Mercoledì, 30 Gennaio 2013 10:52

Profughi a Cinecittà

Profughi a Cinecittà, un film di Marco Bertozzi, produzione Vivo film in collaborazione con Cinecittà Luce sotto il patronato di UNHCR – United Nation High Commission for Refugees – The UN Refugee Agency in collaborazione con Cinecittà Luce e Roma-Lazio Film Commission con il contributo di MiBAC-DGC e Regione Lazio © 2012, Vivo film

52′, colore e b/n

venerdì 1 febbraio (ore 21, ingresso libero), al Teatro degli Atti, Rimini




Mercoledì, 30 Gennaio 2013 10:09

GIORNALAIO 30.01.2013

giornalaio

Sanatoria in spiaggia, il sindaco farà lavorare gli uffici se i bagnini entreranno nel masterplan. Il ministro Passera ha salvato l’aeroporto Fellini. Fogne: tutti vogliono rifare quelle di Rimini (adesso anche il Comune)


Abusi in spiaggia. “AVREBBE chiesto soldi per non ‘vedere’ abusi sulla spiaggia, ormeggi irregolari, infrazioni al codice della navigazione. Accusato di tentata concussione ieri davanti al giudice dell’udienza preliminare Raffaele Tomei, quarantenne napoletano, alla guida dell’Ufficio marittimo della Capitaneria di porto di Bellaria fino allo scorso autunno e ora in forza alla Capitaneria di Pesaro. Secondo la denuncia della cooperativa bagnini bellariese, Tomei avrebbe chiesto un ‘obolo’ di 300 euro a bagnino (quindi circa 27mila euro) per continuare a non sanzionare e a non denunciare i soci della cooperativa. Sarebbero serviti anche «per tenere buoni» i suoi uomini avrebbe detto al presidente della cooperativa, Giorgia Valentini, che è andata a denunciare la tentata concussione”, ilRestodelCarlino (p.3).


Intanto a Rimini il sindaco accetta di patteggiare con i bagnini sulla gestione delle autorizzazioni ambientali. “La stagione estiva non è poi così lontana, soprattutto quando ci sono autorizzazioni da chiedere, pratiche da presentare e un Piano spiaggia che sembra mettere i bastoni fra le ruote. Il Comune incontra gli operatori balneari e mette sul tavolo una task force che faccia chiarezza su quello che sull’arenile può essere montato e come”, spiega il CorriereRomagna (p.5).
“IL SINDACO Gnassi ha assicurato: «farò l’impossibile per venirvi incontro». Postilla: «Purché investiate sulla riqualificazione della spiaggia». Cosa dicono (dopo l’incontro) gli interessati? «La categoria è pronta — attacca Mauro Vanni, presidente della Cooperativa di Rimini sud — abbiamo vari progetti, qualcuno già presentato. Ma per ora la prima urgenza è come sanare l’esistente. E rimontare tutto, sempreché sia possibile, avrà costi notevoli. Comunque innoviamo da tempo: la querelle sulle cose da smontare non esisterebbe se non le avessimo messe per riqualificare. Ma non possiamo investire al buio: finché non sapremo cosa succede con la Bolkestein, come si fa?»”, ilCarlino (p.7).
“I rappresentanti di categoria ostentano una certa soddisfazione, anche se la base continua a ribollire come dimostravano certe prese di posizioni apparse ieri su Facebook che parlavano di un incontro inutile. “Il Comune ha detto che farà alcuni sforzi per tentare, nel rispetto delle leggi, di farci montare in tempo utile tutte o quasi le attrezzature che c’erano” commenta Giorgio Mussoni di Oasi-Confartigianato che non vuole parlare adesso di varianti al Piano spiaggia. «Non mischiamo gli argomenti, servirebbe troppo tempo. Mi pare sia da apprezzare l’impegno dell’amministrazione ad accelerare le pratiche autorizzative». Sulla stessa linea Romeo Nardi, presidente del Consorzio Marina centro di Confesercenti che parla di “incontro costruttivo”. «Sono contento della strada intrapresa - dice -, se quello che ha detto Andrea (Gnassi, ndr) si trasformerà in realtà, allora si avvia un buon percorso. Noi ci siamo e ribadiamo che solo con l’innovazione si può andare avanti, ma servono i permessi»”, LaVocediRomagna (p.11).


