(Rimini) Il progetto dei bagnini di Rimini spiaggia nework per illuminare l’arenile di notte in estate sarà presentato al comune entro fine mese. L’installazione dei 160 pali per i fari e la viseo sorveglianza, 80 a riva e altrettanti all’altezza delle cabine, sarà a spese dei bagnini “ma in realtà supportata da una primaria compagnia di telefonia”, spiega il capogruppo della Lega Marzio Pecci. La compagnia telefonica userà ogni palo per trasmettere la rete 5g. “Il costo che la compagnia di telefonia sopportetebbe sarebbe compensato con il rilascio dell'autorizzazione ad installare su ogni palo della luce delle microcelle che, non è azzardato dire, provocheranno sul territorio riminese ulteriore inquinamento elettromagnetico”, precisa Pecci che ricorda anche come “il sindaco di Rimini parli spesso di volere una città pulita, senza polveri sottili e senza inquinamenti, ma in realtà non gli interessa nulla della salute dei cittadini se porta in delibera l'approvazione dell'installazione in spiaggia di decine di antenne (una ogni cento metri)”.
Per la Lega “il rispetto dell'ambiente significa riduzione progressiva dell'inquinamento elettromagnetico, bonifica dei siti inquinati, ultimazione rapida del sistema fognario, sostituzione dei mezzi pubblici inquinanti, sostituzione del parco auto del comune e città ciclabile e non il sostegno ad ulteriori inquinamenti”.
Per Pecci “i cittadini, dunque, devono sapere che la spiaggia può essere illuminata con semplici fari dal costo contenuto ed a spese degli operatori di spiaggia concessionari dell’arenile. La soluzione all'esame degli uffici comunali nasconde, in realtà, una speculazione economica perché con la motivazione dell'interesse pubblico si giustifica una autorizzazione che non potrebbe mai essere rilasciata con il normale iter amministrativo. La nostra spiaggia è frequentata dalle famiglie e la salute dei nostri ospiti, soprattutto quella dei piccoli ospiti, va salvaguardata perché ormai è di conoscenza comune che le onde elettromagnetiche hanno effetti nocivi sulle cellule dell’uomo". Pecci parla di “svendita” dell’arenile “per far risparmiare qualche centinaio di euro agli stabilimenti balneari pregiudicando la salute dei cittadini è pura miopia politica, indegna di una città come Rimini”, chiede ai cittadini di essere “forti nel dire: basta inquinamento elettromagnetico. I Comitati facciano sentire la loro voce”.