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Rimini | Tre arresti per droga in 24 ore


Prima un caffè, poi una passeggiata al parco e, prima di salutarsi una dose di coca che passa da una tasca all’altra. Il tutto rigorosamente all’ombra dell’arco d’Augusto. Sono finiti direttamente in carcere un uomo ed una donna albanesi, 35 e 48 anni, arrestati nella serata di ieri dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Rimini in esecuzione ad un ordine di custodia cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini. Sono accusati di cessione di stupefacenti a tossicodipendenti locali.


L’indagine è partita da un primo arresto della donna, il 15 gennaio scorso, per detenzione illegale di stupefacenti. Seguendo la donna e ricostruendo anche fatti precedenti, i carabinieri hanno accertato nel periodo dal dicembre del 2012 al febbraio del 2013, circa 60 cessioni da parte dei due arrestati, di quantitativi considerevoli di cocaina, per un valore stimato tra i 28 e i 30 mila euro. Non è stato semplice cogliere lei in fallo perché quasi sui cinquanta anni, vestita normalmente, non destava sospetto. Né destavano sospetto i suoi clienti, tutti sopra i 30 anni, impiegati e operai, che incontrava in centro.


Il terzo arresto per spaccio di ieri ha visto le manette ai polsi per un 37enne palermitano che alle 19, a seguito di una perquisizione, è stato trovato in possesso di 10,50 grammi di eroina e 1,40 grammi di cocaina, suddivisi in quattro dosi, per un valore complessivo di mille euro. Da oggi l’uomo è in carcere in attesa di processo.

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Rimini | La Provincia elogia la “rapidità silenziosa” nella fusione tra Torriana e Poggio Berni


“La Provincia di Rimini sostiene e sosterrà con i mezzi disponibili l’iniziativa delle amministrazioni comunali di Poggio Berni e Torriana in ordine all’avvio del percorso mirato all’istituzione di un unico Comune”, spiega attraverso una nota l’amministrazione. “Prima e meglio di qualunque dirigismo di livello superiore, gli amministratori hanno messo in campo una proposta concreta che ora transiterà per il giusto dibattito nelle assisi consiliari e nelle comunità di riferimento. Se sono condivisibili le motivazioni per così dire tecniche e economiche (ottimizzazione dei servizi e della gestione amministrativa e territoriale, dimezzamento dei costi della politica, possibilità di accedere a incentivi economici nazionali e regionali), è ancor più condivisibile la presa di coscienza culturale della cosa”, spiega.


La Provincia parla anche della necessità di “procedere a tappe forzate” per “quei processi di integrazione di servizi e in definitiva di vera e propria fusione tra piccoli Comuni, altrimenti esposti a rischi dissesto finanziario”. “Quello che sorprende in positivo di Poggio Berni e Torriana è proprio la rapidità ‘silenziosa’ di tale start up amministrativo, frutto culturale, con ogni evidenza, del buon lavoro fatto dall’Unione dei Comuni Valle del Marecchia per l’omogeneizzazione e la razionalizzazione dei servizi tra i quattro paesi della bassa valle”.

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Rimini | Ricostruzione Galli. Comune risparmia 1,2mln con direzione lavori interna


E’ pari a 1,2 milioni il risparmio possibile sulla ricostruzione del teatro Galli ricorrendo a funzionari interni nella definizione delle figure professionali (quattordici) che formeranno l’ufficio della direzione dei lavori. Detto fatto. La giunta comunale ieri ha scelto tra figure professionali di ruolo del Comune di Rimini nella Direzione infrastrutture mobilità e ambiente. Sarà l’architetto Carmine Cefalo il direttore generale dei lavori, mentre l’architetto Federico Pozzi sarà il direttore operativo delle opere edili, l’architetto Laura Berardi il direttore operativo delle opere edili di interesse storico – artistico, l’ingegnere Alberto Dellavalle il direttore lavori sulle strutture e direttore operativo project control, l’ingegnere Monia Colonna il direttore operativo contabilità e ispettore di cantiere per l’acustica, il geometra Cristiano Vitali l’ispettore di cantiere per le opere edili, il geometra Fabio Canducci l’ispettore di cantiere per le opere edili, il geometra Giuseppe Savoretti l’ispettore di cantiere di coordinamento per la sicurezza in fase d’esecuzione. Il ruolo di responsabile unico del procedimento rimarrà in capo all’ingegnere Massimo Totti. Anche la nomina della commissione collaudo vedrà accanto a due collaudatori da scegliersi con gara, la presenza come collaudatore delle strutture dell’ingegnere Paolo Vicini della Direzione infrastrutture.