Corrado Passera salva l’aeroporto Fellini. Spiega il presidente di Aeradria Massimo Masini che «intanto potremo finalmente ottenere il rinnovo della concessione trentennale dell’aeroporto, per la quale avevamo già avuto il primo ok dal ministero dei Trasporti. Questo ci consentirà di pianificare al meglio i futuri lavori, la gestione delle aree e dei voli. Per noi è un importante punto di partenza. In secondo luogo, il ‘Fellini’ dovrebbe essere tra gli scali che godranno degli investimenti di Roma», ilCarlino (p.4). “La notizia di ieri ha rincarato l'ottimismo del presidente Vitali: «Sono contento del lavoro svolto dal governo e ringrazio pubblicamente il ministro Passera. Ora tocca a noi non perdere questa occasione. Ci hanno riconosciuto anche da Roma che abbiamo una potenzialità enorme, ma dobbiamo fare ancora tanto, a partire dal concordato in continuità che dobbiamo portare a casa. A questo punto l'impegno deve raddoppiare e spero che tutto il territorio si renda conto che stiamo lavorando su un gioiello attuale ma anche potenziale»”, NuovoQuotidiano (p.7). “Il richiamo alla responsabilità ha qualche nome e cognome?”, domanda il Corriere a Vitali. “Lei spesso ad esempio ha chiesto alle categorie di essere più generose. «La Provincia ha il 38 per cento di Aeradria e con il Comune di Rimini superiamo il 50: già questa è una anomalia. Mi auguro di scendere e lasciare spazio ad altri. E la decisione del governo ci dà più forza nella ricerca di privati»”, (p.9).


Fogne. “«SAREMO l’amministrazione delle fogne. L’abbiamo detto, prendendoci dei rischi e anche qualche sberleffo, e lo stiamo facendo». Andrea Gnassi lo sbandiera con orgoglio, elencando i «fatti, non le promesse» di Palazzo Garampi dal 2011 a oggi. Lo fa, il sindaco di Rimini, incalzato dalle polemiche di questi giorni e dalla campagna elettorale che, da Pizzolante e Grillo in poi, ha virato decisamente sull’emergenza fogne. Ricordando tutti gli interventi in essere o che sono in partenza, da San Giuliano al depuratore di Santa Giustina, «per i quali sono stati investite decine di milioni di euro». Fatti, appunto, secondo Gnassi, e non parole” per 50 milioni di euro, ilCarlino (p.6).
Intanto, però c’è chi precisa come il suo fosse “«un appello positivo a tutte le forze politiche in campo e alle amministrazioni locali per lavorare a un provvedimento che potesse portare a risolvere il problema delle fogne a Rimini. Ho notato invece una superficialità e una sottovalutazione evidenti di fronte a un problema gigantesco. Sono rimasto sbalordito sia dalla affermazioni di Gnassi che da quelle di Petitti». A sostenerlo è il deputato uscente, e candidato del Pdl, Sergio Pizzolante”, a lui si deve l’ingresso del tema, ora dominante, in campagna elettorale, NQ (p.9).
Curioso e interessante il dibattito emerso in questi giorni sul sistema fognario a Rimini. Curioso, perché forze di maggioranza e di opposizione a livello nazionale e locale si rimpallano responsabilità e scoprono in campagna elettorale un problema antico, quando né l’una né l’altra ha fatto nulla per risolverlo pur avendone le possibilità. Interessante, perché può dar vita ad un percorso che porti alla realizzazione a Rimini di un sistema fognario moderno ed efficiente che consenta al mare di svolgere la sua funzione di benessere e salute. La “Scelta Civica per Monti” si rende pertanto disponibile a promuovere un tavolo di lavoro con tutte le forze politiche disponibili per tracciare una road map che porti alla soluzione di un problema, che è nello stesso tempo economico e sanitario”, dice il candidato montiano Walter Pasini, LaVoce (p.15).


Il presidente di RiminiTerme. “HA GIÀ praticamente la valigia in mano Giovanni Panciroli. Il dirigente della Coopsette è pronto a lasciare la presidenza di Riminiterme, dopo la bufera scatenata su di lui da Sel, che ha tirato fuori due vecchie condanne subite da Panciroli per corruzione (non definitive, una è finita poi in prescrizione). «Non ne sapevamo nulla di quelle condanne», assicura Burnazzi”, ilCarlino (p.7).
“Vado retro. Ieri pomeriggio Panciroli ha incontrato il presidente di Rimini Holding, Gabriele Burnazzi, che gli ha spiegato la posizione del Comune, la parte pubblica. Papale papale: non ci sono più le condizioni, meglio fare un passo indietro. Da parte sua Panciroli ha ribadito quello che farà. In sintesi: la presidenza è nella mani dei soci, la prossima assemblea (da convocare) avrà all’ordine del giorno le sue dimissioni, anche se un solo socio dirà sì, Panciroli si farà da parte”, Corriere (p.10).
Attorno al caso uno strano silenzio. Pochi i commenti, le reazioni ufficiali. Si distingue un “allibito” Savio Galvani (Federazione della sinistra), una delle voci della maggioranza: «Se i fatti non erano noti ai soci di Riminiterme, al tempo in cui venne affidato l’incarico, è opportuno ora provvedere e pretendere la remissione del mandato. Se, invece, come sembra più probabile dalle dichiarazioni, i fatti erano noti, ci sembra un antefatto gravissimo. Si paleserebbe, infatti, una deliberata volontà di sorvolare su fattori rilevanti nella gestione di una società partecipata. Nessuno vuol mettere in discussione il principio di presunzione di innocenza, ma è del tutto evidente che nel caso in questione è prevalente l’obiettivo di tutelare al meglio l’interesse pubblico, anche in ragione dei reati ascritti all’interessato. Le dimissioni subito - chiarisce il consigliere - sono un atto dovuto, un atto che rivendichiamo con determinazione. Ma quello che è evidente a tutti è anche la necessità di modificare radicalmente la modalità di affidamento degli incarichi e di esercitare meglio la funzione di controllo»”, LaVoce (p.13).


