(Rimini) Una tipica ‘ligaza’ dai tanti accenti, quello romagnolo, più strettamente santarcangiolese, ma anche somalo, siriano, nigeriano, marocchino, eritreo… Una festa della condivisione, dello stare semplicemente insieme. Uno scambio di tradizioni, un conoscersi attraverso piatti e sapori caratteristici. "Eid Mubarak - Culture in Fermento" è stato tutto questo e forse anche qualcosa di più per le oltre 150 persone, tante le mamme con bambini, che dal tardo pomeriggio di ieri si sono avvicendate al parco Francolini. Il convivio per la fine del Ramadan, organizzato dall’associazione Fermenta in collaborazione con Operazione Colomba, si è rivelato un gioioso incontro tra le diverse culture che abitano le nostre città. Tra i testimoni del momento anche il Vicario Generale della Diocesi don Maurizio Fabbri e il parroco della Collegiata don Andrea Turchini. Un’opportunità di cui si sentiva il bisogno, stando alla partecipazione.
Sui tavoli piada e cassoni accanto a couscous e bulgur. Tutt’attorno chiacchiere e canti. Prima del calar della sera anche un improvvisato remix a più voci di ‘Romagna mia’. Nell’insieme un’inedita, riuscita, occasione di accoglienza e inclusione in cui ognuno ha messo un po’ del suo, portandosi a casa molto di più, la meraviglia della pace e della fratellanza.
Il percorso intrapreso da Fermenta e Operazione Colomba continua ora con il corso “Cucine in fermento”. Già al completo le iscrizioni per la prima lezione pratica di cucina marocchina, in programma domani sera. Restano ancora posti disponibili per le seguenti, dedicate ad alcuni piatti della tradizione romagnola, siriana e senegalese. Il ricavato dell’iniziativa sarà destinato a sostegno dei progetti dei corridoi umanitari di Santarcangelo e San Vito.