E’ un atto – ha detto il sindaco Andrea Gnassi – voluto fortemente per segnare concretamente un cambio di passo e di prospettiva forte, uscendo dal circuito vizioso fatto di ‘incarichi – tabelle professionali – costi’. Un circuito vizioso non più al passo coi tempi e con la situazione drammatica della finanza pubblica che ingessa blocca tutto il Paese e gli enti locali. Ci è sembrato inconcepibile solo pensare a remunerazioni che solo per l’affidamento della direzione generali dei lavori avrebbe avuto, certo per un’opera delicata e complessa, un importo a base d’asta, seguendo le tabelle ministeriali di riferimento, di oltre 800mila euro”.


Un concetto ribadito dall’assessore alle politiche finanziarie Gian Luca Brasini che fa notare come “in una situazione straordinaria per gli enti locali come quella attuale vanno presi dei provvedimenti straordinari che non siano la semplice riproposizione di un modello ormai obsoleto sia nella società civile sia nel mondo delle imprese, ovvero quella consuetudine che ci porta a pensare che ad un profondo cambiamento dello scenario possiamo rispondere con le stesse dinamiche precedenti. Il caso della direzione lavori del teatro Galli è emblematico. La consuetudine portava a parametrare gli importi di queste consulenze a valori che noi riteniamo anacronistici”. La soluzione ‘casa e chiesa’ adottata per la direzione dei lavori del Galli “con la diminuzione della spesa in parte straordinaria abbasserà gli indici, capestro del patto di stabilità liberando risorse per altri interventi negli investimenti”, conclude l’assessore.


Ovviamente, le figure professionali mancanti (direttore lavori opere impiantistiche, direttore lavori apparati decorativi e arredi, direttore lavori acustica, coordinatore sicurezza fase esecutiva) saranno scelte attraverso procedura di gara ad evidenza pubblica con un importo a base di gara di 400mila euro, mentre 200mila euro sarà l’importo per presidente e il terzo membro della commissione collaudo.

mattone

Rimini | Santa Giustina, il Wwf contro la circonvallazione


Il Wwf di Rimini contro la circonvallazione di Santa Giustina chiesta dal comitato cittadino e però osteggiata dalla petizione firmata da più di 600 cittadini appena pochi giorni fa.
“Il Wwf ritiene che l'ipotesi di fare una circonvallazione sia una scelta sbagliata che oltre a non risolvere il problema, creerebbe i presupposti per riversare ulteriore cementificazione sul territorio, con conseguenti nuove costruzioni di vario genere, come avvenuto per la circonvallazione di Rimini, di Ravenna ecc., in questo caso, con l’aggravante che la strada andrebbe a ricadere in prossimità di zone sottoposte a vincoli fluviali e soprattutto in zone di ricarica delle falde acquifere”. L'equazione più strade meno auto, non sempre torna, anzi, gli ambientalisti fanno notare come “laddove sono state realizzate nuove strade il traffico è aumentato”.
Il Wwf pone anche una motivazione di tipo economico. “Nel caso in cui venisse realizzata la nuova arteria e che questa nell’immediato causasse una forte diminuzione del transito veicolare interno, questo, nelle migliori delle ipotesi, andrebbe ad indebolire se non a far collassare l’intero tessuto economico della frazione con conseguente svalutazione dei locali”.
C’è una “possibile soluzione”: “canalizzare il traffico, eliminare i semafori, realizzare eventuali sottopassi pedonali in maniera da rendere il traffico più fluido ad una velocità moderata per ridurre le emissioni inquinanti”.

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Rimini | Il Pd riparte dai circoli e da un nuovo coordinamento provinciale


Il Pd riminese è pronto a rilanciare l’iniziativa politica a partire dai circoli, dalle comunità locali e dalle istituzioni. E’ quanto ha stabilito la direzione provinciale di ieri sera. “L'intento – sottolinea il segretario provinciale Emma Petitti – è rafforzare la presenza sul territorio attraverso un rinnovato coordinamento provinciale, attraverso coordinamenti comunali e segreterie che lavorino al fianco degli amministratori, e con assemblee comunali che coinvolgano il più ampio numero di cittadini in un confronto aperto. Verranno convocate in particolare direzioni provinciali permanenti sulle politiche di governo del territorio e sui temi strategici per la provincia: il ruolo degli enti locali e i loro bilanci, il patto stabilità, la sburocratizzazione, le unioni dei Comuni; la crisi, il sostegno alle imprese e al lavoro, il turismo, lo sblocco dei pagamenti della pa; la legalità e la lotta all'evasione; la mobilità e il trasporto pubblico locale; la sostenibilità; il welfare e la riorganizzazione dei servizi”.


