Urbanistica, Moretti scrive ad Agosta
Caro Marco A.
Ho voglia di rispondere alle tue dichiarazioni perché la lunga seduta del consiglio di ieri sera mi ha lasciato l'amaro in bocca. Si possono trovare motivazioni ad ogni azione. Ma vi sono motivazioni soddisfacenti e no. Scusa ma quelle che tu adduci mi lasciano a dir poco perplessa. E mi interessa approfondire onestamente il ragionamento al di là degli slogan d'effetto.
Tu sostieni che il passaggio compiuto ieri sera sia quello dall'interesse privato all'interesse pubblico. Dopo avere per decenni fatto prevalere l'interesse di pochi sul bene comune, ora avete deciso di far prevalere l'interesse pubblico.
Cosa intendi per interesse pubblico?
Io preferisco parlare di bene comune. E per bene comune non intendo una categoria astratta, penso che il bene comune sia dato dal soddisfacimento dei bisogni particolari primari o anche secondari di tutte le persone reali, i singoli, le famiglie ecc.
Il suo raggiungimento comporta una posizione umana aperta che guarda in faccia alle singole persone e ai loro bisogni, non astratta e generale.
Permettere a diverse famiglie che hanno risparmiato per farsi una casa per sé o i loro figli, in un'area quasi depressa e da urbanizzare, di cui loro migliorerebbero l'aspetto senza danneggiare altri, per me, significa contribuire al bene di una comunità.
Quando dici che le norme transitorie sono figlie di un epoca passata, non capisco. Sarò sicuramente io la dura di cervice, ma le norme transitorie che fra l'altro hai convintamente perorato solo due anni fa (e due anni non sono un lustro) non servono forse per passare da uno strumento urbanistico ad un altro? In questo caso dal PRG al PSC senza danneggiare le persone che hanno avviato degli iter urbanistici e che hanno maturato aspettative date da regole che sono in procinto di cambiare? Non sono forse nate per questo ? Cosa significa che sono figlie di un epoca passata? Mi pare una frase insensata. Potresti dire che il PRG è figlio di un epoca passata, e sarei d'accordo.
Riguardo al Master Plan che ha fatto sue alcune delle linee che entrambi abbiamo condiviso nel piano strategico, come tu sai, ho anche apprezzato pubblicamente alcune idee che esprime . Oggi tu dici che la sfida è arrivare all'adozione degli strumenti urbanistici del PSC e RUE che porteranno ad una notevole riduzione dell'indice di edificabilità.
E qui la mia critica è questa. Il Sindaco Gnassi ha perso troppo tempo nel mettere a punto lo strumento di indirizzo politico del Master Plan, in quasi due anni avrebbe potuto iniziare anche l'iter che porterà all'adozione di PSC e RUE, mettendo così in moto quel meccanismo di riqualificazione urbana di cui tu parli. Fermando la cementificazione con i legittimi strumenti e regolamenti urbanistici. Riducendo così anche il tempo di vigenza delle norme transitorie.
Oggi non può sopperire alla sua lentezza o indecisione usando metodi del tutto personali , arroganti e forse anche illegittimi.
Giuliana Moretti
27 03 2013 | Rimini |Diocesi, entra nel vivo la settimana santa con la lavanda dei piedi agli ospiti della Caritas
Rimini | Diocesi, entra nel vivo la settimana santa con la lavanda dei piedi agli ospiti della Caritas
Probabilmente anche un po’ sulla scia dell’entusiasmo per papa Francesco che andrà a celebrare il giovedì santo in un carcere minorile, il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi domani alle 18 in basilica cattedrale, durante la celebrazione della messa nella cena del Signore (memoriale dell’ultima cena e dell’istituzione dell’eucaristia e del sacerdozio), compirà il gesto di Gesù ai suoi apostoli, la lavanda dei piedi, agli ospiti e ai volontari della Caritas diocesana. Dalla diocesi precisano che si tratta di tutti uomini, tutti cattolici, alcuni dei quali immigrati, dei quali tre sono ragazzi inseriti nel Progetto Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. E fanno anche notare come sia la prima volta che questo gesto viene effettuato a ospiti e volontari della Caritas.
