mattone

Piano strategico turismo, Pizzolante (Pdl): Gnudi si sveglia fuori tempo massimo


Turismo, il piano strategico presentato oggi in Consiglio dei ministri altro non sarebbe che un atto di propaganda in favore del premier uscente. “Il fumoso piano strategico del turismo presentato a Camere sciolte e con un governo non più legittimato a legiferare (perché in campagna elettorale) è uno spot per Monti e nulla più”, attacca il parlamentare del Pdl Sergio Pizzolante. “Il ministro del Turismo – aggiunge – ha avuto un anno di tempo e l’ha sprecato”.
Un’occasione mancata, secondo il deputato riccionese. “Il turismo è il settore economico con più alta potenzialità di crescita ma ha bisogno di riforme profonde e concrete, prima fa tutte la revisione del titolo V al fine di riassegnare al governo centrale funzioni e risorse per la promozione turistica, oggi frammentate fra le Regioni”.
La riforma costituzionale, però, non basta. “È poi necessario: riallineare l’Iva con gli altri Paesi europei; stimolare la crescita con incentivi fiscali per l’ammodernamento delle strutture alberghiere; abbattere la burocrazia con l’attivazione dei distretti turistici; far ripartire gli investimenti con la stabilizzazione delle concessioni demaniali; riformare la legge Fornero con il ripristino di lavoro a chiamata e apprendistato stagionale”.
Argomenti, quelli segnalati da Pizzolante, su cui “il Ministro dice poco e, soprattutto, lo dice per la Lista Monti e non per il Paese”.

tortora-chiaro

Concessioni, balneari italiani fuori dalla nuova direttiva Ue


Qualcosa in meno contro cui lottare. Il settore balenare italiano è fuori dalla prossima nuova direttiva concessioni, in discussione in Parlamento europeo assieme alla normativa che riguarderà anche gli appalti. “Nel riscrivere queste regole nell’ambito dei lavori parlamentari, sono venute fuori molto chiaramente tutte le problematiche dei diversi stati”, spiega l’europarlamentare del Pdl Lara Comi. Rispetto alle concessioni, infatti, se in Italia, per fare un esempio, è molto sentita la questione dei balneari, non lo è meno in Germania il problema delle acque.


In pratica, le concessioni balneari italiane sono state considerate alla stregua di autorizzazioni e quindi escluse dalla nuova direttiva. “Siamo riusciti a tirare fuori dalla nuova direttiva le concessioni balneari italiane, non ampliandone l'ambito di applicazione. Il problema però rimane: trattandosi di prestazioni di servizi restano nell’ambito d’azione della direttiva Bolkestein. Siamo riusciti comunque nell’intento un ulteriore strumento contro cui dover combattere, cioè la direttiva concessioni".


Nulla cambia, dunque, in peggio al momento per le spiagge italiane. Resta la proroga di 5 anni, troppo breve, utile solo a “rinviare un problema”. "Nei prossimi giorni - conclude la Comi - provvederò a chiedere al Commissario Barnier di riaprire un tavolo di dibattito con i parlamentari europei per trovare finalmente una soluzione definitiva a questo importante problema italiano”. Un tavolo in cui probabilmente l’esito del dibattito sulla direttiva concessioni dovrà avere un peso.

tortora-scuro

Turismo, il Piano strategico arriva in Cdm: 30mld incremento pil entro il 2020


Con opportune misure di rilancio il turismo, da qui al 2020, potrebbe creare 500 mila nuovi posti di lavoro e fino a 30 miliardi di incremento del Pil. Sono questi gli obiettivi che si propone il Piano strategico del Turismo che approda in Consiglio dei ministri, dopo mesi di elaborazioni e confronti con le categorie produttive, gli imprenditori e le Regioni. Proprio uno scontro con queste ultime, a quanto si è appreso, avrebbe ritardato l'arrivo in Consiglio dei ministri del Piano: il ministro del Turismo, Piero Gnudi, avrebbe infatti voluto, nel documento, indicare azioni che andassero nella linea di una revisione del Titolo V della Costituzione, con il turismo materia di legislazione concorrente tra Stato e Regioni, mentre oggi il settore è di competenza esclusiva di queste ultime.