Non ci sono delibere per il consiglio. “IL CONSIGLIO comunale batte la fiacca, segnando il record storico (negativo) di sedute, solo 29 nel 2012. La presidente consiliare Donatella Turci (Pd) difende, da bravo avvocato d’ufficio, l’operato dell’amministrazione guidata da Andrea Gnassi. La vicepresidente consiliare, Giuliana Moretti (Pdl) va all’attacco: «Si può e si deve fare molto di più, la città è ferma, dobbiamo aiutarla a ripartire». «La presidenza del consiglio lo convoca — attacca la Turci, Pd — quando ci sono delibere da portare, o richieste da parte dei consiglieri». E’ appunto quello il problema, poche delibere e pochi atti amministrativi”, ilCarlino (p.9).


Tassa di soggiorno, la maggioranza a Riccione torna sui suoi passi. “«L’INTRODUZIONE della tassa di soggiorno non è cosa fatta». Promettono fuochi d’artificio alcuni consiglieri del Pd, pronti a far calare la scure sulle spese della macchina comunale guidata da Pironi. Se il sindaco e la segreteria di partito danno per fatta l’introduzione dell’imposta sulle vacanze, una parte del Pd vuole fare i conti in tasca all’amministrazione e tagliare oltre un milione di euro. «Prima vengano i tagli, solo quando saranno chiari i conti si potrà stabilire l’eventuale necessità della tassa», dice il vicesegretario del Pd, Marco Pallaoro”, ilCarlino (p.11).


Tra i commercianti che l’altro giorno hanno consegnato le chiavi degli esercizi nelle mani del presidente della Provincia, “era tra le più agguerrite”. “Lenny Morichetti, 34 anni, del Caffé Commercio di piazza Ferrari, non è andata per il sottile: «A palazzo Fabbri abbiamo dovuto prendere un vigilantes dopo i furti subiti al bar e le rapine nei negozi» ha protestato. Peccato però che a quel vigilantes da prima dell’estate scorsa gli sia stato dato il benservito. «Eravamo solo tre negozi a pagarlo, dalle 17 alle 22 di sera - spiega Lenny - costava tra i 200 e i 300 euro ad esercizio commerciale ogni mese. Alla fine era troppo». E così addio guardia giurata. «Piazza Ferrari ormai è piena di tossici, di sbandati e di parcheggiatori abusivi; chiedono l’elemosina, infastidiscono clienti e residenti che hanno paura. A volte vengono a fare confusione dentro al bar» racconta”, LaVoce (p.14).

nero

Rimini | Piano spiaggia: bagnini 1 - Comune 0 


Il braccio di ferro tra Comune e imprese che si sta giocando sulle spiagge di Rimini negli ultimi anni sul tappeto della sanatoria ambientale potrebbe essere stato vinto dai bagnini. Potrebbe perché ancora un proposta concreta da parte dell’amministrazione non c’è, dovrebbe arrivare entro la prossima settimana. C’è, però, che il sindaco Andrea Gnassi si è fatto carico "personalmente" del problema con la benedizione dell’assessore Roberto Biagini. Tutti e due insieme oggi hanno incontrato i balneari a palazzo Garampi.


“Anche questa mattina – spiega Mauro Vanni della coop che riunisce gli operatori del litorale sud – abbiamo sollecitato una soluzione ai problemi che riguardano le richieste di autorizzazione ambientale. Di fatto con l’attuale Piano spiaggia è impossibile presentare le domande a causa di parametri non attuabili e di richieste del tutto incongruenti”. Si parla di pavimentazioni (allo stato attuale molto più estese rispetto a quanto permesso dal piano), ma anche di giochi, dei pali per l’illuminazione, di impianti di sicurezza, dei tubi per l’acqua calda sotto le cabine. “I problemi che il piano spiaggia non contempla sono molti”, aggiunge Vanni.


