(Rimini) "Esprimiamo forti preoccupazioni per l'improvvisazione e leggerezza con cui questa Amministrazione sta trattando una vicenda, quella di Petroltecnica, che rischia di avere ripercussioni devastanti sul tessuto economico della città oltre che sul futuro di 320 lavoratori. Preoccupazioni che avevamo già ampiamente manifestato in consiglio comunale, con un'interpellanza datata 30 aprile, in cui di fatto chiedevamo se l'amministrazione avesse piena consapevolezza della situazione portata alla ribalta con la prima ordinanza e in quali tempi avesse intenzione di evadere le pratiche giacenti all'ufficio tecnico”. Così il gruppo consiliare ‘Insieme per Coriano’.
“Ci risulta incomprensibile come la mancanza di agibilità, in presenza di pratiche che lo stesso Comune ha inevaso (non rispondendo alle richieste di condono presentate già nel 2004 e successivamente nel 2008), possano generare come primo atto un'ordinanza di chiusura con le conseguenze che sotto gli occhi di tutti. Oggi, anche alla luce di quel primo provvedimento, emanato poco più di un mese, la linea dell'amministrazione – che in questi giorni ha inviato all'azienda un'ingiunzione di demolizione con ripristino dei manufatti non in regola – appare sempre più nelle sue contraddizioni. Tanto che la prima banale riflessione è quella di chiedersi che senso ha tenere “in ostaggio” centinaia di lavoratori quando si sarebbe potuto accelerare i tempi presentando lo stesso documento già lo scorso 5 aprile. E, a nostro avviso, il rischio che l'Amministrazione si ritrovi a dover risarcire l'azienda con conseguente danno per le tasche di tutti i cittadini è molto forte”.
Esulando dalla vicenda specifica, “il punto politico resta la completa inadeguatezza che questa amministrazioni ha dimostrato nel gestire una realtà che tutti conoscevano e che non riguarda soltanto Petroltecnica. Insomma, non si tratta di un fulmine a ciel sereno. Ma di situazioni incancrenite dal tempo e dall'immobilismo anche di questa Amministrazione che oggi, dopo sette anni al governo della città, non può nemmeno più scaricare le colpe sulle precedenti giunte. La politica, spesso incapace di adeguarsi al cambiamento delle normative, ha il dovere di adoperarsi per ristabilire un principio di legalità che non può mai dare la percezione di essere a senso unico”.
Il sindaco Spinelli, forse “distratta” dalle “stancanti attività di pubbliche relazioni”, avrebbe quindi “sottovalutato una vicenda che adesso rischia di generare un devastante effetto domino. Frutto di un lassismo che oggi, esplodendo in tutte le sue contraddizioni, mette nell'incertezza e insicurezza economica decine di aziende e centinaia di lavoratori".