Venerdì, in occasione del giorno di contemplazione del mistero della passione di Gesù (i fedeli sono invitati al digiuno e all’astinenza dalle carni, ricordano dalla diocesi), non si celebra la messa e in molti luoghi della diocesi si svolge la via Crucis, tra cui quella dei giovani dell’Azione Cattolica dal titolo “La preghiera ci fa camminare”, con la partecipazione del vescovo e partenza alle 9 dalla parrocchia di Villa Verucchio. Arrivo previsto dopo pranzo presso la chiesa Collegiata di Verucchio, dove si svolgerà la celebrazione della passione del Signore. Di ritorno a Rimini, alle 18 il vescovo presiederà in basilica cattedrale la liturgia della passione.
Sabato nella chiesa di San Bernardino, alle 10, si canta l’“Ora della Madre”: una preghiera della tradizione cristiana orientale. Alle 17,30 il vescovo, come tradizione, farà visita ai carcerati presso la casa circondariale di Rimini. Alle 22,30 in duomo avrà inizio la solenne veglia pasquale con il battesimo di venti persone, giovani e adulti di varie nazionalità. Il giorno di Pasqua, domenica, il vescovo presiederà in cattedrale alle 11 la messa solenne, mentre il lunedì dell’Angelo, impartirà la cresima ai giovani della parrocchia di Pianventena, alle 10,30. Martedì alle 18,30 il vescovo presiederà la celebrazione della santa messa in memoria della venerabile riminese Carla Ronci (43esimo anniversario della morte), a Torre Pedrera.
27 03 2013 | Rimini | Urbanistica, piani bocciati: i cittadini pensano al ricorso
Rimini | Urbanistica, piani bocciati: i cittadini pensano al ricorso
“Noi ricorreremo alle vie legali”, spiega il signor Enzo Montanari, insignito qualche anno fa dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi del titolo di maestro del lavoro, uno dei privati di Santa Giustina che ieri si è visto bocciare la variante al piano particolareggiato dal sindaco e dalla maggioranza in consiglio comunale. “Lo faremo sulla base di tutti i documenti che abbiamo nella mani, raccogliendoli nel corso degli anni, a cui aggiungeremo anche gli atti ufficiali della commissione territorio di lunedì scorso e del consiglio comunale di ieri”. Saranno i legali dei cittadini a stabilire le prossime mosse, ma quello che è certo è che da Santa Giustina, 9 famiglie, 21 proprietari, chiederanno i danni al Comune “definendo dai documenti quali siano state le inadempienze del comune dal 2005 fino alla conclusione di ieri sera (tra cui tutta una serie di espedienti tesi a rallentare dal marzo 2011 l’iter del nostro piano, dopo che in campagna elettorale per il sindaco ne erano stati approvati ben altri 20 piani). Le spese delle azioni legali sono elevate e va da sé, quindi, che noi matureremo ogni mossa con molta ponderazione”, dice Montananari. Tra le possibilità il ricorso al Tar o alla procura della Repubblica.
La prossima settimana sarebbero scaduti i termini per la nomina del commissario ad acta (domani sarebbe stata la death line per la nomina del commissario in relazione al piano di Celle, anch’esso bocciato ieri sera). “Dopo anni di lungaggini e cavilli, in fretta e furia sono stati convocati commissione e consiglio. In due giorni hanno fatto quello che non hanno fatto in due anni”, si sfogano i cittadini.
Del consiglio dicono sia stata una sceneggiata, qualcosa di preventivamente stabilito senza entrare nel merito del progetto. “La maggioranza ha fatto dei voli pindarici non comprensibili, non parlando per niente del nostro piano e delle questioni tecniche. Hanno solo attaccato il 5Stelle che non si sono presentati. Ma noi che eravamo l’oggetto del contendere siamo stati snobbati dal dibattito perché le decisioni erano state prese a tavolino dalla maggioranza su suggerimento del sindaco. Si vedeva benissimo ieri sera come il primo cittadino saltasse da un consigliere all’altro per indottrinarli”. Della minoranza Montanari dice che “ha inteso farsi carico dei problemi dei cittadini a spada tratta e con veemenza fino allo stremo delle forze, all’una e mezza quando è arrivata la bocciatura del nostro piano”.
Di seguito la lettera inviata ai giornali dal signor Enzo Montanari
"Dopo aver assistito al deplorevole teatrino della politica riminese durante il consiglio comunale del 26 marzo riguardante la delibera del 6 settembre scorso del ns.pp di via borghi e aver constato sulla mia pelle ove può arrivare il risultato della demagogia e strumentalizzazione ideologica da parte del gruppo di maggioranza non trattando l'argomento dell'ordine del giorno ma esclusivamente dei contrasti con il m5s e ripicche con l'opposizione che voglio ancora una volta ringraziare per la schiettezza con cui hanno difeso i diritti dei cittadini.