L'ipotesi - sempre da quanto si è appreso - avrebbe però mandato su tutte le furie il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e nel documento questa parte non avrebbe trovato più spazio. Come non ha trovato seguito l'ipotesi, caldeggiata dal Pd, di tramutare l'Enit, l'Agenzia nazionale del turismo, in una società per azioni che, in una elaborazione originaria del Piano strategico, doveva anche puntare alla commercializzazione (e non solo alla promozione come oggi).
Il coordinatore degli assessori regionali al Turismo, Mauro Di Dalmazio, esprime “apprezzamento per l'arrivo in Cdm del Piano strategico: il prossimo Governo - osserva - avrà in mano un provvedimento che riguarda il futuro del turismo. Le Regioni hanno presentato delle osservazioni, auspico che siano state recepite, solo a quel punto si può parlare di un documento condiviso, altrimenti sarebbe solo un piano unilaterale”.


Il documento - elaborato dagli esperti di Boston Consulting Group - individua 7 linee di intervento e riconduce a queste linee 61 azioni, realizzabili in tempi compresi tra i 3 mesi e i 5 anni e che riguardano, tra l'altro, il miglioramento dell'offerta, della ricettività, dei trasporti e delle infrastrutture, formazione e competenze, investimenti.


Nel bacino Mediterraneo la crescita del turismo - rileva il documento, che è stato presentato nei mesi scorsi dal ministro del Turismo, Piero Gnudi in commissione Attività Produttive alla Camera e al Senato - è stata pari a +7,7% tra 2000 a 2010,e le previsioni dicono che crescera' nei prossimi anni del + 4,8%. L'Italia invece è cresciuta solo del 2% nel 2000-2010.


Le Regioni più gettonate dai turisti sono Veneto, Trentino, Toscana, Lombardia e Lazio; mancano tutte le Regioni del sud.


Boston Consulting che per questo lavoro - ha reso noto Gnudi - ha percepito 35 mila euro impegnando oltre 30 persone per 6 mesi, ha criticato infine la formazione nel settore: anche su questo tema il Piano individua interventi e nuove iniziative. (Ansa)

Venerdì, 18 Gennaio 2013 15:21

vittorio d'augusta

VITTORIO D’AUGUSTA
Il giardino e la guerra


FAR Fabbrica Arte Rimini / Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea
Rimini piazza Cavour, 19 gennaio- 10 marzo 2013
Inaugurazione sabato 19 gennaio 2013 ore 18
Orario: 10-13 / 16-19,30 chiuso il lunedì; ingresso libero – Info: 0541 704416 www.riminifar.it


7b

Asili e scuole. Quelli che ormai sperano solo nei Blues Brothers


Non è un problema di fede, anche se a questo punto è lecito chiedersi se, forse, l’unica speranza rimasta ai sette nidi privati di Rimini non siano Dan Aykroyd e John Belushi, i Blues Brothers in missione per conto di Dio, loro che ‘combattevano’ per salvare dalla chiusura l’orfanotrofio della loro cara ‘pinguina’.


Perché anche a Rimini qualcuno rischia. In ordine di tempo, ieri, sul Carlino di Rimini la Cooperativa Service Web faceva presente la situazione in cui si sono venuti a trovare gli ex nidi privati convenzionati: difficoltà delle famiglie, più zero sostegno da parte del Comune (nessuna convenzione), più zero sostegno da parte della Regione che non ha rinnovato i voucher. La somma? “Restiamo, ma non sappiamo fino a quando potremo andare avanti.” Oppure le Maestre Pie di Rimini, qualche giorno fa sulla Voce: “Noi abbiamo aderito all’appello della Fidae e abbiamo deciso di non pagare l’Imu rispondendo punto per punto al decreto del Governo per dimostrare che rientriamo tra le attività da esentare”.
Situazioni diverse, per gli asili il problema è del Comune, per le Maestre Pie il problema è a livello nazionale. Ma c’è un però. Quello che ci lascia perplessi è che, a parte qualche articolo di giornale, di loro sembra non interessarsi nessuno, che nessuno se ne preoccupi davvero. In fondo che problema sarebbe se chiudessero veramente le Maestre Pie? E che problema sarebbe se chiudessero gli asili nidi privati?