Sostegno a Pierluigi Bersani premier, inoltre, dalla direzione provinciale del Pd riminese con un odg condiviso per confermare “il percorso proposto dal segretario nazionale Pier Luigi Bersani per un governo di cambiamento che chieda la fiducia al Parlamento sulla base di otto punti programmatici. Tra questi spiccano la riforma della legge elettorale, il taglio ai costi della politica e la riduzione del numero dei parlamentari, interventi urgenti per l’occupazione e per la crescita, il rimborso dei crediti vantati dalle aziende nei confronti dello Stato, l'esenzione imu per la prima casa fino a 500 euro, la riduzione delle spese militari e le leggi sul conflitto d’interessi e anticorruzione. E' su temi come questi che il PD chiede la corresponsabilità del Movimento 5 Stelle”.

Mercoledì, 13 Marzo 2013 12:32

for greater glory

Oggi alle 21 al cinema Tiberio il secondo appuntamento del ciclo Sottomessi alla verità.  In collaborazione con la Fondazione Lepanto sarà proiettato il film Cristiada, con Andy Garcia e Eva Longoria, diretto da Dean Wright (autore degli effetti speciali in pellicole come Titanic, Al di là dei sogni, gli ultimi due episodi de Il Signore degli Anelli ed i primi due di Le Cronache di Narnia). La rassegna è promossa da  Portico del Vasaio con il contributo della Fondazione Carim. Costo del biglietto 5 euro. 


7b

Rimini, nessuno vuol sapere se funziona la promozione turistica?


Domanda: la ripresa di turismo tedesco in Riviera che è stata registrata nel 2012 (+5,5% secondo i dati della Provincia) è dovuta alle azioni promozionali svolte in quel Paese negli ultimi anni o il movimento turistico è piuttosto dovuto al cambiamento delle condizioni economiche? E’ una domanda alla quale nessuno è in grado di rispondere con la precisione che sarebbe auspicabile. Non esistono, allo stato attuale, dati su quella che viene chiamata “redemption”, cioè i risultati concreti dell’azione promozionale. Non esistono perché nessun ente si è mai preoccupato di misurarli.
Un’altra domanda: il flusso di turisti dalla Russia è cominciato perché qualcuno è andato a Mosca a far sapere agli ex sudditi di Gorbaciov che esisteva Rimini con tutte le sue attrazioni? No, è semplicemente cominciato, forse aiutato dal fatto che esisteva ed esiste (per quanto malconcio dal punto di vista economico) un aeroporto dove possono atterrare gli aerei russi. E se si vanno a vedere le statistiche degli ultimi anni si osserva che quando la Russia era in crisi arrivano meno turisti, quando l’economia ha ripreso a girare sono aumentati. Un’ovvietà alla Catalano, ma è così.
Questo significa che le azioni promozionali sono inutili? Certo che no, dipende molto dal loro contenuto, dalle somme a disposizione, dal reale impatto che hanno in un Paese. E poi bisognerebbe misurare i risultati. È difficilmente immaginabile, per esempio, che abbiano qualche influenza decisiva le azioni promozionali dell’Apt che non va in Germania a promuovere Rimini e la sua Riviera ma l’Emilia Romagna come terra con l’anima. Quanti signor Fritz si emozionano a sentir parlare di Emilia Romagna? O non è forse vero che Adria (nel senso di mare Adriatico) e Rimini gli dicono qualcosa di più?
Qualche anno fa la Provincia e il Comune di Rimini hanno svolto una serie di azioni promozionali nei paesi scandinavi. Iniziativa lodevole perché lì si andava a parlare di Rimini e non di una generica Emilia Romagna che gli abitanti di Stoccolma non sanno neppure cosa sia. Se si vanno a vedere i dati del 2012 si vede che le presenze dalla Danimarca sono aumentate del 105%, dalla Finlandia sono calate del 17,4%,, dalla Svezia sono diminuite del 12,4%, dalla Norvegia sono cresciute del 23,3%. Tutto questo c’entra qualcosa con le promozioni di qualche anno fa? Difficile dirlo, è più semplice immaginare che certi sbalzi siano dovuti a fattori contingenti che sarebbe utile scoprire e analizzare, ma pare che non ci sia nessuno che lo fa.
Sono considerazioni dettate dalla notizia che il Comune di Rimini ha deciso di avviare un piano promozionale per conquistare i presunti turisti con gli occhi mandorla che sarebbero in arrivo nei prossimi anni. Non sappiamo purtroppo di quali somme il Comune disponga per finanziare l’impresa, ma pensiamo non siano cospicue. Eppure si tratta di parlare a un miliardo e 300 milioni di persone. Stupisce l’innamoramento del sindaco Andrea Gnassi per la Cina quando poco più di un mese fa uno studio di Trademark Italia ha dimostrato, dati alla mano, che quello del turismo cinese è una illusione se non una baggianata. Per chi volesse approfondire il tema può trovare qui lo studio completo. Leggendo il report di Trademark, viene in mente un precedente analogo di previsioni astronomiche rivelatesi un bluff: l’enorme flusso di pellegrini diretti a Roma che avrebbe dovuto invadere la Riviera in occasione del Giubileo del 2000. Qualcuno li ha visti? Ciò che resta è solo una marea di articoli di giornale e qualche convegno.
Viene da chiedersi se il Comune di Rimini disponga di uno studio che dimostra il contrario rispetto alle valutazioni di Trademark. Forse facciamo peccato a pensare male, ma siamo pronti a scommettere di no. O meglio, si basa probabilmente su quelle previsioni che Trademark smonta pezzo per pezzo.
Intanto, in attesa dell’improbabile nuova cartolina urbanistica di Rimini, il Comune ci regala una nuova cartolina video chiamata “Il treno dell’ammore” (sì, con due “m”, tanto è vero che Youtube non ne vuole sapere di farvelo trovare se non gli ribadite che voi cercate proprio “ammore”). Uno strano video, che vorrebbe essere virale, ma in due settimane ha fatto solo 1.800 visualizzazioni. Promuove Rimini come città dove avvengono importanti eventi che la rendono famosa Rimini nel mondo. Si sono dimenticati il Meeting, ma si sa quello è un raduno per pochi intimi.

