Rimini. Lavoro sfruttato, Rinaldis (Aia): Il turismo merita rispetto
Rimini. Lavoro sfruttato, Rinaldis (Aia): Il turismo merita rispetto
Patrizia Rinaldis, presidente di Aia Rimini, ieri c’era al consiglio comunale tematico sul lavoro sfruttato, ma non ha preso la parola. “Non sono intervenuta. Ho ascoltato tutto e posso dire serenamente che non è quello il modo, non sono le accuse il metodo con cui si cambiamo le cose. Io non mi metto in quel tipo di polemica stantia. Ho sentito cose vecchie di vent’anni. La verità è che non ci sono buoni e cattivi. Coi tempi che corrono oggi se vogliamo risolvere la situazione ci tiriamo su le maniche e lavoriamo insieme, perché ci sono cattivi imprenditori e ci sono anche cattivi dipendenti. Quello che mi ha infastidita sono state le accuse generalizzate che ho sentito. Il turismo merita rispetto. Le aziende serie meritano rispetto”.
Rispetto al tema del lavoro nero e dello sfruttamento degli stagionali, Aia ha da tempo iniziato a lavorare “con Prefettura, organi ispettivi e sindacati, perché se vogliamo portare a casa risultati attacchi come quelli di ieri non portano da nessuna parte. Io credo che il turismo, piaccia o no, sia l’economia portante di questo posto ed è ora, proprio in momenti delicati come questo, di cambiamento, che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Come noi stiamo già facendo”.
Il presidente di Aia parla di formazione e cita ad esempio un convegno che l’associazione ha organizzato proprio oggi pomeriggio con in platea circa 200 albergatori. “A tema – spiega Rinaldis – è stata la guerra alla svalutazione dei prezzi delle camere perché il prezzo non crea valore e non è l’unico ingrediente per salvaguardare il cliente. E’ stata un incontro bellissimo. Ci siamo lasciati con la consapevolezza che il prezzo basso non dà valore al nostro lavoro. Stiamo cercando di invertire le rotte. Quello che voglio dire è che invece di portare avanti vecchie polemiche è invece più utile aumentare la qualità del lavoro e degli strumenti che abbiamo a disposizione attraverso la consapevolezza che siamo tutti dalla stessa parte. Perché se noi chiudiamo le aziende non c’è più chi dà lavoro ai dipendenti”.
E’ questo quello che Aia cerca di fare per contrastare il ricorso allo sfruttamento degli stagionali, “dare degli strumenti agli imprenditori e offrire formazione, però basta con questa ideologia de buoni e dei cattivi. Bisogna invece lavorare insieme e dare qualità al nostro turismo. E posso dire che ci sono anche imprenditori e dipendenti che lavorano bene (lo ha ammesso anche la Direzione del lavoro che con noi ha un rapporto costruttivo). E’ a loro che fanno male accuse come quelle di ieri sera. Il nostro obiettivo è proprio quello di salvaguardare chi lavora bene. Non sono tutti delinquenti, né da una parte né dall’altra”.
15 03 2013 | Rimini | Uranio, quinto caso di tumore
Rimini | Uranio, quinto caso di tumore
Proiettili all’uranio impoverito, salgono a 5 i casi di militari malati di tumore dopo missioni all’estero elencati nel fascicolo d’indagine della Procura della Repubblica di Rimini. Al Pm Davide Ercolani, che ha avviato l’inchiesta per omicidio colposo e omessa esecuzione di incarico, è stato presentato l'esposto sul caso di un militare riminese 34enne con neoplasia al testicolo e metastasi addominali. Il caporalmaggiore dell'esercito ha partecipato a missioni in Kosovo, e una in Iraq. (Ansa)
15 03 2013 | Rimini | Biodigestore Ca’Baldacci, Uptown: Hera conferma i nostri sospetti. E il caso diventa nazionale
Rimini | Biodigestore Ca’Baldacci, Uptown: Hera conferma i nostri sospetti. E il caso diventa di dominio nazionale
“Hera conferma che è accaduto un fatto grave e tutt’altro che normale: il malfunzionamento di un dispositivo di sicurezza che deve bruciare tutto quello che non deve essere disperso in atmosfera, la cosiddetta torcia”, anche se non la considera proprio una prima il comitato Rimini Uptown, quello che raccoglie i residenti di San Martino, vicini di casa del biodigestore Ca’Baldacci, amorevolmente definito ecomostro e secondo alcuni studi emissario di fonti varie d'inquinamento.