Durante il mio travaglio notturno ho occupato la mente riflettendo su quando 30 anni orsono per motivi di lavoro mi recavo saltuariamente in Ddr a trattare affari a Lipsia, Dresda e Berlino Est ove allora dominava il regime comunista e nulla si poteva fare, l'iniziativa delle persone era annullata in quanto solo il regime decideva cosa si poteva fare o doveva fare ed io con lui dovevo trattare. Qualche anno dopo mi sono trovato a Berlino Est in Alexander Plaz all'hotel Palace, che non c'è già più, ove dimoravano tutti i giornalisti italiani ed ho un bellissimo ricordo di una sera in cui ho cenato al tavolo di Lilly Gruber assieme al mio collega Bartoletti di Bolzano che era suo amico d'infanzia e che la consolava in quanto le aveva prese ed aveva un occhio nero (aveva osato troppo nel reportage del suicidio del sindaco).
Erano il 7-8-9 novembre 1989 ed alla ripartenza per andare in aeroporto al mattino alle 6,30 del 9 novembre, passando attraverso il famoso chek-point Charly al posto del solito mitra puntato addosso le guardie ci obbligarono a bere dello spumante in un bicchiere di plastica alle quali ironicamente chiesi cosa fosse successo di così importante. Mi risposero che era un gran giorno di festa per loro, in quanto era stato abbattuto il muro di Berlino ed allora nonostante che per me fossero svaniti tutti i progetti d'affari in corso con la vecchia Ddr, mi sono detto che tutto sommato ero felice di non dover più vedere un mondo fatto di prepotenza, arroganza, oppressione ed ingiustizia!! Infatti sono tornato a Berlino solo 10 anni dopo e subito ho visto un brulicare di gru che quasi oscuravano il cielo, si costruiva tutto nuovo con un entusiasmo ed un progresso indescrivibile il lavoro creava nuovo lavoro e la gente era finalmente libera di lavorare investire crescere in libertà.
Chi va a Berlino oggi (moltissimi i nostri giovani per studio e lavoro) resta a bocca aperta per i capolavori della moderna architettura a partire dalla nuova stazione ferroviaria il centro Sony i lavori del nostro Renzo Piano e tanto tanto altro che ancora continua a crescere ed a stupire! Fra una girata e l'altra in quanto insonne per la deplorevole ed umiliante serata trascorsa in consiglio comunale, mi sono detto: caro Enzo, non sarà che quel vecchio muro di cui rimangono solo i ricordi è stato trasportato a Rimini? Ma poi mi sono subito risposto, ma che te frega, Santarcangelo, Riccione, Bellaria, Verucchio, Roma, Milano non sono mica così,lasciano ancora spazio al fare usando ancora quel che si chiama buonsenso e non ottusità ideologica.
ENZO MONTANARI
27 03 2013 | Rimini | Dal consiglio le reazioni di Pdl, Pd, 5Stelle e Fratelli d’Italia
Rimini | Dal consiglio le reazioni di Pdl, Pd, 5Stelle e Fratelli d’Italia
Dopo il consiglio comunale di ieri che ha visto prevalere la sua linea urbanistica, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi è oggi pomeriggio a Roma dove nella cornice del dipartimento per lo sviluppo e la coesione sociale sta spiegando, in qualità di presidente della rete delle città strategiche, al ministro Fabrizio Barca la sua idea di città. Obiettivo è soprattutto stabilire strategie utili ad intercettare fondi europei per la nuova Rimini.
Intanto, in città fioccano le reazioni dei diversi gruppi politici di fronte all’esito del consiglio comunale di ieri sera. Non ha certamente la memoria corta Giuliana Moretti del Pdl, ieri a capo di due tentativi per far mancare il numero legale (vista anche l’assenza tout cout dei grillini). “Nel marzo 2011, solo due anni fa, i consiglieri Agosta, Allegrini, Angelini,Galvani, Giorgetti votavano favorevolmente – ricorda Moretti – una variante dello stesso tipo che riguardava una palazzina di fronte a quella in oggetto oggi a Santa Giustina che portava ad innalzare la stessa da 10 metri a 13 (deliberazione 23 del 10/03/2011 scheda PRG 6,2). Stessa tipologia di variante, con Ravaioli voto favorevole, con Gnassi voto contrario. Alla faccia della coerenza di cui hanno parlato per ore”.
