NOTTE ROSA, LA FESTA DOPO LA TEMPESTA. AUSL UNICA, NON ESISTE PROGETTO. PROVINCE, COME LA PENSA VITALI. CAMPETTI SPORTIVI
Notte rosa, la festa dopo la tempesta
Le fogne sono state aperte edunque oggi dovrebbe essere giorno di divieto di balneazione.
Bene gli alberghi. “Pieni anche i Piccoli alberghi. O quasi. Sfiorano il 90% le prenotazioni. La Notte rosa contribuisce a tirare su le prenotazioni di almeno il 20%”, Corriere Romagna (p.5). “Notte rosa. Che attira, per la maggior parte, giovani o di coppie, italiani, tedeschi e svizzeri. Ma a non vedere troppa differenza tra questo fine settimana e quello di uno normale, è la presidente del consorzio Anna Maria Biotti: «Le prenotazioni sarebbero state le stesse. Le conseguenze di questi eventi dal punto di vista degli alberghi sono negative». Più positiva la visione dei commercianti”: Confcommercio e Confesercenti.
Anche se “il clima, alla vigilia della festa, tra gli operatori del commercio non era quello degli altri anni. Un festa che si preannunciava amara per i tanti commercianti del lungomare, alle prese quest’anno con una crisi «pazzesca, senza precedenti» che nemmeno la Notte Rosa è riuscita ad attenuare. «C’è poca gente e quei pochi che ci sono spendono davvero una miseria – si lamentava ieri pomeriggio la dipendente del negozio di abbigliamento Marchi in via Regina Elena - Al massimo 10 euro per una tshirt e 20 per un costume. Non parliamo poi delle magliette rosa che abbiamo messo in vendita a partire da questa settimana. Non ce ne hanno comprata neanche una»”, Nuovo quotidiano (p.8).
Tornando agli alberghi, “il mini-week end è scelto da tanti: arrivo sabato, partenza domenica. Massimo lunedì mattina”, Nuovo Quotidiano (p.9).
Ausl unica
“Calma e gesso, ha detto al proposito Roberto Piva: «ad oggi, 6 luglio, non vi è un documento definito sul tavolo della Regione, del consiglio regionale, o della commissione della quale sono vicepresidente»”, La Voce di Romagna (p.17).
Province
“Si conosceranno solo entro dieci giorni dalla pubblicazione del decreto, i criteri precisi con i quali il governo provvederà alla riduzione e all’accorpamento delle province (meno 60, stando alle anticipazioni). Si terrà conto di dimensione territoriale e di popolazione, e in base a questi parametri è ormai sicuro che la Provincia di Rimini non potrà rimanere, ma è possibile che saltino anche quelle di Ravenna e Forlì-Cesena. In tal caso sarà Provincia unica di Romagna”, La Voce di Romagna (P.1, servizi a pp.3 e 4).
“«A questo punto era meglio chiudere le Province. E comunque, meglio la Provincia che un ospedale». Il presidente Stefano Vitali (Pd) commenta in questo modo i criteri studiati da Palazzo Chigi per risparmiare qualche soldino. In sintesi: riduzione delle Province sulla base della popolazione e della dimensione territoriale (parametri da definire). Il piano degli accorpamenti viene completato entro la fine dell’anno”, Corriere (p.7).
Campetti da calcio
“Sul tavolo ci sarebbe già una proposta. A quanto pare, la società Delfini Rimini, che non ha ancora sottoscritto alcun contratto con l’amministrazione, sarebbe disponibile a esercitare il diritto di recesso per quanto riguarda quattro campi (San Giuliano, Miramare, Rivazzurra e Torre Pedrera). In cambio palazzo Garampi potrebbe offrirsi di provvedere alla risistemazione del centro sportivo Ina Casa, che è, lo ricordiamo, il “campo base” dei Delfini”, La Voce (p.11). Più avanti parlano i vertici dei Delfini. «Sulla legittimità del bando non si discute: in nove casi su dieci siamo risultati essere i migliori offerenti, e in nove casi su dieci l’abbiamo spuntata - spiega Damiano Leardini, parlando anche a nome degli altri tre soci della Delfini Rimini, Mauro Malavasi e Daniele Colonna -. Ciò nonostante, abbiamo deciso di impegnarci con il Comune per trovare un accordo di mediazione, per il bene comune di tutte le società sportive riminesi».
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