Questa mattina un passo avanti del sindaco nei confronti della categoria, l‘espressione per ora solo di una buona volontà a risolvere la questione. I bagnini vogliono metterlo alla prova. “Il sindaco ha preso atto dei nostri problemi e ci ha detto che s’impegna personalmente per risolverli. Come ancora non lo sappiamo. Ci lavorerà con gli uffici tecnici. Ma ha detto che ci convocherà la prossima settimana per dircelo. Noi aspettiamo fiduciosi”, dice Vanni. Sperano, soprattutto, i bagnini in una soluzione rapida che non prenda in considerazione una modifica al piano spiaggia, “ci vorrebbero sei, sette mesi, troppo tempo”, ma piuttosto qualche deroga.


Sulla sabbia ogni giorno la situazione si fa sempre più difficile e i bagnini sono “molto preoccupati”, soprattutto a causa dei tempi che stringono: hanno quattro mesi per sanare e ricostruire gli stabilimenti prima che parta la stagione. “Il sindaco ci ha chiesto anche di presentargli dei progetti per la spiaggia del futuro”, dice Vanni. “Noi qualche progetto lo avremmo anche, ma prima è necessario risolvere il problema delle autorizzazioni ambientali. Finché non riusciamo a sanare il presente, ci è molto difficile pensare al futuro”.


Da palazzo Garampi fanno sapere che per arrivare preparati alla prossima stagione “amministrazione e operatori devono intervenire su due piani: da una parte cercare di risolvere le problematiche contingenti, dall’altra lavorare in ottica futura, ponendo le basi per un nuovo e moderno modello di spiaggia e sempre seguendo le linee di una pianificazione strategica”. Allo scopo “nel corso dell’incontro è stata ufficializzata la costituzione di una “task force” che coinvolge i dirigenti e i tecnici dell’ufficio del demanio, dello sportello unico delle imprese e dell’ufficio pianificazione, chiamata a rispondere a tutti i dubbi degli operatori di spiaggia”.


Sotto l’aspetto pratico, si parla di una “procedura autorizzativa tipo, che segua le linee della semplificazione amministrativa, che non richieda quindi pratiche ridondanti o già in possesso degli uffici. Secondo compito sarà quello di implementare il vademecum che guida i tecnici nella predisposizione delle domande secondo le osservazioni presentate dagli operatori balneari. All’unità operativa spetta anche la prima valutazione tecnica delle proposte di modifica di alcuni aspetti del piano spiaggia”.

mattone

Rimini | Il Fellini tra i 31 aeroporti salvi


C'è anche Rimini tra i 31 aeroporti di interesse nazionale (da Milano Malpensa, Fiumicino e Venezia sino a Napoli per arrivare a Lampedusa e Pantelleria), che saranno oggetto di interventi infrastrutturali, e nessun nuovo scalo: non saranno dunque realizzati Grazzanise (Caserta) e Viterbo.


L'atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, emanato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, pone le basi per un riordino organico degli scali italiani, sotto il profilo infrastrutturale, dei servizi e delle gestioni. La proposta sarà ora sottoposta alla Conferenza Stato-Regioni.
Gli scali non di interesse nazionale invece dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti, che ne valuteranno la diversa destinazione d'uso e/o la possibilità di chiusura. Tra questi dovrebbe esserci il Ridolfi di Forlì.


Oggi sono 112, in Italia, gli aeroporti operativi. Di questi, 90 sono aperti al solo traffico civile (43 aperti a voli commerciali, 47 a voli civili non di linea); 11 militari aperti al traffico civile (3 scali aperti a voli commerciali, 8 a voli civili non di linea), 11 esclusivamente a uso militare. Sono, quindi, nel complesso 46 gli aeroporti commerciali: ai 43 civili se ne aggiungono i 3 militari (Grosseto, Pisa e Trapani Birgi).


I 31 aeroporti di interesse nazionale individuati nella proposta sono classificati in base alla rilevanza e al traffico: 10 sono inseriti nella 'Core Network', cioè considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari; 19 in totale nella 'Comprehensive Network', tra quelli con traffico superiore a 1 milione di passeggeri annui (13) e quelli con traffico superiore a 500mila passeggeri annui e con specifiche caratteristiche territoriali (6), compresa la continuità; a cui si aggiungono altri due aeroporti non facenti parte delle reti europee, ma in espansione.


