(Rimini) Questa mattina, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe di Bologna, con il supporto dei colleghi del comando provinciale di Rimini, ha proceduto al sequestro preventivo dell’intera area industriale, sita in Coriano (RN) località Cerasolo Ausa, di pertinenza delle società “Petroltecnica s.p.a.” e “Rovereta s.r.l.”, riconducibili al medesimo soggetto economico e prevalentemente dedite alla bonifica di siti contaminati e terre inquinate da idrocarburi.
Il provvedimento, emesso dal GIP del Tribunale di Rimini su richiesta della locale Procura della Repubblica, è scaturito da ripetute violazioni in materia ambientale riscontrate sul sito nel corso degli ultimi anni. Nel corso di svariate attività ispettive, infatti, il NOE di Bologna ha rilevato numerose violazioni alle prescrizioni imposte dall’atto autorizzativo, tra cui l’erronea modalità di stoccaggio del rifiuto in ingresso, un inefficace sistema di movimentazione del medesimo da e per i capannoni di trattamento con la conseguente fuoriuscita di miasmi molesti, la inadeguata manutenzione dei capannoni e delle vasche di contenimento dei fanghi pericolosi, inidonei sistemi di aspirazione delle emissioni odorigene, una deteriorata pavimentazione dell’area industriale, la irregolare procedura di trattamento delle terre contaminate con la conseguenza di reimmettere nel circuito commerciale inerti frammisti a rifiuti vari, ed infine un’insufficienza generale delle dotazioni tecniche con cui si svolgerebbe l’attività di trattamento e recupero.
Pertanto, al fine di evitare il protrarsi di siffatte condotte, lesive di beni primari quali la salute, l’integrità fisica e le matrici ambientali, con il conseguente pericolo per l’ambiente circostante e per le persone che vi operano e risiedono in prossimità dell’area, nonché impedire un indiscriminato reimpiego di terre ancora da depurare nei siti di destinazione, la competente Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo dell’area e degli immobili ad uso industriale delle predette società.
Restano comunque esclusi dal provvedimento i locali ad uso amministrativo e direttivo, così da consentire la prosecuzioni delle attività gestionali anche delle unità locali periferiche, limitando così, per quanto consentito, l’impatto negativo sulla situazione occupazionale.
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