Nel raccontare il consiglio comunale di ieri, poi, Giuliana Moretti non risparmia particolari come quelli riguardanti “chi due ore prima del voto annunciava un voto a favore” mentre “poi ha mostrato totale subordinazione al momento del voto, arrampicandosi sugli specchi, è il caso di Vincenzo Gallo. Si dice che Gnassi stesso abbia scritto qualche intervento a chi non sapeva come uscirne”.
Dal fronte opposto arriva la dichiarazione del capogruppo del Pd Marco Agosta. “Il passaggio reale che abbiamo compiuto in consiglio comunale è quello dall'interesse privato all'interesse pubblico, come previsto dall'approccio del Masterplan, uno strumento che riesce a incrociare il Psc con le linee guida dettate dal piano strategico. Le norme transitorie sono figlie di un'epoca passata. L’amministrazione comunale, con un lavoro di un anno e mezzo, vuole tracciare le nuove coordinate per un rilancio e uno sviluppo qualitativo della città”, spiega.
“L'amministrazione non sta bloccando nulla. L’economia è al palo. La nostra sfida ora è arrivare al più presto all'adozione del Psc e Rue, per dare una risposta ai cittadini e alle imprese, utilizzando gli strumenti che abbiamo a disposizione, ad esempio mettendo in moto il meccanismo di riqualificazione urbana e riempiendo nuovamente il centro di funzioni. Il presidente della Camera di commercio Manlio Maggioli ha chiesto collaborazione tra categorie e amministrazione. Noi siamo pronti ad affrontare insieme le sfide del futuro, ma agli imprenditori chiediamo uno scatto in avanti”.
Sempre dal Pd una tirata d’orecchie ai 5Stele arriva dal consigliere Simone Bertozzi. “La politica non si fa solo con le parole urlate in piazza o sul web. Bisogna scendere in campo, la campagna elettorale è finita e non si può pensare di interpretare un cambiamento senza prendersi la responsabilità di scegliere. L’inciucio-fobia è arrivata al limite di aver perfino paura di appoggiare un’idea condivisa, con l’inevitabile conseguenza di dissolvere nell’aria anche l’ultimo barlume di riformismo. No, non credo proprio che i cittadini, che in buona fede vi hanno votati, chiedano questo per Rimini”.
Da parte loro, i 5Stelle, contro cui il sindaco è stato molto critico ieri paragonandoli a “tre meteore e un buco nero” perché hanno scelto di non partecipare al consiglio, entrano nel merito delle varianti “su due diritti marginali: un cambio di destinazione da commercio all'ingrosso al commercio in dettaglio e sull'innalzamento di un piano. Attenzione: tutto fatto e richiesto dagli interessati nei tempi opportuni a norma di legge e regole con il beneplacito degli uffici. Ma lo smalto sindacale ultimamente molto sbiadito aveva bisogno di una ripassata di cera urgente, e allora cosa c'è di meglio che impossessarsi delle battaglie del nemico a 5sTelle, o 3 meteore come lui ama definirli, su due pratiche di epoca mesozoica che non coinvolgono amici e coop?”.
Fanno un esempio pratico per farsi capire meglio. “Facendo una passeggiata lungo il parco Marecchia, all'altezza di via Toni” si può “osservare come il consumo del territorio si sia fermato a zero con due palazzi di 17 metri, ma ieri sera passare da 10 a 13 metri a Santa Giustina era una bestemmia così come cambiare una destinazione d'uso. E che dire ai riminesi che oltre a non consumare un metro quadro di territorio in meno con i due atti di ieri sera si rischierà di pagare salate penali che gli aventi diritto sicuramente richiederanno? Chissenefrega, quelle sono in carico alle pubbliche tasse dei cittadini”.
Chiudendo il cerchio, arriva la nota di Gioenzo Renzi, Fratelli d’Italia, che parla di “urbanistica-farsa del Comune di Rimini”. “Il voto contrario ai due piani particolareggiati da parte del sindaco e della sua maggioranza di sinistra è stato motivato politicamente perché nei due piani attuativi del prg non si rilevano sostanziali ed evidenti elementi di coerenza e compatibilità con le finalità descritte dal cosiddetto masterplan strategico. Puntualizzo che il masterplan è solo un atto di indirizzo e ribadisco che non è uno strumento di pianificazione urbanistica”.