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Rimini | La maggioranza e un equilibrio ancora da trovare tra varianti, masterplan e mercato immobiliare


Edilizia, in maggioranza si studia una delibera da approvare in consiglio comunale per sbarrare la strada alle varianti, quelle non approvate dal consiglio comunale e presentate prima dell’approvazione del psc, soggette cioè al solo prg. “Una delibera – spiega Savio Galvani di Fds – per modificare la parte relativa alle norme transitorie del psc, attivando una perequazione tra vecchi e nuovi piani presentati, senza ovviamente andare a ledere i diritti dei singoli cittadini, ma inducendoli a conformarsi alla norma”.


Rispetto al contenuto della delibera, però, Galvani in maggioranza ha aperto una discussione. “Voglio precisare che noi siamo d’accordo sull’impianto. Siamo d’accordo di conformare il psc al masterplan riducendo al minimo il consumo di nuovo territorio. C’è un problema, però. Adottare una delibera che oggi cambi la norme è legittimo, ma siccome modifica indubbiamente le aspettative dei privati, i privati stessi potrebbero impugnarla. Quindi l’obiezione sollevata da noi non riguarda la bontà circa l’operazione, ma la richiesta di un parere legale”.


La delibera non andrebbe a ledere i diritti acquisiti dai piani particolareggiati già approvati da consiglio comunale, precisa Galvani. In quel caso i privati stanno già iniziando a “vantare questi diritti” imputando agli uffici del Comune ritardi nel rilasciare i permessi a costruire (e chiedendo alla Provincia un commissario ad acta). Ritardo che però, in presenza di una delibera come quella che il sindaco propone alla sua maggioranza, potrebbe essere sfruttato anche da chi il suo piano non l’ha avuto ancora approvato e che quindi non ha maturato diritti. “E’ evidente che se uno ha presentato un progetto per realizzare un piano particolareggiato e l’amministrazione non ha ancora vagliato la sua conformità si può obiettare che il ritardo sia dovuto all’amministrazione. Da qui la necessità del parere legale, che già a suo tempo aveva consigliato una applicazione graduale delle transitorie”.


