(Rimini) Avvocato milanese, velista, affezionato turista della città di Riccione, Mattia Conte, ama le sfide in alta quota, avventure che lo portano ad esplorare vette maestose. L'ultima in ordine di tempo è la conquista della vetta Gasherbrum II in Pakistan, (noto anche come K4, alto 8.035 metri), la tredicesima montagna più alta della Terra.
Conte ha scelto di dedicare il suo secondo personale Ottomila alla città di Riccione nella quale ogni estate trascorre le sue vacanze con la famiglia. L'accoglienza dei riccionesi, i servizi e la passione per la città sono i motivi che ogni estate lo spingono a tornare.
Della sua avventura in Pakistan, dove ha sventolato all'arrivo una bandiera con la scritta Riccione, ne parla con grande soddisfazione. Partito a fine giugno e tornato nei primi giorni di agosto, dopo oltre 50 giorni con il compagno di spedizione, lo scalatore catalano Sergi Mingote, Conte è arrivato in cima al Gasherbrum II di notte, senza ossigeno, con temperatura - 30 °C e vento battente.
Dal campo base, alla confluenza del ghiacciaio meridionale del Gasherbrum con il ghiacciaio degli Abruzzi, il dislivello totale fino alla vetta (8035 m) è di circa 2700 metri, Conte è salito durante l'ultima finestra di tempo utile prima dell'arrivo dei monsoni.
"Scalare e arrivare in vetta – afferma lo scalatore – ha qualcosa di mistico. Non è solo sport, c'è molto di più. Non sei tu che scali la montagna, è lei che decide di accoglierti. Ho impiegato 14 ore per arrivare alla vetta, ore in cui la concentrazione è altissima e dove occorre considerare tanti elementi: quali strade scegliere e come salire, verificare lo stato della neve, non trascurare nulla".
Mattia Conte si autodefinisce un cittadino prestato all'alta quota, dove la gratificazione personale si incontra con imprese estreme per scalare montagne impervie.