne”. Insomma le informazioni riportate dal gestore nella relazioni annuali sarebbero perlomeno “ambigue”.
Altro punto, quello del coinvolgimento della popolazione. “L’impianto ha usufruito di finanziamenti ed incentivi economici pubblici ed europei. Nonostante questo e l’assoluta mancata partecipazione e coinvolgimento dei residenti, il gestore nel proprio bilancio di sostenibilità si pregia di avere un codice etico in cui all’articolo 58 ‘s’impegna a prestare attenzione alle sollecitazioni provenienti dalle comunità in cui opera, realizzando iniziative di consultazione, informazione e coinvolgimento. Ciò vale in modo particolare per le comunità insediate nei pressi dei propri impianti. L'impegno del Gruppo è più significativo nei territori in cui costruisce o potenzia impianti di smaltimento di rifiuti o di produzione di energia elettrica’”.
Tornando alla relazione annuale da parte del gestore, secondo il comitato, le “comunicazioni relative ai reali impatti fuorvianti ed ambigue. Nelle comunicazioni del gestore il riferimento al reale impatto dalle emissioni in atmosfera degli inquinanti dovute alla combustione di milioni di metri cubi di biogas sono omesse, minimizzate e fuorvianti”. A ciò si aggiunge che il “reale impatto inquinante delle emissioni convogliate negato e poco trasparente. A seguito di rimostranze e sollecitazioni dei residenti di fronte allo stato di fatto, in un articolo del Corriere di Rimini in data 19 gennaio 2013 l’impatto emissivo di cui al punto precedente viene addirittura caratterizzato come “vapore” dall’ing. Galli, amministratore delegato di Herambiente. Nella realtà l’emissione di inquinanti relativa all’attività di recupero energia è molto rilevante. Soprattutto per i residenti. In seguito Hera (ing.Piraccini) ha dichiarato ufficialmente, in un incontro pubblico svoltosi presso il Comune di Rimini, che il livello di emissioni è pari al quello di 40 caldaie a metano domestiche. Tecnici indipendenti hanno calcolato che l’impatto reale può essere assimilato a migliaia di caldaie a metano e relative emissioni”.
Eluse le “prescrizioni paesaggistiche delle autorizzazioni ambientali precedenti” che “non sono state attuate in modo corretto ed efficace. Il danno paesaggistico è evidente ma negato. Viene affermato dal gestore che il preesistente impianto non ha subito aumento di volumetrie e nemmeno espansioni. Nella realtà, anche visivamente le dichiarazioni appaiono incongruenti ed ambigue. L’impatto visivo sul territorio è devastante. I volumi sono aumentati e le caratteristiche del progetto tendono addirittura ad aumentare la percezione dei volumi. Sono stati realizzati almeno tre nuovi locali ed una enorme vasca di raccolta. Non c’è nessuna integrazione con il territorio e nemmeno pare essere stata cercata. Per la mitigazione dell’impatto la struttura è stata ricoperta di pannelli di alluminio che aumentano del 56% l’altezza del precedente impianto”.
Poi c’è la questione dell’“inquinamento luminoso ed acustico documentato dimostrabile dopo la messa in esercizio del nuovo impianto. Nessun rispetto per la popolazione residente. A seguito dell’entrata in esercizio del nuovo impianto si è avuto un immediato ed evidente peggioramento delle condizioni di sostenibilità ambientale sofferte dagli abitanti. Condizioni di estremo inquinamento luminoso ingiustificato e documentato e rumorosità estrema documentata da tecnici abilitati hanno messo subito a dura prova la qualità della vita degli abitanti”.
Infine, l’incidente del 4 marzo, quando “presso l’impianto si è levata una nuvola di biogas a seguito di un forte rumore, le sirene di allarme hanno suonato ininterrottamente per oltre un’ora mettendo in apprensione la popolazione e costringendola a chiamare le autorità. Diversi abitanti della zona riferiscono di aver visto una nuvola di biogas levarsi dall’impianto a seguito di un botto la notte del 4 marzo. Alcuni riferiscono di avere avuto fastidiosi sintomi. A seguito di questo incidente le dichiarazioni del gestore sono state contraddittorie, ambigue e per nulla rassicuranti anche se tese a minimizzare. Le indagini sono ancora in corso. La Provincia di Rimini ha emesso un provvedimento di diffida nei confronti del gestore in relazione all’accaduto”.
