(Rimini) “Più che un attacco si tratta di una debole difesa, quanto dichiarato da Stefano Bonaccini dopo la visita a Bologna e in Romagna del leader della Lega Matteo Salvini e della candidata alla carica di governatore Lucia Borgonzoni”. Lo afferma il parlamentare Jacopo Morrone, segretario Lega Romagna. “E desta stupore, tra l’altro, il richiamo all’umiltà rivolto da Bonaccini ai due leghisti quando il governatore dell’Emilia Romagna non è di sicuro noto per fare sfoggio di questa virtù. Certo di problemi il governatore uscente ne deve affrontare. Il M5s, per stringere l’alleanza innaturale con il Pd anche in Emilia Romagna, chiede la sua testa. Sarà anche una mossa tattica dei grillini per non perdere definitivamente la faccia davanti ai loro elettori dopo anni di guerra senza quartiere al sistema Pd, tuttavia per Bonaccini non sembra una marcia trionfale verso la candidatura ufficiale. E ad ostacolare l’accordo ci si mette anche l’ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna, la neo europarlamentare Elisabetta Gualmini che, in un’intervista, risponde al M5s a muso duro, non solo blindando Bonaccini, ma sostenendo che l’alleanza è difficile e non automatica. Del resto, Gualmini si lascia andare anche a una teoria sorprendente. E cioè che per stringere un’alleanza basta trovare ‘due o tre punti essenziali di accordo lasciando sullo sfondo ciò che divide’. Noi crediamo che un patto di questo genere sarebbe una presa in giro per gli elettori. Una foglia di fico per nascondere divergenze insanabili che getterebbero la regione in un devastante impasse se si concretizzasse l’alleanza in questi termini. Semmai dovrebbe essere il contrario: trovare la quadra sulla maggioranza dei punti, lasciando in disparte i pochi rimasti senza accordo. Insomma, lo scenario è davvero confuso in casa dem e non sembra che si farà chiarezza ancora per diverso tempo”.