I 10 SUPER BIG: Bergamo Orio al Serio, Bologna, Genova, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia.
I 13 CON OLTRE 1 MLN PASSEGGERI L'ANNO. Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Verona.
I 6 CON TRAFFICO SOPRA I 500MILA E CONTINUITA' TERRITORIALE: Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste. A cui si aggiungono i due “indispensabili” per la continuità territoriale: Lampedusa e Pantelleria.
I 2 'FUORI-RETE': sono Rimini e Salerno. Non fanno parte delle reti europee, ma l'uno con traffico vicino al milione di passeggeri ed un trend in crescita (Rimini); l'altro, Salerno, destinato a delocalizzare il traffico di Napoli. (Ansa)

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Rimini | Elezioni, i grillini spezzano la lottizzazione degli scrutatori


“E’ proprio vero: del porcellum non si butta via niente”, dice con tono scherzoso il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Carla Franchini, riguardo alla nomina in commissione elettorale dei 615 scrutatori che serviranno per le elezioni politiche del 24-25 febbraio (percepiranno 144 euro).


Giovedì prossimo in commissione elettorale la Franchini porterà una lista di 67 nomi (quanti ne ‘spettano’ al Mov in funzione dei voti avuti alle amministrative) tutti rigorosamente estratti a sorte, tra i 6mila iscritti all’albo del Comune di Rimini, domani sera nella sala comunale delle Celle in occasione dell’incontro pubblico delle 20,30 per la presentazione dei candidati. In genere, le modalità a norma di legge utilizzate per la selezione degli scrutatori sono due. O il sorteggio o la nomina da parte dei partiti (“lottizzazione” come dicono i grillini). A Rimini, ma un po’ ovunque, prevale da sempre la seconda modalità. I grillini l’hanno scoperto in occasione di un pre briefing in compagnia degli altri membri della commissione, Irina Imola, Savio Galvani e Vincenzo Gallo.


Nell’incontro preparatorio – racconta Carla Franchini – abbiamo capito che giovedì non avremmo avuto l’unanimità nella scelta del metodo perché io non sarei stata d’accordo con la nomina preferendo il sorteggio. Allora ho chiesto il calcolo di quanti scrutatori toccasse nominare a noi in funzione dei voti avuti, per rispettare la volontà elettorale. Domani sera procederemo con il sorteggio tra tutti e 6mila gli iscritti all’albo del Comune di Rimini. Giovedì saranno quelli degli estratti a sorte il giorno prima i nomi che io darò”. A questi si uniranno quelli nominati dai rimanenti partiti, per un numero sempre equivalente ai voti delle scorse amministrative.


Un modo, spiega il consigliere comunale, per rompere, anche se solo in parte, un po’ più del 10 per cento, la “lottizzazione partitica dei pubblici ufficiali”, consentita, comunque, dalla legge. Carla Franchi ha anche provato a contagiare gli altri commissari, con scarso successo. “Glielo abbiamo proposto. Gli ho chiesto di procedere tutti con sorteggio casuale: avremmo dato un segnale di fiducia ai cittadini disamorati della politica. Macché, niente!”.

rosso

Rimini | Panciroli, Galvani: Dimissioni atto dovuto


Il fronte trasversale degli ingroiani in consiglio comunale continua a battere sul dente RiminiTerme. Ieri il consigliere di Sel Fabio Pazzaglia ha lanciato il sasso, dopo giorni di silenzio da parte del sindaco su un’interrogazione, chiedendo di verificare la veridicità di due condanne per corruzione subite dal presidente della partecipata al 5 per cento, Giovanni Panciroli, e nel caso di sfiduciarlo chiedendone le dimissioni. Oggi anche Savio Galvani della Federazione della sinistra entra nel merito della vicenda.
“Apprendere la situazione dalle notizie di stampa che esiste un caso Panciroli delle dimensioni descritte, ci lascia semplicemente allibiti”, dice Galvani. “Se i fatti – dice – non erano noti ai soci di RiminiTerme, al tempo in cui venne affidato l'incarico, è opportuno ora provvedere e pretendere la remissione del mandato. Se, invece, come sembra più probabile dalle dichiarazioni, i fatti erano noti, ci sembra un antefatto gravissimo. Si paleserebbe, infatti, una deliberata volontà di sorvolare su fattori rilevanti nella gestione di una società partecipata”.
Considerando che “non si tratta di indagini in corso, ma di giudizi di merito già emessi”, pur non mettendo “in discussione il principio di presunzione di innocenza”, ma con “l’obiettivo di tutelare al meglio l'interesse pubblico”, Galvani chiede le dimissioni. “Un atto dovuto, un atto che rivendichiamo con determinazione; ma quello che è evidente a tutti è anche la necessità di modificare radicalmente la modalità di affidamento degli incarichi e di esercitare meglio la funzione di controllo”.