Spiegano regolamento alla mano dal comitato che “la torcia è un dispositivo di sicurezza previsto dalle prescrizioni tecniche gestionali per gli impianti a gas (drg 1495/11), che obbligatorio “dotare l'impianto di dispositivi di sicurezza per la combustione del biogas quando quest'ultimo non è avviato ai consumi finali”, che “tale sistema deve essere costituito da una torcia” e che “in fase di avviamento dell’impianto quando il biogas prodotto non ha sufficiente contenuto di metano per essere avviato al cogeneratore è necessario prevedere un sistema che eviti la sua immissione in atmosfera come ad esempio l’utilizzo di combustibili supplementari (per sostenere la torcia)”.
I residenti di San Martino continuano a sostenere con forza che “il personale intervenuto la sera dell’incidente ha parlato chiaramente di accumulo di biogas. Adesso viene confermato che anche il dispositivo di sicurezza (che solitamente brucia gas secondari di scarto o biogas in accumulo in caso di emergenza) è andato in avaria e non ha fatto il suo dovere dalle 20:43 alle 22:28, mettendo giustamente in allarme ed in pericolo i residenti”. E si domanda che fine abbiano fatto le giustificazioni alle puzze che i residenti hanno sentito la sera dell’incidente appellandosi all’intervento della Provincia. “Hera all’indomani dell’incidente si è affrettata a parlare di normali procedure e di arie di lavaggio delle celle. Che fine hanno fatto? Noi la nube l’abbiamo vista e sentita. I conti di Hera non tornano. I nostri conti tornano perfettamente. Non abbiamo molto da aggiungere né ci piace farci prendere in giro. Ci aspettiamo che l’assessore Sabba a seguito del mancato rispetto di una precisa prescrizione faccia quello che deve fare. Ci aspettiamo che le autorità diano il giusto peso a quello che è successo”.
Il comitato Uptown, in attesa delle risposte attese dal Comune (dall'incontro del 6 febbraio) per mercoledì scorso e non ancora arrivate (sollecitate ieri per la terza volta tramite mail al sindaco), è stato contattato dal coordinamento nazionale dei comitati ‘no biogas’ che si è dichiarato molto interessato all’incidente riminese e ansioso di dare man forte ai residenti di San Martino.
15 03 2013 | Rimini | Biogas Ca’Baldacci, il rapporto di Hera: il 4 marzo anomalia nella torcia dell’impianto
Rimini | Biogas Ca’Baldacci, il rapporto di Hera: il 4 marzo anomalia nella torcia dell’impianto
Dopo le opportune verifiche, oggi Hera racconta una sua verità un po’ più precisa rispetto all’“anomalia operativa che ha interessato la sera del 4 marzo il biodigestore di Cà Baldacci”. Parla di “ricostruzione precisa dell’accaduto”.
Hera precisa innanzitutto che l’anomalia si è verificata “solo nella torcia dell'impianto” (confermando comunque i sospetti del comitato Rimini Uptown), ovvero la cabina di combustione dove purificare i biogas accumulati, prima del rilascio nell’ambiente. “Dagli approfondimenti effettuati e dai dati analizzati, già a disposizione delle autorità inquirenti e di controllo, risulta evidente che l'anomalia ha riguardato esclusivamente il blocco della torcia che solitamente brucia gas secondari di scarto o biogas in eccesso. Il blocco, avvenuto alle 20,43, è stato dovuto probabilmente all’occlusione di una tubazione a causa di un eccesso di condense. Alle ore 22,28, al termine dei controlli del caso, la torcia ha ripreso il suo normale funzionamento”.