Non a caso, sindacati in piazza a difendere i diritti dei lavoratori che rischiamo di rimanere a casa, a difendere l’opportunità delle madri lavoratrici di andare a lavorare lasciando i figli all’asilo non se ne sono visti. Se questi problemi fossero collegati a strutture del Comune sarebbe sicuramente un’altra cosa: per il posto di lavoro delle maestre, per il diritto dei bambini e delle famiglie, …
Ma lasciamo stare i sindacati. Parliamo della politica.


Ieri abbiamo pubblicato un articolo del consigliere comunale del Pdl Giuliana Moretti, e speriamo che sia il segno che a destra qualcuno comincia a preoccuparsi della situazione. Così come speriamo che, anche a sinistra, i consiglieri comunali del Pd vi vedano un campo di applicazione concreto della solidarietà. Invece il massimo a cui è arrivata la politica finora è stata una richiesta formale di rinnovo della convenzione, alla quale la risposta è stata un bel no; fine della storia.


E poi quelli che le scuole private le mandano avanti. Lo scoramento è diffuso, e spesso si sente dire (soprattutto fra i cattolici) che è meglio dedicarsi ai bisogni veri, ai poveri, piuttosto che a fare scuole. Già, e poi chissà chi la insegna la solidarietà alle nuove generazioni? Tra un convegno e l’altro, magari, si potrebbe provare a capire se si può fare qualcosa.
Ci stupisce anche come l’assessore riesca a fare affermazioni del tipo: “Una delle prime conseguenze della crisi è che non si mandano più i figli al nido, non ci si può permetterselo” e, rispetto al fatto che la giunta non abbia ancora preso un strada rispetto a questo tema, “Il punto di partenza è che non ci sono i soldi. A ciò si aggiunga che la dinamica è complessa. Sicuramente a momento debito bisognerà fare una verifica in maggioranza”.


Insomma, non sa che cosa fare. Ma, caro assessore, si ricorda cosa scriveva il suo sindaco nel suo programma? “Il primo obiettivo dev’essere “liste d’attesa zero” per la fascia 0-3 anni, offrendo entro il 2016 un’offerta di 1.500 posti (contro i 960 attuali) nei nidi. Nostro dovere è incentivare gli asili nido, puntando sulla qualità e permettendo ai genitori – grazie all’aumento dell’offerta privata e pubblica – di poter trovare posti per i propri figli, e di poter scegliere il luogo più adatto per la crescita del bambino e più vicino casa. A Reggio Emilia il rapporto fra nidi pubblici e privati è attorno al 50%: a Rimini dobbiamo procedere con lo stesso metodo, attraverso convenzioni con la cooperazione, le parrocchie, le imprese, i luoghi di lavoro, e tutti quelli che hanno a cuore l’educazione”. Oppure alla fine del 2011 in un consiglio comunale? “Proponiamo un gruppo di lavoro composto da tutti i gruppi consiliari per lavorare sulla riorganizzazione dei servizi 0 – 3 anni”. Qualcuno l’ha visto?


Caro sindaco, caro assessore, quello che è in difficoltà è un pezzo di città, un pezzo anche vostro. Sì, è una questione di soldi, di politica pratica, quella politica pratica che però dice di un giudizio di valore: aspettare che la nave affondi oppure provare a salvarla ‘perché lì c’è qualcosa di mio’; andare nelle pieghe di bilancio e cercare qualcosa su cui risparmiare, come stanno facendo tutte le oneste famiglie italiane. Perché, caro assessore Lisi: quante cose si vedono nel comune di Rimini che sono sprechi o sono non più sostenibili economicamente. Sì, è un problema di soldi, e potete darli poi a chi volete, agli asili o alle famiglie. Perché, non scordiamocelo, quegli asili, quelle scuole sono servizio pubblico.

nero

Rimini | Politiche, Miserocchi (Pdl): Non esiste ticket Pizzolante-Lombardi


Le parole di Marco Lombardi, consigliere regionale del Pdl capolista regionale al Senato per la lista Mir (coalizione centrodestra), sono “alchimie incomprensibili” per il coordinatore provinciale del Pdl Fabrizio Miserocchi che esclude la possibilità di un ticket Lombardi-Pizzolante (Senato-Camera) alle prossime competizioni politiche.


