(Rimini) Applaudendo all’operazione Calypso della guardia di finanza, che ha stanato una famiglia di albergatori maxi evasori attivi a Rimini, e alla presa di posizione di plauso per l’operazioneda parte dell’amministrazione comunale, l’ex assessore ai lavori pubblici del comune di Rimini, Roberto Biagini, all’origine delle indagini sul Tecnopolo e su Acqua arena, si domanda “come mai per la questione legata all' inchiesta Acquarena-Tecnopolo non si è, invece, riscontrata nessuna presa di posizione delle associazioni degli imprenditori edili, delle associazioni degli artigiani, della cooperazione, degli ordini professionali della associazioni sindacali, visto che, a vario titolo, il sistema inquinato, distorto che ruotava introno ai due appalti, Acquarena - Tecnopolo, interferiva, negativamente e vario titolo, anche in quei mondi?”.
Chi si è sempre “comportato correttamente nel mondo imprenditoriale e professionale, non ha nulla da dire nel leggere (ormai gli atti li hanno tutti) come si comportavano certi soggetti e certi colleghi? Nelle intercettazioni sono palesi comportamenti di soggetti, pubblici e privati, preordinati a ritardare il pagamento alle imprese che lavoravano e di conseguenza ai lavoratori e alle loro famiglie. Oppure ad estromettere imprese, consorzi di imprese, liberi professionisti da gare d'appalto”.
Anche in quella vicenda, sostiene Biagini, "i veri danneggiati sono gli imprenditori sani, come correttamente sostiene Gianluca per la vicenda odierna (Calypso). Anche nel sistema distorto Acquarena-Tecopolo, un cittadino si pone la giusta domanda che si è posta l' assessore (declinata al mondo degli appalti e alla vicenda riminese) del "come si fa a competere con un' impresa o con liberi professionisti" che partecipano a pubbliche gare, quando emergono dalla Notizia di Reato della Guardia di Finanza condotte poste in essere attraverso pressioni ovvero condizionamenti dei dipendenti preposti a quei servizi, che influenzavano le modalità di scelta del contraente da parte della Pubblica Amministrazione, così che i lavori fossero aggiudicati a imprese verosimilmente "compiacenti" non escludendosi forme di "ricompensa" a soggetti politici direttamente in rapporto con il predetto F.....?. Anche per il sistema dei pubblici appalti "la concorrenza sleale è un' arma impropria", come giustamente sostiene l'assessore Brasini in ordine all'operazione Calypso. E allora, come mai, sindaco Gnassi, per l'operazione Calypso, giusti e doverosi compiacimenti con stigmatizzazione dei fatti e dei comportamenti riscontrati, mentre per l'operazione tecnopolo-acquarena solo "illazioni facilmente confutabili dovuti ad una mera vendetta politica"?”.