Secondo Hera, “tutte le verifiche effettuate nei giorni successivi all'anomalia, sia da parte dell'azienda che degli enti di controllo intervenuti a seguito della chiamata di alcuni residenti, hanno confermato quanto immediatamente comunicato da Hera il 5 marzo scorso. Vale a dire la totale assenza, a seguito dell'anomalia, di emissioni odorigene o fuoriuscite di biogas”. E annuncia: “Sarà cura di Hera, una volta terminata questa fase, nel giro di alcuni mesi, aprire le porte dell'impianto a tutti i cittadini affinché sia possibile toccare con mano sicurezza e prestazioni di un biodigestore che, vale la pena ricordarlo, grazie ai rifiuti organici produrrà in modo completamente rinnovabile il 5% dell’energia elettrica consumata dai cittadini di Rimini”.
15 03 2013 | Rimini | Lavoro sfruttato, Miserocchi (Pdl): Prove d’inciucio a sinistra con i grillini
Rimini | Lavoro sfruttato, Miserocchi (Pdl): Prove d’inciucio a sinistra con i grillini
Dopo il consiglio comunale a Rimini sul lavoro sfruttato parla di “prove di inciucio” il coordinatore provinciale del Pdl Fabrizio Miserocchi. In aula è successo che Pd, Fds, Sel - Fare Comune, Movimento 5Stelle hanno votato “un pessimo documento sul lavoro. Pdl Contrario”. Spiega Miserocchi che “continuare in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo ad alimentare la contrapposizione tra lavoratori e imprese è suicida. Significa non essere mai nemmeno entrati in azienda e non aver capito che tutti si stanno adoperando insieme (proprietari e collaboratori) per far fronte alle difficoltà. Invece le sinistre chiedono più controlli, più regole, più burocrazia, più costi. Il nostro odg, che io ho fortemente voluto come segno di una posizione politica decisamente diversa, prevedeva collaborazione tra impresa e lavoratore. Nella coscienza che oggi nelle piccole imprese si vive come in una famiglia, si strige tutti la cinghia”.
Parlando di sinistre Miserocchi mette dentro anche il 5Stelle. “Ogni parte politica si deve distinguere per la proposta politica che ha. Noi non siamo Pd e 5Stelle. Noi non siamo contro l’impresa. Quella che si è vista ieri in consiglio è una naturale larga alleanza. Loro sono della stessa pasta. Stanno ragionando di fare un governo insieme, figurati se non possono governare una città. E’ tutta fuffa quella dei grillini fanno finta di essere distanti da tutti, ma poi hanno le stesse idee della sinistra e alla fine votano (e voteranno, perché di occasioni ce ne saranno anche altre) gli odg di Sel e del Pd. Loro hanno un’identità di sinistra. Noi siamo alternativi”.
Tornando al lavoro sfruttato, “finiamola con la demagogia. Noi siamo dalla parte dei piccoli imprenditori, artigiani, commercianti, albergatori che stanno morendo di burocrazia”, conclude Miserocchi.
15 03 2013 | Rimini | Biogas a Santa Giustina e Raibano, 21 marzo conferenza servizi su modifiche alimentazione
Rimini | Biogas a Santa Giustina e Raibano, 21 marzo conferenza servizi su modifiche alimentazione
Si insedierà il 21 marzo in Provincia la conferenza di servizi per valutare, a seguito di istanze di recente presentate dai proprietari e gestori degli impianti a biogas di Raibano e Santa Giustina, la possibilità di modificarne la ‘dieta’. Fino ad ora infatti gli impianti sono stati alimentati esclusivamente con prodotti di origine vegetale, mentre i gestori chiedono di poter iniziare ad usare anche pollina, gli escrementi dei polli usati prevalentemente come concime.
Al tavolo siederanno “tutti i soggetti interessati ed individuati dalla normativa vigente (Comune di riferimento, Ausl, Arpa, Forestale, Ministero, ecc. ecc.) per esaminare le domande presentate dai richiedenti e ciascun partecipante sarà tenuto a rilasciare un parere negativo, positivo o positivo con prescrizioni, motivato e riferito all’aspetto (ambientale, sanitario, di sicurezza o altro) per il quale è stato convocato”. Basterà il veto di uno solo degli enti “all’accoglimento delle istanze, le stesse potranno essere rigettate e le richieste autorizzazioni non rilasciate”.