Sono stati bocciati due piani, ricorda Renzi, che “non sono considerati in contrasto con il psc del Comune di Rimini, perché rispettano le condizioni poste dall’art.1.13, comma 6, lett. C delle norme transitorie di attuazione dello stesso psc”. “Siamo di fronte all’incertezza del diritto”, taglia corto Renzi.
27 03 2013 | Rimini | Asl Romagna, Piva convoca Vitali e Gnassi
Rimini | Asl Romagna, Piva convoca Vitali e Gnassi
Sanità pubblica. Dopo l’intervista al presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, pubblicata questa mattina dal Corriere Romagna, scende in campo il consigliere regionale del Pd Roberto Piva. Lo fa in qualità di vicepresidente della commissione sanità in Regione. Si parla di Asl unica romagnola e il titolo del quotidiano è eloquente, «Ausl, non facciamoci fregare», per dire che Rimini nella faccenda parte da una posizione di svantaggio rispetto a Forlì, Cesena e Ravenna e che rischia di perdere i servizi.
“Nel ruolo che oggi rivesto, ho richiesto al presidente della Provincia e al sindaco del Comune di Rimini un incontro congiunto per meglio predisporre azioni comuni riguardo all’Asl unica”, annuncia Piva. “L’Azienda sanitaria unica della Romagna rappresenta una grande occasione di ulteriore sviluppo della sanità romagnola, riminese compresa. Mi sembra più che mai necessario un ampio e pieno coinvolgimento dei territori, che passa dalle organizzazioni di categoria, alle associazioni per arrivare agli enti locali”.
27 03 2013 | Rimini | Turismo, la Provincia approva la programmazione strategica per il 2014
Rimini | Turismo, la Provincia approva la programmazione strategica per il 2014
Se ieri in Comune a Rimini si parlava di urbanistica, il turismo è stato protagonista del consiglio provinciale che ha approvato all’unanimità le linee e le priorità strategiche per la programmazione e la promozione del territorio per il 2014. A illustrare il piano l’assessore Fabio Galli.
Nonostante il quadro a tinte fosche spennellato dalla crisi, “il sistema turistico riminese si è dimostrato, come più volte evidenziato in passato, anche nel 2012 come quello che ha meglio assorbito gli effetti della difficoltà economiche diffuse: Riviera di Rimini ha saputo rimanere competitiva grazie alle proprie caratteristiche che ne confermano la forza e il primato”. Mentre lo dice, Galli pensa ai tedeschi e ai russi, agli stranieri che hanno colmato il vuoto degli italiani sempre più attanagliati dalle difficoltà economiche e che hanno permesso di concludere il 2012 con un + 1,8% nel numero di turisti (arrivi) e un – 1,6% nel numero di notti trascorse (presenze), un dato che sostanzialmente conferma quello ottimo del 2011 un risultato, come consuetudine da diversi anni, nettamente migliore rispetto al quadro nazionale, dove nel 2012, nel solo segmento alberghiero, si sono persi 7.000.000 di pernottamenti e si è registrato un calo del 10% nei fatturati. Una perdita a livello nazionale determinata dal calo della domanda interna pari ad un -5,4%.
Merito della “poliedricità della nostra offerta, la capacità di accogliere, la qualità dei servizi erogati, sono e devono essere il nostro valore aggiunto”, spiega Galli e sottolinea: “Non diamo tutto questo per scontato, perché non lo è”. “A partire dagli investimenti, nei beni materiali ed immateriali, portati avanti nonostante il noto stato di sofferenza in cui versano gli enti locali e nonostante un sistema nazionale che sempre più dimostra la pesante mancanza di una chiara e condivisa linea di politiche turistiche e di promozione. A questo proposito, mi pare doveroso ancora una volta ribadire come resti nebuloso, e uso un eufemismo, il futuro delle Province, già di fatto attaccato e intaccato dal progressivo azzeramento degli stanziamenti statali. Ma al di là della parte finanziaria- che comunque non potrà nei prossimi mesi non avere un ruolo anche nel determinare il futuro degli eventi e delle politiche turistiche locali- resta misteriosa, e dunque colpevolmente vergognosa, l’assoluta assenza di indicazioni circa le future competenze in materia turistica. Detto questo, per l’oggi ribadisco che non possiamo giocare in difesa ma muovere in avanti”.