29 03 2013 | Rimini | I deputati del Pd ricevuti dal prefetto
Rimini | I deputati del Pd ricevuti dal prefetto
Incontro questa mattina in prefettura per i deputati riminesi del Pd, Tiziano Arlotti ed Emma Petitti. Hanno avuto l'occasione di confrontarsi con il prefetto Claudio Palomba, in vista dell'inizio della prossima stagione turistica, di sicurezza e contrasto alla criminalità, ma anche di crisi e imprese.
“E' necessario – sottolineano i deputati - che il ministero dell'Interno assicuri rinforzi adeguati per l'intero periodo estivo e non per un arco limitato I presidi di sicurezza del nostro territorio vanno garantiti, così come la specificità riminese va difesa da qualsiasi ipotesi di taglio passata e futura: Questura e Prefettura non possono essere messe in discussione”. Si è parlato anche di economia locale e dello sblocco del patto di stabilità, cosa per la quale i parlamentari si sono impegnati.
29 03 2013 | Rimini | Ss16, sbloccata la valutazione d’impatto ambientale
Rimini | Ss16, sbloccata la valutazione d’impatto ambientale
C’è, dopo anni, il decreto della valutazione d’impatto ambientale per la variante alla SS16 da Bellaria Igea Marina fino a Misano. “E’ un risultato che possiamo considerare storico. Anche nella consapevolezza che ancora non siamo arrivati al traguardo finale”, hanno detto questa mattina il presidente della Provincia Stefano Vitali e l’assessore Vincenzo Mirra. La storia va avanti dagli anni Ottanta.
In pratica, il progetto prevede la realizzazione dal confine di Bellaria Igea Marina a Misano di una nuova strada a due corsie per senso di marcia, oltre allo spartitraffico centrale e alle corsie di emergenza, per una lunghezza complessiva di circa 28 chilometri. La realizzazione è articolata su quattro lotti: da Bellaria alla Via Emilia; dalla Via Emilia a Rimini sud; da Rimini Sud a Riccione e da Riccione a Misano. Il tracciato, salvo alcuni brevi tratti, corre parallelo all’autostrada. Il costo complessivo è di 264 milioni di euro a cui occorre aggiungere gli oneri per gli espropri e le spese tecniche (progettazione e direzione lavori). In alcuni punti la nuova Adriatica intercetterà il tracciato della A14 e ci saranno degli scambi, vale a dire che parte della statale è già pronta. Inoltre, dalla Provincia si cerca di “arrivare ad un accordo con Ministero, Anas, Regione, Società Autostrade per l’Italia SPA (ASPI) e i Comuni di Rimini, Riccione, Coriano, Misano Adriatico affinché alcuni lavori previsti per la nuova SS16 siano eseguiti da ASPI prima che chiuda definitivamente i cantieri”.
La realizzazione della nuova statale sarà “l’occasione unica per ripensare alla radice l’intero sistema della mobilità nel nostro territorio in quanto permette di allontanare il traffico dalle aree più urbanizzate”, mentre “le prescrizioni ambientali e il lavoro svolto in Commissione via hanno portato ad un miglioramento del progetto iniziale, limitando il consumo di territorio, recependo molte indicazioni dei Comuni, prevedendo opere di compensazione e campagne di monitoraggio, prima , durante e dopo la realizzazione dell’opera”. Una buona notizia questa per la Ss16 che attualmente sopporta oltre 32mila auto in un giorno di novembre, in presenza di manifestazioni fieristiche e quasi 35mila 500 durante un sabato di agosto. Il traffico in un giorno feriale medio conta dalle 11mila alle 14mila auto a seconda del luogo di misurazione, con indice di mortalità costantemente più alto della media nazionale.
29 03 2013 | Rimini | Ban Ki-Moon a San Patrignano
Rimini | Ban Ki-Moon a San Patrignano
Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu, farà una breve visita nella Comunità di San Patrignano martedì 2 aprile, alle 7 del mattino. “L’incontro – spiegano da SanPa – si svolge a margine della visita ufficiale del segretario generale nella Repubblica di San Marino e non prevede soste in Italia”.
