(Rimini) “Spingere per una legge quadro nazionale sul riordino delle spiagge, incentivare la riqualificazione delle strutture alberghiere, recuperare le aree strategiche delle colonie”. Sono i tre “pilastri della politica industriale per il turismo che come Regione intendiamo portare avanti”, sostiene l’assessore regionale Emma Petitti (Pd), candidata a sostegno di Stefano Bonaccini.
“Già in questi anni l'Emilia-Romagna ha incentivato innovazioni nel comparto alberghiero ed extra alberghiero, recependo anche norme come quelle dei condhotel. Abbiamo messo in campo risorse finanziarie importanti, nel rispetto delle norme europee sulla concorrenza fra imprese. Oggi è necessario proseguire questa stagione di innovazione, a sostegno dell'attrattività e della competitività del territorio riminese”.
In particolare “occorre concludere rapidamente il riordino delle norme sulle spiagge, dando attuazione alle norme europee e mettendo gli operatori nelle condizioni di investire ed innovare. L'impegno della Regione dovrà essere spingere per una legge quadro nazionale che superi le attuali difficoltà, proceda al riequilibrio dei canoni demaniali, ad iniziare dai pertinenziali, e dia certezze per il futuro dei nostri operatori turistici”.
Va poi “predisposto con il Governo un progetto di riqualificazione e messa in sicurezza delle strutture ricettive. Il modello potrebbe essere Casa Italia per la messa in sicurezza delle abitazioni, concordando con la Commissione europea una quota a fondo perduto ed un mutuo di durata congrua, almeno 25/30 anni. Sarà un'iniziativa di respiro nazionale che per tutte le località balneari con un turismo maturo. Per gli accorpamenti tra strutture ricettive saranno messi in campo incentivi ed altri strumenti utili alla riqualificazione”.
Tra le proposte di Emma Petitti, infine, il rilancio “con strumenti nuovi, il recupero di importanti aree strategiche della costa, come i confini fra Rimini e Riccione, e fra Rimini e Bellaria Igea Marina. I processi di riqualificazione delle ex colonie sono in gran parte naufragati sotto i colpi della crisi economica e vanno stretti nuovi accordi di programma tra enti diversi promuovendo nuove opportunità di investimento".