Intanto dal Movimento 5Stelle di Riccione invitano “gli allegri compagni (riferendosi evidentemente agli amministratori locali del Pd, ndr), che sembravano sonnecchiare quando passavano le pratiche del trc, a prestare la massima attenzione e a fare le dovute pressioni per evitare di riempire le immediate vicinanze di Riccione di cacca di polli, ce ne è già a sufficienza di puzza anche senza quella dei polli”.
15 03 2013 | Rimini | Scelta civica sollecita i deputati dell’Emilia Romagna: Dare vita presto a un vero soggetto politico
Rimini | Scelta civica sollecita i deputati dell’Emilia Romagna: Dare vita presto a un vero soggetto politico
Scelta civica, da Rimini con Mauro Ioli, sollecita i vertici nazionali affinché continui “il processo di strutturazione e organizzazione” del movimento anche a sul piano locale. E’ questo l’oggetto di una lettera indirizzata agli onorevoli Irene Tinagli e Bruno Molea datata 15 marzo e firmata da Primo Fonti, Alessandro Francioni, Attilio Gardini, Luca Gasparini, Tarcisio Giorgi, Mauro Ioli, Andrea Passini, Diletta Pedani, Anita Tognacci.
“In tanti sosteniamo da tempo la necessità di organizzare i contorni e i contenuti di una forza tranquilla ma inarrestabile, moderata nei toni ma determinata nella sostanza”. Ioli e i suoi colleghi regionali parlano di “un moderno soggetto politico riformatore che sia in grado di coniugare crescita e solidarietà, riforme e umanità, che risulti capace di contribuire a costruire un Paese a misura di uomo e di donna, della famiglia e delle Comunità che spesso hanno meritoriamente surrogato le carenze e le inadeguatezze dello Stato”. E si augurano “presto segnali chiari e gesti precisi”.
15 03 2013 | Rimini | Basta lavoro sfruttato, il consiglio comunale approva odg
Rimini | Basta sfruttare il lavoro degli stagionali, il consiglio approva
Si è concluso con le approvazioni degli ordini del giorno di Pd, Fds, Sel - Fare Comune, Movimento 5 stelle, e con il respingimento dell’odg del Pdl, il consiglio comunale aperto sul tema dello “Sfruttamento del lavoro”, richiesto dal consigliere comunale di Sel Fabio Pazzaglia. Ieri a gruppi, giunta e sindaco si sono uniti il prefetto Claudio Palomba, l’assessore provinciale Juri Magrini, Pia D'Aloja della Direzione territoriale del lavoro, Pierpaolo Neri responsabile sicurezza sul lavoro dell’Ausl, Alessandro Romano della Direzione provinciale Inps, Silvia Zoli della Cgil, Luca Rossi della Cisl, Giuseppina Morolli della Uil, Sandra Polini dell’associazione Rumori sinistri.
Il documento approvato fa riferimento ai “dati degli organi ispettivi del Ministero del lavoro che riguardano il nostro territorio provinciale parlano di 725 illeciti contestati, su 1.298 ispezioni, nel corso del 2012” e si focalizza soprattutto sull’economia turistica, settore in cui “l’utilizzo del lavoro irregolare, oltre ad essere elemento di turbativa della leale concorrenza, comporta una progressiva degradazione dell’offerta turistica complessiva della nostra città che ha, nella messa sul mercato di pacchetti turistici a prezzi incomprensibili, la sua più evidente e preoccupante manifestazione”. Si aggiunge anche che “in una contingenza economica di crisi nazionale ed europea, il “marchio Rimini”debba essere rilanciato come garanzia di qualità, di economia sostenibile, di tutela dell’impresa di qualità e di rispetto dei diritti”.
In pratica l’amministrazione di Rimini si è impegnata a sollecitare il Ministero del Lavoro ad incrementare il numero di ispettori, a proseguire l’azione del tavolo tecnico sul lavoro irregolare della Prefettura da allargare anche a turismo e servizi, ad escludere dai propri progetti di marketing aziende segnalate per irregolarità, a richiedere agli imprenditori una nuova ulteriore dichiarazione sul rispetto delle regole in sede di rilascio delle autorizzazioni, a promuovere il rispetto delle norme tra i cittadini e nelle associazioni al fine del rilascio di un marchio di qualità, potrebbe anche essere istituito un registro delle imprese virtuose.