Martedì, 29 Gennaio 2013 09:54

GIORNALAIO 29.01.2013

giornalaio

Le fogne scaldano gli animi. Vitali con le chiavi dei negozi in mano. Panciroli e le due condanne per corruzione. Biodigestore, nuovo incontro con Visintin. Il terremoto che verrà


Il dibattito pre elettorale questa mattina sui giornali è ancora catalizzato dalle fogne, a tre giorni di distanza dal comizio di Grillo. “«GRILLO scopre l’acqua calda». O, per restare in tema, l’acqua sporca. La maggior parte dei riminesi si schiera dalla parte del comico genovese riguardo alla sporcizia del mare, legata all’annosa questione delle fogne, ma invitano a non estremizzare. Che l’acqua non sia proprio cristallina (soprattutto quando piove e i liquami vengono scaricati in mare) è ormai risaputo. Ma da qui a dire che a fare il bagno ci si ammala ce ne passa. Detto questo, non convincono nemmeno le parole del sindaco che, nel replicare alle bordate del leader del Movimento 5 Stelle, aveva assicurato che «dopo 24 ore dall’apertura degli sforatori la qualità dell’acqua è eccellente». Un’affermazione che ha fatto sorridere molti riminesi”, ilRestodelCarlino (pp.4-5), e anche il sindaco di Taranto ha chiamato all’ordine quello di Rimini. . “Scontro senza esclusione di colpi sul problema del sistema fognario riminese. “E’ bene che Gnassi se ne stia zitto durante tutta la campagna elettorale, altrimenti Grillo prende il 50% dei voti. Lavora per lui”, attacca l’onorevole Sergio Pizzolante, incalzando così il primo cittadino”, LaVocediRomagna (p.14). Una sintetica carrellata di tutti i candidati intervenuti sul tema la dà il CorriereRomagna. “Mir. Marco Lombardi (candidato al Senato) ricorda a Gnassi che ci vogliono «idee, coraggio e capacità di costruire soluzioni». Intanto ci «apprestiamo a un’altra stagione difficile dal punto di vista della balneabilità e diamo a Grillo la possibilità di dire sguaiate inesattezze che danneggiano la nostra immagine»”, (p.6). Il NuovoQuotidiano si concentra su Emma Petitti e Tiziano Arlotti. Dice in particolare il maestro che “se c’è una cosa che detesto nelle campagne elettorali è il modo in cui spesso vengono snaturate le verità e la realtà. La cosa peggiore succede quando leader di politica nazionale vengono informati male su questioni riguardanti le situazioni locali”, (p.8).


Commercio in crisi. “«Serve uno scatto in avanti da parte della politica. Altrimenti quest’anno la crisi rischia davvero di metterci in ginocchio». L’allarme è del presidente provinciale di Confcommercio Richard Di Angelo che ieri mattina, nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale organizzata da Rete Imprese d’Italia , si è reso protagonista insieme ad altri imprenditori del territorio di un’iniziativa simbolica: la consegna delle chiavi della propria attività al presidente della Provincia Stefano Vitali”, NQ (p.9). “Il presidente dell’Ascom ha annunciato anche l’esposizione nei pubblici esercizi di un cartello contro abusivismo e feste di partito, sagre, circoli, società sportive dilettantistiche i cui bar e ristoranti non sono soggetti a Iva, Imu e imposte dirette. «Tutto in deroga. Assistiamo a una proliferazione di feste e sagre più o meno inventate, Tolte quelle storiche ormai una strada ha una festa»”, Corriere (p.5). “Più controlli i commercianti li chiedono anche per garantire l’ordine pubblico, problematica questa più che mai d’attualità dopo l’ennesima rissa accaduta giovedì scorso in piazza Cavour a Rimini: «E’ inaccettabile che ci siano intere zone delle città praticamente senza sorveglianza e nelle quali sono i commercianti quindi a doversi occupare in prima persona e a proprio spese, ricorrendo ai vigilantes, della sicurezza»”, NQ. In risposta, il presidente della Provincia ha annunciato “la presentazione fra pochi giorni di quella che chiama la macchina del male: la burocrazia. «Faremo vedere cosa significa per un’azienda avere 36 enti che devono dire sì o no»”, Corriere.