“Per il Pdl – spiega – le cose sono estremamente semplici: un gruppo di persone ha fatto la scelta di sostenere altri partiti alle elezioni politiche, scelta legittima ma che ritengo sbagliata. Una scelta, voglio sperare, culturalmente e idealmente motivata e non appena tattica. Una scelta, voglio sperare, che non si preoccupa di ciò che si lascia ma del progetto futuro che si vuol costruire. Una scelta in cui non ci sono persone ‘prestate’ dal Pdl e poi è tutto come prima, nel Pdl non si mette il cartellino sulla sedia ‘torno subito’ sarebbe francamente un inganno nei confronti dei nostri elettori, simpatizzanti, iscritti”.


Sulla possibilità che in cabina elettorale i sostenitori del centrodestra votino alla camera Pdl (Pizzolante) e al Senato Mir (Lombardi) Miserocchi è categorico. “Non esiste nessun ticket Pizzolante – Lombardi, non siamo al mercato della distribuzione delle poltrone, Sergio Pizzolante è al servizio del lavoro politico che ci sta a cuore, quello del Popolo della Libertà, del suo leader Silvio Berlusconi e del Segretario Angelino Alfano. In questi anni ha dato risposte convincenti e per questo si è meritato il forte sostegno del territorio tutto”.


Secondo Miserocchi, “continua la confusione della politica personalistica, della vecchia logica che ha albergato nell’area di centro-destra per troppi anni, è venuto il momento di cambiare e cominceremo da queste elezioni così decisive e importanti per il Paese. Gli elettori moderati non avranno dubbi, a Rimini si vota il Popolo della Libertà alla Camera e al Senato e le donne e gli uomini che avranno l’onore e la responsabilità di rappresentarlo”.

Venerdì, 18 Gennaio 2013 10:20

GIORNALAIO 18.01.2013

giornalaio

Lombardi presenta la lista Mir. Spiagge, Italia fuori dalla direttiva concessioni. Inchiesta Meeting, le motivazioni del Riesame


Elezioni. Lombardi presenta la sua lista. “MARCO Lombardi si è presentato, con la sua squadra, come capolista al Senato per il Mir di Gianpiero Samorì. «Questa volta il centrodestra riminese potrebbe fare il bis in Parlamento», sostiene il consigliere regionale berlusconiano, al terzo mandato. Se la settimana scorsa il deputato del Pdl provinciale Sergio Pizzolante - che spera in una collocazione in lista utile, ad esempio il quarto posto, per la rielezione alla Camera - ha detto che «non ci sono altri azzurri» candidati, oggi Lombardi si presenta alla stampa con i suoi ‘nuovi’ sostenitori (tra gli altri l’ex consigliere comunale Pdl Antonio Barboni) e tende la mano ai pidiellini”, ilRestodelCarlino (p.9).
“Una strategia ben collaudata per tentare il colpaccio e piazzare due riminesi di centrodestra in Parlamento. Marco Lombardi, consigliere regionale del Pdl, non lo dice apertamente ma dietro alla sua candidatura come capolista al Senato per il Mir (i Moderati in rivoluzione dell’avvocato modenese Gianpiero Samorì) c’è l’idea di proporre un ‘ticket’: votare alla Camera il simbolo Pdl così da sostenere Sergio Pizzolante ed esprimere la preferenza al Senato per il Mir, dove al fondatore di Forza Italia a Rimini servono almeno 60mila voti in regione per superare lo sbarramento del 3% per liste coalizzate”, LaVocediRomagna (p.17).
“C’è spazio per tutti: il Pdl lo danno al 15 per cento, con Berlusconi in campo si può arrivare al 20, il Pdl stava al 38. «Ci inseriamo noi - dice Lombardi - una lista come la nostra è utile ad ampliare la coalizione. C’è da bloccare il trend positivo della sinistra»”, CorriereRomagna (p.10).
“Nella lista per il Senato ci sono anche Laura Muti (critica e storica dell'arte), Fabio Falsetti (imprenditore), Stefano Gori (dirigente), Andrea Berardi (commercialista) e Alessandro Pulis (imprenditore). Per la Camera, invece, Fabio Fraternali (commercialista), Massimo Bordoni (albergatore), Walter Vicario (professionista) e Angelo Russo (studente)”, NuovoQuotidiano (p.8).