In apertura di seduta il consiglio ha accolto il primo dei non eletti del Pd alle scorse amministrative, Roberto Mancini, che prende il posto della dimissionaria, perché neodeputato, Emma Petitti.
15 03 2013 | Rimini | Trc, Lombardi (Pdl): Sarà la tomba delle amministrazioni di sinistra
Rimini | Trc, Lombardi (Pdl): Sarà la tomba delle amministrazioni di sinistra
Marco Lombardi (Pdl) sul trc. Ora che è diventato tema di scontro interno anche nel Pd, partito che ne ha sempre sostenuto la realizzazione (rispetto al Pdl che ha sempre osteggiato l'opera, da qualche tempo anche il Movimento 5Stelle) il consigliere regionale Lombardi ci va giù pesante e dice che il trasporto rapido di costa “sarà la tomba politica delle amministrazioni di sinistra Rimini e Riccione perché delle due l’una o non avranno le risorse economiche per portare a compimento l’opera, o “impiccheranno” i loro bilanci per anni a questa iniziativa senza alcuna possibilità di fare altro”.
Il consigliere regionale ricorda come pochi giorni fa il sindaco di Rimini abbia spiegato “che con i nuovi tagli ai Comuni è a rischio anche il teatro Galli, così come un intervento veloce sulle fogne, se Riccione introduce la tassa di soggiorno per pagare i dipendenti comunali ed i debiti del Palas, è evidente che le casse di questi comuni non sopporteranno a lungo lo stress a cui il trc le sottopone. Se poi pensiamo che il trc non è altro che un filobus che corre lungo la ferrovia e collega solo la stazione di Riccione a quella di Rimini e che tutto questo cosata 120 milioni di euro di soldi pubblici oltre il costo di gestione futuro, si capisce subito come le due amministrazioni stanno correndo verso il loro fallimento economico e politico. Se poi qualche amministratore non riesce a fare marcia indietro perché è preoccupato dei 12 milioni di euro già spesi, è qui che può intervenire la buona politica, cercando insieme e senza polemiche di chiudere la partita senza danni. È meglio mettere una pietra sopra a questi 12 milioni che proseguire in un progetto inutile che ne costerà altri 100”.
Della fine delle amministrazioni ‘avversarie’ “potrei anche essere contento se non fosse che ciò avverrà al seguito dello spreco di risorse pubbliche e del disagio di numerosi cittadini che abitano lungo il percorso”, aggiunge Lombardi che ricorda come la battaglia contro il trc sia stata iniziata “non a parole” proprio dal Pdl “in tempi non sospetti e molto più difficili di quelli attuali correndo il rischio di apparire poco istituzionali, perché andavamo a Roma a chiedere di bloccare una procedura già avviata ed istruita e poco attenti alle esigenze del territorio, perché ci raccontavano che il trc era essenziale per la mobilità urbana. In quegli anni non c’era il clima di oggi che consente ogni sberleffo alla politica e misura l’utilità di ogni euro pubblico”.
Rimini sprecona? I dati del federalismo fiscale secondo il prof Antonini
Rimini sprecona? I dati del federalismo fiscale secondo il prof Antonini
“Spese pubbliche, Rimini tra i comuni più ‘spreconi’d’Italia”. “Comuni spreconi, Rimini è il peggiore in regione Brasini: «E’ una bufala»”. “Burocrazia comunale: Rimini sprecona”.
Questi i titoli dei giornali il 12 febbraio, il giorno dopo la pubblicazione da parte de Il Sole 24 Ore dei dati della Copaff, “la Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale che sta lavorando sui 'prezzi giusti' delle attività municipali per individuare i «fabbisogni standard» delle amministrazioni”. I dati che il Sole aveva pubblicato, creando un po' di scompiglio a palazzo Garampi, arrivavano dal dossier di fine dicembre sui «servizi generali», rappresentati dall'ampio ventaglio degli uffici che si occupano di entrate, servizi tecnici, anagrafe, stato civile, servizi elettorali, leva, statistica e del resto della burocrazia.
I numeri pubblicati dal quotidiano economico vedevano Rimini al 13° posto, con una spesa di 29 milioni, rispetto al fabbisogno standard un bel 18% in più. In termini di valori assoluti, secondo la geografia degli sprechi tracciata dalla Copaff, l’amministrazione comunale riminese dovrebbe iniziare a pensare per la sua macchina a un risparmio di 4,4 milioni di euro spendendone sui 24,6 (secondo i parametri ministeriali).