“BUFERA su Riminiterme. Ad alzare il polverone è il consigliere Fabio Pazzaglia e il gruppo di Sel, che chiedono con un’interrogazione al sindaco Gnassi di sfiduciare Giovanni Panciroli, attuale presidente della società che gestisce il talassoterapico e sta realizzando con la Coopsette l’hotel e il centro benessere all’ex colonia Novarese. «DALLE NOTIZIE che ci risultano — attaccano in coro Pazzaglia e Sel — Giovanni Panciroli ha avuto negli anni passati ben due condanne per corruzione». Entrambe si riferiscono al ruolo avuto dalla Coopsette (la cooperativa di Reggio che ha realizzato le Befane e ora gestisce Rimini terme) nei lavori alla metropolitana di Milano. La prima è del 1997, per le tangenti versate per gli appalti per la metro. La seconda condanna è invece più recente, e risale al 2009”, ilCarlino (p.9).


Biodigestore. Un incontro preparatorio per i residenti in vista finalmente dell’appuntamento con il sindaco (e magari anche per riguardarsi in faccia con l'assessore 'cacciato' la settimana scorsa). “Il sindaco Andrea Gnassi non ci sarà. Nemmeno questa volta. In compenso però sarà (di nuovo) presente l’assessore comunale all’ambiente Sara Visintin, insieme all’assessore provinciale all’ambiente Stefania Sabba e a una schiera di tecnici di Provincia, Hera e Arpa. Ma dove e quando? Al ristorante Mulazzani (in via Monte Cieco 6), domani sera, mercoledì 30 gennaio, alle 21. Per parlare di cosa? “Progetto della sezione di digestione anaerobica e di recupero energetico della linea di produzione biomassa ligneocellulosica”. Altrimenti detto, dell’ormai famoso biodigestore di Ca’ Baldacci. Ma come, sfumato l’incontro con il sindaco Andrea Gnassi (causa impegno imprevisto dell’ultimo minuto) e rifiutato il confronto con l’assessore Visintin, non era già stato fissato un vertice a tema - presenti tutti gli enti competenti - per il prossimo 6 febbraio in Comune? Già. Ma questa è un’altra storia. Si tratta di un’iniziativa dei consiglieri comunali di maggioranza che evidentemente hanno deciso fosse necessario intervenire sul campo”, LaVoce (p.15).


Il terremoto che verrà. “IL RIMINESE è zona sismica. Negli ultimi cinque secoli ci sono state scosse fortissime nel 1672, nel 1786, nel 1875 e nel 1916, con danni agli edifici e anche delle vittime. «Non sappiamo quando capiterà il prossimo forte terremoto, ma sappiamo che ci sarà. Questo è un territorio a rischio sismico». L’allarme dell’architetto Marco Manfroni, presidente dell’ordine degli ingegneri, in occasione di ‘Io non tremo’, è rimasto inascoltato. Eppure il 70% degli edifici, quelli costruiti tra gli anni ’40 e gli ’80 (quando Rimini tornò a essere classificata zona sismica, dopo il terremoto in Irpinia) è stato realizzato senza seguire norme antisismiche. In questo 70% sono compresi molti alberghi, anche se poi molti sono stati ristrutturati e adeguati. Alle criticità ‘storiche’ si aggiungono le magagne di tempi più recenti. Forse non tutti sanno che in Comune ‘dormono’ (senza speranza di venire accolte) 2.170 richieste di condono, avanzate dai cittadini dopo la legge del governo Berlusconi del 2003, ma di fatto bloccate dalla legge regionale dell’anno successivo”, ilCarlino (p.11). “Il paradosso è che i cittadini hanno comunque dovuto pagare quasi per intero le somme previste dal condono («la legge prevedeva questo», confermano dal Comune) senza risultato. Per circa 100 metri quadri di abuso i cittadini hanno pagato (invano) anche 30mila ero. Ottenendo però la cancellazione del reato penale. «Il Comune ha incamerato sui 4,8 milioni di euro», conferma l’assessore Roberto Biagini. «Siamo a quota 700 domande bocciate, ma sarà il grosso delle richieste a essere respinto»”.



tortora-chiaro

Rimini | Welfare, Lisi (Comune): Il parametro strategico non è il reddito, ma la capacità


Sociale, “il percorso intrapreso dall’amministrazione – spiega l’assessore al Welfare Gloria Lisi – vuole individuare metodi e soluzioni sperimentali in grado di produrre processi di innovazione anche nel settore del sociale, dando un ulteriore slancio alla fase attrattiva del piano strategico”. Una tappa del percorso è l’avvio il 24 gennaio del progetto “Empowerment e qualità del lavoro. Un processo di partecipazione per il territorio di Rimini”, cofinanziato dalla Regione Emilia-Romagna.
In pratica, cambia l’approccio. Se fino a oggi il modello “prevalente di welfare” ha operato “opera in riferimento alle condizioni di vita dell’individuo” prendendo “come parametro esclusivo il reddito, il welfare delle capacità lavora, appunto, sulla ‘capacitazione’ ovvero sul potenziamento delle persone affinché possano essere libere di realizzare appieno gli obiettivi che ritengono più consoni alla propria natura e alle proprie attitudini. Nella pratica, questo approccio si concretizza nell’investire non tanto o non solo per sanare temporaneamente situazioni di emergenza ma piuttosto per sostenere le persone, a cominciare da quelle in condizioni di difficoltà, allo scopo di renderle progressivamente capaci di esprimere al meglio il proprio potenziale e di recuperare un ruolo attivo nell’ambito del contesto sociale in cui vivono”.
A tirare le somme ci si penserà in giugno, a fine progetto.