Concessioni demaniali, novità dall’Europa. “UN ‘SALVAGENTE’ per il settore balneare italiano. Arriva da Strasburgo, dove si sta lavorando all’approvazione della Direttiva Concessioni, un atto delicatissimo per l’assetto dei monopoli. Una norma che metterebbe al riparo le spiagge italiane, come annuncia l’europarlamentare del Pdl, Lara Comi. «Abbiamo deciso di escludere chiaramente il settore balneare italiano dall’applicazione di questa nuova legislazione europea», hanno dichiarato Philip Juvin, relatore della Direttiva e l’onorevole Comi, che ha gestito la trattativa nella Commissione Mercato Interno”, ilCarlino (p.12). “«ABBIAMO ottenuto per ora una proroga di altri cinque anni - precisa l’onorevole Comi - ma questo comporta il rischio di incappare nelle sanzioni europee. Il nostro vero obiettivo è quello di allungare il ‘periodo di tregua’ per gli attuali concessionari di altri 25-30 anni, mentre nei casi di nuove concessioni si può tranquillamente andare all’assegnazione attraverso un’asta pubblica. Il valore dell’esclusione del balneare dalla Direttiva Concessioni è di carattere politico, e sarà utile soprattutto quando andremo a discutere della vicenda con il Commissario Barnier”.


Incarichi discrezionali al Comune. “Il 27 dicembre scorso il Comune ha affidato un corso di inglese avanzato per dipendenti (spesa 1.614 euro) a una ditta, perché ne aveva svolto uno simile in precedenza con buoni risultati. Ma la Corte dei Conti afferma che «attività complementari non comprese nell’incarico principale» affidate al prestatore dell’incarico principale «senza il ricorso alla procedura comparativa» non sono a norma”, LaVoce (p.11).


Riqualificazione Murri. “BINGO: il progetto del Comune di Rimini del fondo Piano Città è stato accolto tra i 28 cofinanziati dal ministero delle Infrastrutture, con 7,5 milioni di euro”, ilCarlino (p.11), “su un costo globale dell’intervento di 225,3 milioni”, NQ (p.8).
“Nell’ambito di una progettazione ampia, Palazzo Garampi ha messo sul tavolo la carta Rimini Sud, con annessa la rinascita della colonia Murri: interventino da 70 milioni. Sperando nelle risorse statali, il Comune ha ampliato il progetto e ha chiesto 35 milioni al Piano Città”, Corriere (p.8).


Inchiesta Meeting. Depositate le motivazioni del Riesame sul no alla revoca del sequestro. “«La nutrita provvista di elementi raccolta dagli inquirenti.... fa ritenere sussistente il fumus su un articolato sistema rivolto a lucrare indebiti e illeciti profitti, realizzato in forza di collegamenti e cointeressenze tra i vertici della Fondazione Meeting e della società Evidentia, mediante l’uso elusivo di negozi illeciti (sovrafatturazioni, ndr) al fine di indurre in errore gli enti eroganti ». E’ uno dei passaggi più forti della lunga e puntigliosa ordinanza con cui il tribunale del Riesame di Rimini (presidente Giorgio Barbuto, giudici a latere Silvia Corinaldesi e Raffaella Ceccarelli) ha respinto la richiesta di restituzione dei 310 mila euro sequestrati alla Fondazione Meeting e ai tre indagati nell’inchiesta per presunta truffa aggravata”, Corriere (p.5).
“L’accordo su questa parte variabile del contratto, è stato messo nero su bianco da Roberto Gambuti, responsabile amministrativo della Fondazione, che aveva inviato una e mail al legale rappresentante della stessa, Massimo Conti, illustrando le modalità di calcolo. «Questo importo - riportava il messaggio di posta elettronica - dovrà essere infatti sufficientemente flessibile da permetterci di adattarlo alle nostre necessità di bilancio. A questo punto, in caso di necessità, non dobbiamo fare altro che variare l’allegato al contratto e ottenere così l’importo che ci interessa»”, LaVoce (p.15).


LaVoce (p.3) intervista il presidente di RiminiFiera, Lorenzo Cagnoni. “Qual è il rapporto tra la Fiera e la città? E’ un rapporto che riserva sempre una certa sorpresa nel livello di affetto che la città non sempre dimostra nei confronti dell’attività che svolgiamo. Ci sarebbe una equazione piuttosto semplice da fare. La nostra è una attività che per la sua importanza coinvolge l’intera economia del territorio e quindi si sarebbe portati ad immaginare che vi fosse un atteggiamento di riconoscenza nei confronti di questa attività. Così non è”.


