“C’è una pista”. Ieri il procuratore di Rimini Paolo Giovagnoli ha annunciato il possibile imminente arresto dei quattro stupratori nordafricani che la notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana hanno colpito a sangue un giovane polacco e hanno violentato ripetutamente la sua compagna. I due si erano appartati in spiaggia a Miramare. “Abbiamo una pista, ma più di questo non posso dire”, ha detto ai giornalisti Giovagnoli (ilCarlino, Corriere, BuongiornoRimini).

Ci avevano già provato. Potrebbe trattarsi delle stesse persone che il 12 agosto sempre in spiaggia a Miramare avevano preso di mira un’altra coppietta. Sono riusciti a rapinargli portafogli e cellulari armati di colli di bottiglie, ma non sono riusciti, in quel caso, a stuprare la ragazza (ilCarlino, Corriere).

“Vogliamo la pena di morte”. Sono le parole del viceministro della giustizia polacco Patryk Jak, mentre il ministro Zibgniew Ziobro ha subito aperto un’indagine sui fatti inviando a Rimini alcuni investigatori (ilCarlino, Corriere, BuongiornoRimini).

Frase choc. Sospeso il mediatore culturale Abid Jee in servizio presso una cooperativa sociale di Bologna. Dopo i fatti aveva commentato sulla pagina Facebook del Carlino che lo stupro “all’inizio è peggio, poi la donna si calma”, scatenando polemiche da destra a sinistra (Corriere, BuongiornoRimini).

Tuffo fatale. E’ stato trovato morto nella piscina dell’albergo di Cattolica dove alloggiava in vacanza con sua madre, il turista polacco, Waldemar Wegrzyn, 41 anni, residente in Svizzera. Ubriaco fradicio, alle 5 della scorsa notte, è andato in piscina nonostante il portiere dell’albergo avesse tentato di dissuaderlo. Il turista è caduto e ha battutto la testa (ilCarlino, Corriere, BuongiornoRimini).

“Non credevo di averlo ferito”. Così Imed Nefzi, il tunisino di 47 anni interrogato ieri mattina. L’uomo è accusato dell’omicidio di Dhaher Anis, 37 anni, suo connazionale trovato morto la scorsa settimana nella casetta container di via Bassi dove viveva. A scatenare la lite, debiti di droga (ilCarlino, Corriere).

“Procedura in ritardo, ma il bando resta valido”. Dalla prefettura di Rimini difendono il bando da 53 milioni per l’accoglienza di oltre 1200 profughi nei prossimi due anni. L’operazione era stata criticata da Caritas e associazione Papa Giovanni. “E’ stato fatto seguendo le direttive del ministero dell’Interno, è assolutamente regolare. Se le offerte che ci sono pervenute non basteranno a gestire l’emergenza profughi, non è da escludere che venga fatto un secondo bando”, spiegano dalla prefettura (ilCarlino).

Lo sciopero dei professori. Anche a Rimini i docenti del polo universitario hanno incrociato le braccia, a partire da ieri, con la sospensione degli esami della sessione autunnale, contro il blocco degli stipendi. “Difendiamo i nostro diritti”, spiega il coordinatore della sede universitaria di Rimini, Sergio Brasini (ilCarlino).

Riccione. Ha inseguito due borseggiatori che ha sorpreso sul bus 11. E’ riuscito a fermarne uno che poi lo ha riempito di pugni e calci, nell’indifferenza degli altri passeggeri. Il fatto ieri verso le 15 all’altezza della fermata davanti all’ex hotel Le conchiglie. Protagonista un operatore camerunense della Asl di Roma che ha accompagnato in vacanza un disabile (ilCarlino, Corriere).

Cattolica. Furto al Club nautico. Non è chiaro quando i ladri abbiano colpito, se nella notte tra sabato e domenica o il giorno successivo, ma sicuramente dopo la feste dedicata agli appassionati del wind surf del week end scorso. La cassaforte è stata aperta con un flessibile, portate via alcune migliaia di euro (ilCarlino).

Bellaria. Sirene spiegate per bloccare gli artisti di strada. Ingresso in scena ad effetto per gli agenti della polizia municipale domenica scorsa in piazza Matteotti dove si stava svolgendo uno show che aveva richiamato tra gli spettatori diversi turisti, tutti identificati dai vigili (ilCarlino).