Sono quattro i punti del piano d’azione illustrati da Galli e approvati dal consiglio provinciale. Primo: qualificazione e innovazione di prodotto, cioè sostenere l’impresa nel suo percorso di miglioramento competitivo attraverso strumenti finanziari. Secondo: destagionalizzazione, obiettivo che continua ad essere presente e prioritario, fondamentale, su cui si è investito con notevoli risultati nel passato e su cui si deve continuare ad investire, con un processo d’innovazione e di diversificazione dell’offerta nella direzione del turismo d’affari, congressuale, di quello sportivo, dei grandi eventi. Terzo: internazionalizzazione della Riviera di Rimini, continuando sulla strada della promozione sui mercati di provenienza della domanda turistica attraverso iniziative dirette e mirate a seconda degli specifici target, senza inutili approcci generalisti. I mercati esteri prioritari per la programmazione 2014, in linea con le direttive regionali, sono: Germania, Russia, Gran Bretagna, Be.Ne.Lux, Austria, Svizzera, Scandinavia. Quarto: valorizzazione turistica dell’entroterra.
A tutto ciò si aggiungono potenziamento e promozione dei grandi eventi.
27 03 2013 | Rimini | Regge la trincea del sindaco Gnassi. Il dissidente Pironi non si presenta al consiglio sull'urbanistica
Regge la trincea del sindaco Gnassi. Il dissidente Pironi non si presenta al consiglio sull'urbanistica
Ieri, il consiglio che ha bocciato le varianti ai piani particolareggiati Celle e Santa Giustina (e probabilmente rimetterà in discussione la fattibilità dei piani stessi). Ieri, una maggioranza intimorita dagli improperi e dagli sguardi taglienti del primo cittadino, costretto a guidarla quasi passo a passo.
Che la situazione non fosse semplice per Andrea Gnassi era fin troppo chiaro: da una parte, il rischio di non poter svolgere il consiglio per mancanza di numero legale, con il conseguente arrivo del commissario ad acta, perlomeno per il piano Celle; dall'altra, quello di andare sotto nella votazione se i dissidenti fossero riusciti ad aggregare altri consensi interni.
Al numero legale, "nascosti" i grillini e la maggior parte del Pdl, ci hanno pensato Eraldo Giudici del Pdl e Gioenzo Renzi di Fratelli d’Italia (assieme a Fabio Pazzaglia di Sel). Per quanto riguarda i voti invece, si sapeva già che Bertino Astolfi (Rimini per Rimini) avrebbe votato a favore delle varianti, si sapeva già che Stefano Brunori sarebbe stato assente (e comunque favorevole ai piani). Non si sapeva che Giovanni Pironi avrebbe disertato: ha sempre sostenuto i piani e si pensava che avrebbe votato a favore, ieri sera. C'è anche qualcuno nella maggioranza che è entrato pensando di votare a favore dei piani e all’appello ha invece detto no.
Samuele Zerbini al momento del voto è uscito dall’aula. “Siamo d’accordo con la battaglia del sindaco, ma esistono imprese, persone e aziende che in questi anni hanno lavorato in accordo con gli uffici del Comune. Il piano era frutto di scelte condivise con l’amministrazione e io penso che non si possano trattare cosi cittadini e professionisti”, è la posizione di Zerbini che evidenzia poi quello che è il vero inghippo nello stallo urbanistico della città. “Dovremmo ripartire il prima possibile con la rigenerazione urbana piuttosto che perdere quattro mesi dietro a queste varianti e arrivare a prendersela con delle persone che pagheranno alla fine per tutti quanti”.
Nel dettaglio la votazione per appello nominale ha registrato il voto favorevole dei consiglieri Astolfi, Casadei, Cingolani, Giudici, Marcello, Moretti, Piccari Valeria, Renzi. Contrari, oltre al sindaco Gnassi, i consiglieri Agosta, Allegrini, Angelini, Bertozzi, Donati, Fraternali, Gallo, Galvani, Giorgetti, Mancini, Mazzocchi, Morolli, Pazzaglia, Piccari Enrico, Turci, Zoffoli.
Da registrare quindi anche la conversione sulla via del masterplan, nel giro di pochi mesi, del capogruppo del Pd Marco Agosta. Se è vero che il sindaco pensa di mandare a casa l’attuale assessore all’urbanistica Roberto Biagini, visti i noti dissapori tra i due, potrebbe liberarsi un posto per Agosta in giunta, che di urbanistica se ne intende.