Il tema per Galvani è aperto, “con il problema dell’edilizia sociale, bisogna prevedere piani di sviluppo per le 2.500 famiglie che hanno chiesto la casa popolare. Un numero aumentato in maniera vertiginosa. Ci sono diversi modi per farlo. Per esempio con ristrutturazioni e interventi pubblico-privato in centro storico, oppure cercando tra gli appartamenti già realizzati e sfitti. Ce ne sono 15mila. L’Acer potrebbe acquistarli”.


Migliaia di case sfitte pongono un problema serio di mercato per chi ha investito, imprese ma anche banche. E nuovi appartamenti spingerebbero fuori mercato quelli vuoti e già vecchi. “Quello delle case sfitte che potrebbero finire fuori mercato è un problema che ci poniamo e che vogliamo capire anche per orientare le risorse. In questo momento non abbiamo bisogno di immobili nuovi, semmai necessitiamo di adeguamenti al patrimonio esistente alle norme antisismiche o al risparmio energetico. E’ un nuovo modello di sviluppo che come amministrazione dobbiamo promuovere. Bisogna orientare lo sviluppo del settore in questo senso. E’ una filosofia già partita con l’adozione del psc”.

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Rimini | Lavoro, credito, sociale e sburocratizzazione gli obiettivi del tavolo anticrisi del prefetto


Il prefetto di Rimini Claudio Palomba ha raccolto l’appello del presidente di Confindustria Maurizio Focchi e oggi presenta il suo piano anticrisi, “un tavolo che affronti nella nostra provincia la tematica della crisi sociale ed economica andando oltre la semplice disamina sulle cause, calandosi profondamente nella realtà locale e verificando quali opportunità possono nascere per risollevare il capo, è nata come comune esigenza di reagire ad eventi che non possono e non devono sopraffarci”. Un tavolo in quattro segmenti (lavoro e occupazione, accesso al credito, disagio sociale e sburocratizzazione) cui siederanno Diocesi, Prefettura, Regione, enti locali, tribunale Camera di Commercio, enti e uffici competenti, associazioni di categoria, ordini professionali, banche, sindacati, organismi di assistenza nel sociale.


Il prefetto parla di una “proposta concreta” di “un’alleanza di sistema, una regia a più voci, che coinvolga, pubblico e privato, capitale d’impresa e lavoro. Fare squadra è la strada obbligata per creare condizioni di miglioramento. C’è bisogno di darsi nuove mete, obiettivi chiari. Insomma è nostro compito cercare di creare (missione non facile) un clima di fiducia fra i cittadini, per far ripartire il motore”. Fiducia “bene pubblico primario”.


Priorità del tavolo è il lavoro. I dati in provincia “non sono affatto confortanti: un tasso di disoccupazione al 9,8%, con quello giovanile che è schizzato addirittura al 15,8%; oltre 9 milioni di ore di cassa integrazione erogate nel 2012, con un’impennata di oltre il 30% rispetto all’anno precedente; 93 imprese dichiarate fallite, anche qui con un balzo in avanti del 28% rispetto al 2011”. Le aziende “navigano a vista” anche per le “difficoltà di accedere a risorse”. “Dal tavolo dell’accesso al credito è auspicabile che emergano iniziative che possano consentire di sbloccare situazioni per rilanciare il settore delle imprese e dare sostegno alle famiglie”.


Poi una lancia spezzata per “la burocrazia”, contro cui qualche settimana fa si è scagliato il presidente della Provincia Stefano Vitali, che “non sempre costituisce il “cappio al collo”, ma serve o dovrebbe servire a regolamentare situazioni e rapporti che altrimenti sarebbero lasciati al libero arbitrio e foriere delle peggiori negatività. E’ di tutta evidenza però che essa deve essere sapientemente dosata e saggiamente impiegata”, dice il prefetto che annuncia già una soluzione al vaglio delle istituzioni. “La creazione del distretto turistico riminese o della riviera comporterebbe per le imprese una serie di vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari, ovvero l’istituzione della realtà di Rimini come zona a burocrazia zero da cui potrebbero derivare benefici per i procedimenti riguardanti le attività produttive i cui tempi di definizione sarebbero enormemente ridotti. Si potrebbe anche pensare allo sviluppo di accordi quadro derogatori tra enti territoriali, con previsione di interventi a mezzo di presentazione di progetti direttamente attuativi, in forma di silenzio assenso, asseverati da tecnici esperti con attivazione di un sistema di monitoraggio successivo non ostativo, ma di indirizzo e sostegno per eventuali modifiche progettuali”.