L’Onu conosce San Patrignano sia perché la comunità è accreditata e riconosciuta, dal 1997, come organizzazione non governativa presso le Nazioni unite con lo status di “consulente speciale nel Consiglio economico e sociale” sia per la collaborazione da anni con l’Agenzia contro la droga e il crimine con sede a Vienna.
29 03 2013 | Rimini | Gnassi presidente strategico attacca bottone col ministro Barca
Rimini | Gnassi presidente strategico attacca bottone col ministro Barca
Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, confermato presidente della Rete delle città strategiche anche per il 2013-2014 “con lo scopo di portare a termine l’ingresso di ReCS nell’Anci per sostenere insieme la crescita delle Città, che oggi più che mai sono il motore di sviluppo dei territori”, spiegano dal Comune.
Occasione della conferma è stata ieri la decima assemblea ReCS a Roma presso la sede nazionale Anci, presenti i rappresentanti di Atri, Bari, Brindisi, Bolzano, Cuneo, Genova, La Spezia, Marsala, Messina, Monza, Novara, Oristano, Potenza, Roma, Salerno, Sassari, Torino, Unione Montana dei Comuni del Mugello, Venezia e Banca Intesa Sanpaolo in qualità di socio sostenitore. Hanno partecipato, inoltre, Marco Magrassi del Dipartimento Politiche di Sviluppo del Ministero Sviluppo Economico, Giovanni Vetritto per il Ministro della Coesione Territoriale Fabrizio Barca, il Sindaco di Potenza Vito Santarsiero e Francesco Monaco per Anci.
In particolare, Gnassi ne ha approfittato per illustrare al Ministro Barca il Piano strategico di Rimini. “I lavori con il Governo proseguiranno portando in evidenza altri casi e costruendo insieme i criteri e i requisiti degli interventi urbani da apporre nell’accordo di partenariato Governo-UE per accedere ai fondi europei e nazionali. ReCS ha aperto la strada ad una collaborazione indispensabile tra Città e Governo nel percorso di innovazione delle politiche urbane”.
bassorilievo don giussani
Nella foto il bassorilievo raffigurante il servo di Dio don Luigi Giussani
Chiesa: svelato lunedì bassorilievo dedicato a don Giussani nel portico di Sant'Igne a San Leo
Un bassorilievo in bronzo, creato dalla scultrice riminese Paola Ceccarelli, per ricordare il passaggio a San Leo e Sant'Igne di Don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. L'opera, voluta dall'arcivescovo di Ferrara e già vescovo di San Marino e Montefeltro, monsignor Luigi Negri, e dalla Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II, verrà svelata e inaugurata lunedì, nel pomeriggio, nel portico della Chiesa di Sant'Igne a San Leo, nel Riminese. Don Giussani - si legge in una nota - dai primi anni '70 in poi, in questi luoghi ha guidato per molti anni la Via Crucis durante la Settimana Santa, seguito da migliaia di studenti universitari a cui teneva gli esercizi spirituali. ''Questo gesto - spiega nella nota monsignor Negri - non vuole essere l'esaltazione oleografica di un futuro beato. E' piuttosto la testimonianza culturale resa ad un uomo che ha insegnato la vita di fede e che, in particolare, ha mostrato come la fede diventa cultura". E sul bassorilievo dedicato a Giussani, un commento giunge dal presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, Don Julian Carron. "Carissimo Luigi - scrive a monsignor Negri in un messaggio - ti dico grazie di avere voluto ricordare con questo segno la presenza di don Giussani a San Leo, dove per anni migliaia di giovani hanno rivissuto con lui il mistero della morte e risurrezione di Cristo". Inoltre, si legge in un altro passaggio della missiva, "per tutta la vita don Giussani ci ha testimoniato che cedere all'attrattiva di Cristo ci fa uomini e ci consente di mangiare e bere, vegliare e dormire, vivere e morire con una intensità e verità senza paragoni. Domandiamo alla Madonna di continuare il nostro cammino ovunque il Signore ci chiama a vivere la nostra fede, seguendo il Papa e nella memoria viva di don Giussani - chiosa Carron - per trascinare con noi verso il Destino tutti coloro che incontreremo"(Ansa).