26 03 2013 | Rimini | Consiglio urbanistica, i 5Stelle non partecipano. Ma il numero legale c'è
Rimini | Consiglio urbanistica, i 5Stelle non partecipano
Il tentativo di far mancare il numero legale (con la complicità di qualche altro consigliere di minoranza tra cui Giuliana Moretti del Pdl) non ha funzionato , ma il gruppo consiliare del Movimento 5Stelle riminese ha scelto comunque di non essere in aula questa sera, in occasione della votazione da parte del consiglio comunale delle varianti ai piani particolareggiati che il sindaco di Rimini vuole affossare. Non vuole essere complice di un’operazione poco chiara, non vuole partecipare all’inciucio proposto dal sindaco.
“Stiamo seguendo il consiglio comunale ognuno dalla propria postazione di lavoro. Abbiamo deciso di non prestarci al tentativo da parte della maggioranza di usare il nostro fondoschiena”, dice senza particolari giri di parole il capogruppo Luigi Camporesi. “Questa variante l’abbiamo vista ieri mattina per la prima volta è una buffonata pretendere che un consigliere comunale possa nel giro di poche ore maturare un’opinione adeguata con la quale assumere posizione che abbia una minima logica”. Questa una nota di metodo, ma non è tutto qui.
“Se le passate amministrazioni hanno sbagliato completamente le politiche urbanistiche secondo noi la mossa da fare una volta che ce ne sia resi conto è quella di ricominciare da dove si era rimasti. Si riprendono in mano cioè gli strumenti urbanistici e si chiamano i cittadini che hanno subito un danno (vedi gli anni di ici pagato a vuoto dai cittadini privati che attendono di costruirsi la casa a Santa Giustina, ndr) e con loro si quantifica questo danno e li si risarcisce”, spiegano dal Mov.
Secondo Camporesi, “l’amministrazione attuale si muove in perfetta coerenza con le vecchie amministrazioni. Se invece vogliono davvero che noi partecipiamo al dialogo è bene che si tiri linea, che l’amministrazione faccia un mea culpa e che chieda scusa ai cittadini riminesi per i danni arrecati. Mi risulta che il sindaco Gnassi sia in politica da 25 anni e che fosse segretario di partito quando Rimini veniva devastata da 88 varianti al piano regolatore, mentre Melucci usava il piano strategico come mezzo di distrazione di massa”.
Critici rispetto alla posizione dei 5Stelle perché avrebbe potuto far mancare (assieme ad altre assenze strategiche nei banchi della maggioranza) il numero legale i consiglieri del Pd Mattia Morolli, Simone Bertozzi ed Enrico Piccari. “Se è vero che nel loro programma hanno il no al consumo del suolo, perché alla prova del nove, quando bisognava dir sì o no a varianti per aumentare cemento, case, destinazioni d’uso, gli stessi consiglieri hanno preferito darsi alla fuga, nascondendosi addirittura nei corridoi del consiglio comunale per cercare di far mancare il numero legale”.
26 03 2013 | Rimini | Urbanistica tra poco in consiglio comunale. Moretti (Pdl): Qualcuno gioca sulla pelle dei cittadini
Rimini | Urbanistica tra poco in consiglio comunale. Moretti (Pdl): Qualcuno gioca sulla pelle dei cittadini
Pochi minuti e si accenderanno i riflettori sul consiglio comunale numero cinque, quello in cui sarà messa alla prova la solidità della maggioranza sotto il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, oppure no. Gli scenari sono diversi e qualcuno sì è già verificato nei giorni scorsi, ultime in ordine di tempo le bocciature alle varianti dei piani particolareggiati di Celle e di Santa Giustina in commissione. Nel primo caso la maggioranza ha tenuto, ma il Pd si è diviso tra chi ha votato contro e chi si è astenuto, nel secondo il Pd si è ricompattato sulla linea del sindaco: non a nuovo cemento anche se precedentemente previsto. L’esito della votazione di questa sera è tutt’altro che scontato perché i numeri in consiglio sono diversi e perché c’è da capire chi riusciranno a portarsi dietro Bertino Astolfi e Giovanni Pironi, che hanno da sempre sostenuto i vecchi piani.
Tutt’altra storia nel Pdl che sembra arrivare compatto in aula a sostegno di quei privati che negli anni si sono visti riconoscere dagli strumenti urbanistici dei diritti che adesso l’amministrazione, il sindaco, cerca di cancellare. “Gnassi passa due anni a lavorare al masterplan senza portare avanti l'iter che arrivasse all'approvazione di psc e rue. E ora vuole eliminare anche il prg con la variantona che ha in mente. Proprio lui che nel 1994 da consigliere comunale lo ha votato quel prg. Non gli piace più? Non si gioca così sulla pelle dei cittadini”, dice Giuliana Moretti.