Come la diocesi pensa alle famiglie. “Dal convegno sui pre-adolescenti (25-26 gennaio) alla Settimana sociale della Diocesi dedicata alla famiglia (dal 31 gennaio al 2 febbraio). Saranno giorni di grande impegno per la Chiesa riminese impegnata su due fronti molto importanti con la famiglia come filo conduttore”, Corriere (p.10). “Il convegno sui preadolescenti è una novità per la Chiesa riminese, che intende porre la propria attenzione su un’età «esposta a molti rischi ma – osserva Monsignor Lambiasi – con un potenziale decisivo per le giovani generazioni e per tutta la società». Il convegno si muove sull’insegnamento di don Oreste Benzi dal quale il Vescovo rilancia due messaggi. «E’ necessario – ha detto Monsignor Lambiasi – presentare ai ragazzi un Gesù simpatico, cioè fare emergere il vero Gesù, una figura della quale è impossibile non subire il fascino e che fa bene ai ragazzi»”, LaVoce (p.12).

2b

Rimini | Moretti (Pdl): Nidi privati in crisi perché il Comune spende male i soldi che ha


A causa della crisi, di fronte alle crescenti difficoltà economiche dei genitori, e del mancato rinnovo della convenzione con il Comune perché i soldi non ci sono, i nidi privati a Rimini rischiano di chiudere i battenti. “Proprio perché le risorse sono sempre meno, non possiamo permetterci di sbagliare politica e siamo chiamati a usarle al meglio”, dice il consigliere comunale del Pdl Giuliana Moretti. “L'obiettivo dell'assessore Gloria Lisi – spiega la Moretti – dovrebbe essere quello di aumentare e migliorare il servizio nido e porre le famiglie nella condizione di poter meglio accedere al servizio: cioè proporre un buon servizio a un prezzo accessibile”.
Di fronte a liste d’attesa ben nutrite, la domanda del consigliere comunale è se “rispetto alla giunta precedente (Ravaioli), la giunta Gnassi-Lisi abbia migliorato la situazione in questo senso. La risposta purtroppo è no”.


Il problema dell’accesso ai nidi privati non è di secondaria importanza perché, se “negli anni passati chi non riusciva ad accedere ai nidi a gestione comunale e iscriveva i propri figli al nido a gestione privata, grazie alla convenzione che il Comune aveva con i gestori e grazie ai voucher a cui potevano accedere le famiglie entro un certo reddito, pagava una retta molto vicina a quella comunale, oggi con il mancato rinnovo della convenzione e il venir meno di altre forme di supporto alle famiglie, le rette dei nidi a gestione privata diventano proibitive per molti”.


Secondo Giuliana Moretti, l'amministrazione comunale ha a disposizione sì poche risorse, ma le “sta usando male”. Esempi. “Prenota 10 posti nido al nuovo asilo aziendale dell'Ausl per tre anni pagando ciascun posto 700 euro al mese. In questo modo i posti che il comune metterà a disposizione dei cittadini aumenteranno di 10 unità e le famiglie pagheranno la retta al comune (retta minima 110 euro, retta massima 385 euro)”.  Qui un’altra domanda. “Prima di prenotare 10 posti in quel nido aziendale, il comune ha verificato se gli altri asili accreditati presenti sul territorio potevano mettere a disposizione posti ad un costo inferiore? Da quel che so, non l'ha fatto. Non ha acquistato dal miglior offerente a parità di qualità. Sono convinta che avrebbe potuto acquistare posti per molto meno”.


E allora, “perché l'amministrazione non prende tutti i soldi che ha a disposizione, cioè i 200mila euro che spenderà in tre anni per comprare i posti nell'asilo aziendale dell'Ausl o per la convenzione con i nidi dell'Asp Valloni (600mila mila euro l'anno), e li dà direttamente a quelle famiglie che sono in lista d'attesa per abbattere la retta dei nidi accreditati?”. Azione che permetterebbe alle famiglie in lista d'attesa di accedere al nido privato pagando la retta massima del comunale, “385 euro anziché 500 o 600 (rette dei nidi a gestione privata)”. Sarebbe una semplice questione di “giustizia sociale”, conclude Giuliana Moretti.

mattone

Rimini | Lombardi: Mai lasciato il Pdl. E presenta la lista di Mir


All’inizio alcuni nota bene. Marco Lombardi parte con alcune premesse nel presentare la lista che lo vede primo al Senato per l’Emilia Romagna, quella con i Moderati italiani in rivoluzione (Mir), associazione che fa capo all’imprenditore Giampiero Samorì, in coalizione con il centro destra alle prossime elezioni politiche.