Rimini sprecone dunque? No. E la risposta arriva direttamente dal presidente del Copaff Luca Antonini, forse il maggiore esperto di federalismo in Italia, principale consulente del Governo e del Parlamento su questo tema e autore del libro uscito recentemente “Federalismo all'italiana” (ed. Marsilio).
“Innanzitutto – spiega il prof. Antonini, ordinario a Padova – per capire quali saranno i comuni spreconi e quelli virtuosi bisogna aspettare la fine dell'indagine della nostra commissione. Sicuramente questa parte d'indagine relativa alle spese sui servizi generali è importante perché comunque mediamente incidono sul bilancio comunale per un 30%. Se guardiamo la spesa rapportata a quello che dovrebbe essere secondo i fabbisogni standard, che è il criterio più razionale per calcolare le esigenze dei comuni, quello di Rimini non è un comune sprecone, c'è di peggio come i comuni che spendono una percentuale sopra il 50% rispetto al loro fabbisogno. E poi bisognerebbe vedere anche i risultati degli altri questionari, come per esempio quello della polizia locale che conta all'incirca per il 7%”.
Aggiungiamo noi che sarebbe bastato che l'assessore comunale avesse spiegato questo e tutto sarebbe stato molto più chiaro (si legga qui la sua risposta a questa classifica), mentre rispetto alle critiche sull'attendibilità di queste classifiche gli amministratori comunali devono stare attenti perché i fabbisogni standard saranno il criterio futuro al di là del colore del governo che verrà: “Anche nell'ultimo periodo c'è stato un lavoro molto bipartisan e anche la spending review ha dimostrato che quando si usano altri criteri, si creano solo situazioni distorte con comuni virtuosi che vengono penalizzati. Attraverso i questionari stiamo considerando tutti i fattori per capire e considerare la spesa efficiente di un comune. Oltre che dei questionari ci si è avvalsi dei consuntivi dei bilanci del comune e altri indicatori, come per esempio quelli dell'Istat. Un lavoro sofisticato, ma che per la prima volta considera e valuta le tante variabili che ci sono fra i diversi comuni, permette di fare paragoni e arrivare a stabilire la spesa efficiente di un comune. Ogni sindaco potrà paragonarsi ai comuni più virtuosi e così intraprendere lui stesso quella strada. I fabbisogni standard sono la parte più importante del federalismo, perchè permettono di superare il principio della spesa storica per cui i comuni che sprecavano di più ricevevano di più dallo stato.”.
Insomma i fabbisogni standard arriveranno, i comuni devono iniziare a farci i conti, li 'costringeranno' ad essere più efficienti, ponendo anche le basi per un calo della pressione fiscale sui cittadini, ma anche adesso la situazione dei comuni non è facile. A Rimini come abbiamo già scritto il comune ha deciso di aspettare il nuovo governo per vedere che cosa farà con l'IMU e con i trasferimenti. “Questa è la situazione di tutti i comuni – precisa il presidente del Copaff – è per questo che io parlo di 'federalismo all'italiana'. Nessun comune riesce più a governare, a fare programmazione. Per esempio anche ora arriveranno altri 2 miliardi di euro di tagli, ma non essendosi messi d'accordo sui fabbisogni standard, si useranno altri criteri ma ancora non si sa quali. E' chiaro che un comune in queste condizioni, mentre ci sono ancora molte contestazioni sul gettito IMU, i tagli che hanno colpito molto di più gli enti locali che lo stato, il patto di stabilità (anche oggi l'Anci ha minacciato lo sforamento ndr.), è una situazione disastrosa dove tutto ricade sulle imprese che non vengono pagate dagli enti locali”.
E mentre l'Italia aspetta un governo, la Spagna si muove. “La Spagna ha negoziato con l'Europa 30 miliardi una tantum di uscita dal patto di stabilità, ponendo le condizioni per creare 100.000 posti di lavoro. Finché a livello nazionale non verranno posti dei criteri che garantiscono una certezza nella programmazione per tutti i comuni sarà veramente difficile”.