Secondo la Moretti “il sindaco ha fallito politicamente, perché costringere i cittadini ad usare le aule dei tribunali per difendersi dalla propria amministrazione che calpesta i loro diritti significa aver fallito totalmente politicamente. Sta mettendo in piedi un meccanismo ingiusto, iniquo, per fregare i cittadini che sono costretti a spendere soldi negli avvocati”.
Ed è così che si arriva al paradosso. “A noi in questa vicenda siamo costretti a difendere le scelte della vecchia amministrazione di cui siamo stati all'opposizione. Siamo costretti, perché non possiamo non difendere i diritti della gente, perché più che coerenti preferiamo essere realisti. Zona urbanizzabile dove non c'è nulla, una piazza un giardino, un marciapiede; famiglie che devono farsi una casa; crisi oggettiva e se c'è qualcuno che costruisce senza far danni alla collettività ben venga. Questi sono dati della realtà di cui non si può non tenere conto”. In definitiva secondo Moretti le linee di mandato dietro cui si sta nascondendo il sindaco nel suo volersi rifare un’immagine, affrancandosi dalla vecchia politica del suo partito, sono “una cattiveria nei confronti della gente”.
Voterà a favore dei due piani anche Eraldo Giudici consigliere del Pdl che a volte preferisce giocare in solitaria le sue battaglie. “Rilevo una carenza di confronto sulle vere ragioni che portano il sindaco ad assumere posizioni così radicali, fino ad ipotizzare iniziative di riduzione dello stesso psc”, spiega.
“Il sindaco – fa notare Giudici - nei fatti rinnega quello che il Pd ha irrazionalmente, frettolosamente e pervicacemente approvato appena due anni fa. Per questo credo occorra capire un’operazione come quella intrapresa dal sindaco, piuttosto complessa, che pare tesa a far risparmiare “cubature” a scapito dei piani particolareggiati previsti dal prg piuttosto che altro. Invece di risparmio del territorio, l'idea pare piuttosto quella di un risparmio di volumi edificabili, da rendere disponibili per i meccanismi futuri dell’urbanistica riminese, come a costituire una “cassaforte” per incentivare, a spese di altri (come a Santa Giustina) una riorganizzazione urbana di altre parti della città”.
26 03 2013 | Rimini | Trc, spesi 28mln di euro. Se si molla danno di 51 mln
Rimini | Trc, spesi 28mln di euro. Se si molla danno di 51 mln
La reazione dei consiglieri comunali in seconda e quinta commissione ai numeri forniti questa mattina da Ermete Dalprato di Agenzia mobilità è stata ammutolimento puro. Si è parlato di trc. Dei costi fino ad oggi, dei costi complessivi dell’opera (che dovrebbe essere consegnata nel 2017), delle penali se non si andasse avanti.
Fin qui all’opera del filobus di costa che correrà su gomma da Rimini e Riccione e viceversa (accanto alla ferrovia) si sono spesi 28milioni di euro a partire dal 1995 fino alla fine del 2012. “Solo la metà in opere – fa notare la grillina Carla Franchini, presidente della seconda commissione – e tutti il resto in incarichi”. L’opera dovrebbe arrivare a 99 euro, ma c’è da tempo chi parla di 102 milioni. Se si desse un taglio al filobus, invece, l’ammontare della perdita arriverebbe a 51milioni comprensivi dei 28 già spesi, dei 19 milioni per opere già finanziate a via Pascoli, via Siracusa, parco Pertini, Fiabilandia e ponte Marano e delle penali al 10 per cento.
Numeri da terrorismo che non hanno scoraggiato i 5Stelle. “Le cifre sono da capogiro, ma non si considera che rimane l’utilità dei sottopassaggi già realizzati e che fermandosi a 51 non solo si risparmiano i soldi non ancora spesi, ma anche i costi di gestione che di anno in anno saranno a carico del Comune. Forse è stato superato il punto di non ritorno rispetto al trc, ma io non me la sento di dire che andrei avanti lo stesso. Se fossi sindaco di Rimini, invece, mi preoccuperei di ricalcolare tutte le spese e di verificare quelle per la sostenibilità negli anni a venire dell’opera. Che sembrano essere davvero molto consistenti”, conclude Franchini.