(Rimini) Impedisce l’accesso alla spiaggia libera e può essere fonte di pericolo. Con queste due motivazioni Italia Nostra ha presentato un esposto nei confronti della beach arena di Miramare. “Oggi abbiamo denunciato, al Comune di Rimini e all’Autorità giudiziaria con un esposto formale la situazione, augurandoci un intervento rapido delle autorità preposte e un ristabilimento immediato delle regole”, spiegano gli attivisti.
“A partire dal 15 luglio - raccontano - e per i successivi 40 giorni, l'area davanti alla Colonia Bolognese, la più grande spiaggia libera della città, è stata occupata dai concerti organizzati nella Rimini Beach Arena. Italia Nostra aveva posto immediatamente il problema dell'occupazione di quest'area da parte di una organizzazione invasiva: le ragioni non sono da ricercare nella volontà di colpevolizzare il divertimento, ma piuttosto nella consapevolezza che la spiaggia libera, proprio perché 'libera', non è uno spazio vuoto da riempire con iniziative più o meno 'divertenti', quanto piuttosto un luogo da salvaguardare con politiche diverse, perché appartiene di diritto alla storia di Rimini”.
In un primo momento, l’associazione ha chiesto all'amministrazione “l'accesso alla documentazione che regolamentava l'organizzazione degli eventi e dalla quale emergeva che la società responsabile si impegnava a mantenere nei giorni non destinati ai concerti libero accesso alla spiaggia. Dai molti sopralluoghi fatti dai nostri volontari in questi giorni è emerso che ciò non è avvenuto e che anzi l'area è stata permanentemente transennata. Le barriere che da precisi impegni avrebbero dovuto essere montate e rimosse in prossimità delle date dei concerti sono sempre rimaste al proprio posto come risulta dal ricco dossier allegato all’esposto che questa mattina abbiamo presentato. Anzi, in occasione della bufera che ha colpito il litorale tra il 2 e 3 agosto sono state anche fonte di pericolo”.
Italia Nostra “non può accettare che ciò sia permesso e che l'aggettivo 'libera' sia inteso come svincolato da qualsiasi regola e a completa disposizione di chi la occupa”.