La scelta – innanzitutto – non ha a che fare con la situazione locale riminese. Perché non ce n'è motivo, e anche perché fino a un anno fa il responsabile riminese del Pdl ero io e sono convinto di aver agito bene”. I distinguo, semmai, sono “sulla gestione del partito a livello nazionale. Da quello che negli anni abbiamo potuto constatare, c’è stata una certa mancanza di collegamento con il territorio, che si è sentita soprattutto guardando al turismo e alla vicenda dei frontalieri, circa 6mila, che lavorano nella Repubblica di San Marino”.


Altra precisazione. “Noi tutti ci auspichiamo che Sergio Pizzolante trovi spazio in una posizione che gli garantisca la rielezione, perché credo abbia fatto bene per il territorio ed è giusto prosegua il lavoro. Non avremmo quindi mai preso questa decisione se ci fossimo trovati ancora in Forza Italia, tutti noi siamo nati da questa esperienza cui avremmo perdonato di più rispetto a quanto perdoniamo al Pdl”. C’è di più. “Nessuno di noi avrebbe preso parte a una lista elettorale che non avesse appoggiato Silvio Berlusconi. Credo che vada distinto il piano personale da quello di uomo politico e uomo di governo, nei panni del quale ha fatto il massimo nella situazione data. Dopo la propaganda disastrosa dei media e della sinistra abbiamo visto infatti che i dati del governo tecnico a un anno di distanza sono tutti peggiori. Abbiamo anche potuto appurare come siano bufale acclarate sia che non si pagavano gli stipendi pubblici, sia che l’abolizione dell’ici abbia favorito il buco di bilancio che ha fatto cadere il governo”.


Da qui le motivazioni di una scelta che nelle parole di Lombardi sembra arrivare dallo stesso ex premier. “L’idea dello spacchettamento era sua”, dice a un certo punto. “Siccome il Pdl era arrivato al 15 per cento, con il ritorno in campo di Berlusconi si arriverà probabilmente al 20, e siccome alle ultime elezioni avevamo vinto col 38, ci siamo accorti che c'è uno spazio enorme da recuperare. Siamo qui per questo. C'è da bloccare un trend positivo della sinistra. Per questo, soprattutto al Senato, sono utili tutte le forze in campo”.
Poi arriva un’altra precisazione, quella più attesa. “Io non sono Renzi (Gioenzo, ndr). Noi tutti siamo completamente all'interno del Pdl e non c’è stato alcuno strappo. Il nostro impegno nasce dalle primarie, quando, ricordo, noi ci eravamo già espressi in appoggio alla candidatura di Samorì. Nel momento in cui le primarie non ci sono state, sempre nell’ottica e nella necessità di recuperare elettorato per il centro destra, è nata questa lista, come ne sono nate molte altre. Il Mir è un’associazione, non è un partito. Si propone di selezionare la classe dirigente del Pdl. E’ in accordo con Berlusconi che ho deciso di presentare questa lista. In passato abbiamo fatto altre cose del genere, come quando abbiamo prestato le firme alla Lega che non le aveva”.


Eccolo quindi arrivare al Mir. “Non abbiamo dentro parlamentari uscenti. La lista è ricchissima di imprenditori e persone impegnate nella società civile, anche di molti amministratori del Pdl”. I riminesi candidati alla Camera sono, dunque, il commercialista Fabio Fraternali, l’albergatore Massimo Bordoni, il professionista Walter Vicario, lo studente Angelo Russo. Per il senato seguono Lombardi capolista, il medico Antonio Barboni, lo storico dell’arte Laura Muti, l’imprenditore Fabio Falsetti, il dirigente Stefano Gori, il commercialista Andrea Berardi, l’imprenditore Alessandro Pulis.