tortora-scuro

Rimini | Esercitazioni, tavole rotonde e incontri culturali per la giornata della protezione civile


La Giornata della protezione civile promossa dalla prefettura inizierà domattina alle 9 a Castel Sismondo a Rimini. Lo spettacolo delle esercitazioni, in cui saranno coinvolti anche alcuni scolari, sarà aperto dal saluto del prefetto Claudio Palomba, del presidente di Fondazione Carim Massimo Pasquinelli e del direttore dell’ufficio scolastico provinciale Agostina Melucci.
Poi via alle esercitazioni in compagnia del Comando provinciale dei vigili del fuoco che si esibiranno in simulazioni di salvataggio e di messa in sicurezza usando come cornice il castello, la piazza, gli spazi davanti all’ingresso principale e quelli sotto la torre maggiore. Con Croce rossa e volontari della protezione civile si potrà assistere a prove di soccorso e ricovero in strutture di accoglienza grazie all’allestimento di un campus nella corte del soccorso del castello.
Alle 10,30 inizierà la tavola rotonda sull’informazione in materia di protezione civile, con i saluti del presidente della Provincia Stefano Vitali e del sindaco di Rimini Andrea Gnassi. Ospite d’eccezione Giovanni Ferrara, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno con delega per le materie di competenza del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, che alle 16 taglierà il nastro alla mostra fotografica, a cura dell’associazione Io non tremo, dal tema Liberi di conoscere e di convivere con il rischio sismico (Castel Sismondo, piano ammezzato mastio, fino al 3 febbraio). Ci sarà anche il presidente di Io non tremo Andrea Barocci.
Alle 16,30 nel mastio al primo piano si terrà la conferenza dello storico dell’arte Alessandro Giovanardi, responsabile dell’Ufficio cultura della Fondazione Carim, su figure e simboli delle rovine.

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Rimini | Pazzaglia (Sel FareComune) chiede dimissioni del presidente di RiminiTerme


Il consigliere comunale di Sel Fare Comune Fabio Pazzaglia vuole che il sindaco di Rimini in qualità di socio di minoranza chieda le dimissioni del presidente di Rimini Terme, Giovanni Panciroli, che definisce “importante manager della nostra economia locale”. La richiesta si avvale di una rassegna stampa nazionale, la cui veridicità il consigliere chiede di verificare al sindaco, prima di muoversi in qualsiasi direzione.


“Pare che Panciroli – spiega Pazzaglia sulla scorta degli articoli di giudiziaria pubblicati in particolare su Corsera nel corso degli ultimi venti anni, più o meno – sia stato coinvolto in più di un processo con esiti di condanna per il reato di corruzione. In particolare in due casi: nel 1997 Panciroli è stato condannato ad un anno e sei mesi per le tangenti della metropolitana milanese, tangenti per ottenere appalti di opere pubbliche. Nel 2009 Panciroli ha ricevuto un'altra condanna a 2 anni, con la condizionale, sempre per corruzione. Si tratta di una tangente ad alcuni uomini dell'Agenzia delle Entrate per ottenere un vantaggio economico per la società di cui lui era legale rappresentante la Milano Logistica spa”.


Tra i vari incarichi ricoperti da Pianciroli a Rimini c’è quello di “responsabile del progetto di gestione e sviluppo di una città della salute e del benessere a Miramare di Rimini recuperando e ristrutturando la Ex Colonia Novarese e l’attuale edificio Talassoterapico”. E’ anche “tra i responsabili di Sviluppo progetti e costruzione di numerosi Centri Commerciali in diverse città italiane compresa Rimini. Assistente al Direttore Generale di Coopsette con delega alle gestioni del benessere, alberghi e parcheggi. È stato Project Manager Coopsette per il project financing di riqualificazione del lungomare di Rimini su progetto dell’Atelier Jean Nouvel”. Da diversi “ricopre l'incarico di Presidente di Rimini Terme s.p.a., società di cui il Comune di Rimini è socio tramite Rimini Holding con la quota del 5%. Risulta far parte anche di importanti realtà che operano sul territorio; ne citiamo due: Confindustria e associazione Miramare Wiva”.

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