(Rimini) Sono circa un centinaio i posti letto per la prima accoglienza messi a disposizione dal sistema riminese pubblico e privato per il sostegno dei senza fissa dimora e delle persone più deboli che si trovano a fronteggiare le difficoltà della stagione invernale. Il piano per affrontare l'emergenza freddo è stato al centro del consueto incontro d'aggiornamento che ha visto il vicesindaco e assessore al sociale Gloria Lisi, che questa mattina ha riunito le diverse associazioni impegnate su questo fronte per il monitoraggio dei posti letto a disposizione in previsione dell'inverno. Un monitoraggio che sarà costantemente aggiornato nelle settimane a venire, soprattutto quando e se si verificheranno condizioni meteorologiche particolarmente critiche e tali da richiedere un'implementazione della dotazione di posti letto, così come di pasti.
Ad oggi sono attivi tre centri a bassa soglia a Rimini: Caritas, Papa Giovanni XXIII e il nuovo centro realizzato nelle strutture della ex stamperia ed anagrafe comunale di via De Warthema, aperto ufficialmente poco più di un mese fa. Complessivamente circa un centinaio di posti a disposizione delle persone senza fissa dimora presenti sul territorio, "persone che possono contare sul sostegno dei volontari delle associazioni e di Croce Rossa, che quotidianamente scendono in strada per portare bevande, cibo e coperte a chi vive per strada – sottolinea il vicesindaco Lisi – un impegno spesso sottovalutato o comunque scarsamente valorizzato e che invece è fondamentale per garantire una rete di sostegno adeguata a chi vive in condizioni di estrema povertà".
Ecco perché il vicesindaco lancia una call to action, rivolta a tutti coloro che "volessero dedicare un po' di tempo al prossimo ed entrare in contatto con persone che per circostanze diverse si trovano a vivere ai margini. Le associazioni hanno bisogno di nuovi volontari da coinvolgere nelle unità di strada: è un'esperienza che consente di aprire gli occhi e il cuore su una realtà da cui spesso volontariamente distogliamo lo sguardo". Un appello che si apre anche ai privati che hanno a disposizione strutture non utilizzate. "Sarebbe importante – rilancia il vicesindaco - che qualcuno in possesso di uno stabile in disuso possa aprire le porte ai senza fissa dimora in particolare nelle giornate in cui il freddo si fa più pungente, affinché possano avere un punto di ritrovo dove poter trascorrere qualche ora. Un modo per dare accoglienza e promuovere la condivisione e che dà corpo a quel progetto di comunità aperta e solidale che è nel dna della città di Rimini".