Il programma elettorale di Mir è lo stesso del Pdl. “Semmai, il Mir offre ancora più contributi determinanti nella riduzione del debito pubblico con soluzioni innovative e nei rapporti con l'Europa: con la Germania a cui non si può chiedere di pagare i nastri debiti, ma di non speculare sulle nostre disgrazie guadagnando sullo spread questo sì. E lo ha detto solo Samorì. Penso anche alla riforma della macchina amministrativa e alla verifica sull’attività delle banche. Qui Samorì ha delle competenze specifiche. Perché noi diamo soldi gratis alle banche, ma loro non li danno a noi?”. E poi il turismo, le concessioni demaniali e l’aeroporto. “Il tema dell’aeroporto è spinoso, ma penso che a livello nazionale si possa intervenire. E’ evidente che l’unica strada è la privatizzazione, ma è difficile che i privati possano essere dei locali. Bisogna cercare partner da fuori. In questo, il ruolo di un parlamentare potrebbe rivelarsi utile, come per la questione delle infrastrutture in genere”.


La sfida è difficile, “ma siamo abbastanza consapevoli che una possibilità c'è. Per il nostro territorio potremmo trovarci ad avere due uomini in parlamento: Pizzolante alla Camera, io al Senato”. Servono 60mila voti in regione.


C’è anche tempo per una battuta sulla sede della campagna elettorale, che non sarà quella del Pdl. “Io fino a mezz'ora fa ero in sede: sono un consigliere regionale del Pdl e ho un ufficio lì, mi serve per lavorare. Per la campagna elettorale, invece, mi sembra una questione di buon senso cercare un altro posto”.
Sul pericolo di espulsione dal partito di Berlusconi. “Una situazione di disagio c'è stata nei confronti di una prospettiva nazionale, non nei confronti del livello locale. Se poi domani arriverà il provvedimento da Roma secondo cui chi si è candidato in Mir, in altre liste, verrà espulso, allora vedremo. A me, comunque, un provvedimento in tal senso non risulta, ho anche fatto delle verifiche che lo confermano”.
E sulle sue ambizioni. “Ci tengo a dire che non avevo la smania di arrivare a Roma. Io sto benissimo in Regione e vorrei rimanerci, ma un conto sono i desideri e un conto sono i percorsi e la realtà. Io sono alla terza legislatura e sarebbe molto difficile continuare. Si sono create altrove le condizioni per provare a continuare a fare qualcosa di utile”.

tortora-chiaro

Rimini | Al via Sigep, quando il gelato diventa internazionale. Attesi 25mila operatori stranieri


E’ previsto per sabato il taglio del nastro della 34esima edizione del salone dedicato al gelato e alla pasticceria, il Sigep in fiera a Rimini fino al 23 gennaio. Le attese della vigilia per l’evento, che sarà inaugurato dal governatore Vasco Errani e che avrà tra i testimonial il campione olimpionico Alex Zanardi, è di oltre 120mila operatori, almeno il 20 per cento provenienti dall’estero (lo scorso anno furono in 25mila i gelatai stranieri).
“Questa edizione – dice Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiera – si preannuncia nel segno dell’eccellenza. Il dolce made in Italy presente a Sigep ha saputo evolversi mantenendo un profilo di alta qualità e di artigianalità e ciò sta premiando le imprese sui mercati internazionali”.


La principale novità dell'edizione 2013 è il debutto di ABTech Expo, terzo Salone internazionale delle tecnologie e prodotti per l’arte bianca (panificazione, pasticceria e dolciario), un prodotto acquisito da Rimini Fiera e che andrà a completare l'offerta con “concrete opportunità di business soprattutto sui mercati internazionali”. Allo scopo è previsto nei giorni del Sigep il debutto della piattaforma 'Top buyers from 5 continents', progettata da RiminiFiera per garantire alle imprese presenti incontri efficaci con gli operatori internazionali grazie a una piattaforma web, articolata in sei lingue che opera un 'matchmaking' accurato, profilando domanda ed offerta tra 120 aziende provenienti da 30 paesi.


Sempre per favorire il business internazionale delle imprese italiane, Sigep e ABTech proporranno progetti orientati all'export grazie alla collaborazione con Sistema Gelato, servizio di consulenza e osservatorio attivo tutto l'anno che fornirà una selezione esclusiva di informazioni riguardanti location per l'avvio di gelaterie-caffetterie in Germania, Polonia, Russia, Gran Bretagna e altri paesi.

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