Infine, il disagio sociale. “E’ una faticosa sfida all’evidenza dei dati economici e sociali, oltre 10 mila persone che si rivolgono agli sportelli sociali del territorio provinciale, centinaia di interventi per gli alloggi di prima accoglienza, un numero esorbitante di pasti presso le mense, 1.450 domande di sfratto, etc. Ma occorre provare a ripartire da quei principi di solidarietà e sussidiarietà che costituiscono anche l’ossatura delle tradizioni e del modo di essere della gente romagnola”.
La crisi va affrontata, “provarci non è solo un dovere, ma anche una opportunità”, conclude Palomba.

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Rimini | Biodigestore, Uptown commissiona studio: Emissioni inquinanti pari a quelle di 1.700 di caldaie a gas, no diossina


In attesa di ricevere, presumibilmente entro domani, le risposte alle domande poste al Comune di Rimini, il comitato Rimini Uptown alle prese con il collaudo del biodigestore Hera Ca’Baldacci ne ha girata qualcuna anche a Leonardo Setti del dipartimento di Chimica industriale dell’Università di Bologna. Secondo Setti, l’impianto di San Martino “di per sé va bene poiché utilizza scarti e quindi risulta sostenibile nel tempo. Dobbiamo però valutare se è dimensionato sulla disponibilità degli scarti locali poiché nel futuro prossimo i territori gestiranno i propri scarti su scala comunale per cui avremo problemi seri sulla sostenibilità economica dei grandi impianti centralizzati”. L’impianto è sovradimensionato secondo il prof.
Setti, inoltre, spiega che“non abbiamo bisogno di produrre energia elettrica da biogas così come da biomasse legnose perché abbiamo già una copertura sufficiente attraverso il fotovoltaico, l'eolico e l'idroelettrico. Dovremmo invece produrre biometano, cioè biogas purificato a gas metano, da immettere nella rete di distribuzione del gas per alimentare le nostre caldaie a condensazione”.


Rispetto al biodigestore riminese, inoltre, incalzato dalla prima domanda del comitato conferma che l’impianto “di emissioni inquinanti ne rilascia, come dimostra il saldo positivo – spiegano dal comitato – che equivale a svariate migliaia di appartamenti con caldaia a gas”. Cioè perlomeno, fortunatamente, “le diossine non possono essere presenti perché non ci sono gli elementi chimici per formarle”. Tuttavia, purtroppo risulta impossibile, dall’analisi di Setti evitare l’inquinamento da trasporto. “La gestione degli scarti in qualsiasi modo la facciamo implica la movimentazione e per sua natura operazioni di collettamento in alcuni centri di stoccaggio. Tuttavia, se ogni Comune imparasse a gestire i propri scarti valorizzandoli, allora potremmo risparmiarci chilometri e chilometri di movimentazioni”.


Rispetto alla quantità delle emissioni inquinanti, Setti spiega che “una centrale da 1 megawatt elettrico cioè circa 2,5 megawatt termici complessivi brucia circa 4 milioni di metri cubi di biogas che corrispondono a 2 milioni di metri cubi di biometano cioè l'equivalente del gas metano (il 50% del biogas è anidride carbonica). Siamo quindi a circa 1.700 caldaie da 25 chilowatt ma con una differenza che il biodigestore consuma mediamente 5.500 metri cubi di gas al giorno mentre le 1.700 caldaie consumano mediamente nei 140 giorni invernali 12 mila metri cubi di gas al giorno anche se in pieno inverno avremo dei picchi da quasi 24mila metri cubi di gas al giorno. D'estate, ovviamente, il rapporto si inverte e le stesse caldaie consumano mediamente circa 1.700 metri cubi di gas al giorno solo per l'acqua calda sanitaria. In pieno inverno alle 18, un comune di 1.700 famiglie ha mediamente una potenza accesa di 17 megawatt termici quale somma di tutte le caldaie accese contemporaneamente. Le emissioni sono concentrate d'inverno nelle case mentre sono spalmate su tutto l'arco dell'anno per il biodigestore. Le emissioni tra caldaie e biodigestore sono dello stesso tipo. Per semplificare molto, è come se d'inverno aggiungessimo 800 famiglie in più e d'estate 12 mila in più rispetto alle 1.700 che già emettono in maniera diffusa sul territorio”.


Intanto, qualcosa continua a muoversi a San Martino. Sembra stiano per partire nuovi esposti e che Arpa abbia chiesto un rapporto a Hera sull’incidente a inizio della scorsa settimana (in particolare sulle procedure attraverso cui i gas in eccesso sono stati liberati nell’ambiente).

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