E' morto monsignor De Nicolò, vescovo di Rimini per 18 anni

Sabato, 11 Aprile 2020

E' morto monsignor Mariano De Nicolò, vescovo emerito di Rimini. Aveva guidato la diocesi di Rimini dal settembre 1989 fino al 3 luglio 2007, quando diede le dimissioni per raggiunti limiti di età. Fino al 25 maggio 1995 era stato anche vescovo di San Marino Montefeltro.

Dopo le dimissioni monsignor De Nicolò è rimasto in diocesi, prima abitando in via Serpieri, poi, quando non era più autonomo nei movimenti, nella comunità di Monte Tauro.

Monsignor De Nicolò era nato a Cattolica il 22 gennaio 1932, quindi si è spento allì'età di 88 anni.

È stato ordinato sacerdote il 9 aprile 1955. Era fratello dei vescovi Pier Giacomo e Paolo De Nicolò, entrambi al servizio della Santa Sede.

I funerali si svolgeranno probabilmente lunedì in cattedrale.

Nei suoi 18 anni di servizio episcopale alla Chiesa di Rimini, - rileva una nota della diocesi -  il Vescovo Mariano è intervenuto spesso sui temi 'laici' della politica e della cittadinanza, indicando sempre i valori più alti della convivenza civile come bussola e riferimento di una città coesa. Durante il suo episcopato, è avvenuto il grande restauro del Tempio Malatestiano, un'operazione complessa e difficile, che ha riportato la Basilica Cattedrale al suo splendore. Mons. De Nicolò è stato, inoltre, uno dei grandi padri della presenza dell'Università a Rimini, per cui ebbe l'importante riconoscimento del Gran sigillo dell'Università.
Il 9 novembre 2006, mons. De Nicolò è stato insignito della Cittadinanza onoraria dal Comune di Rimini, con una prolusione del prof. Stefano Zamagni.

Ha creduto e sostenuto i media diocesani, che ha dotato di una sede nel Palazzo Marvelli. È stato promotore della nuova sede del seminario diocesano a Covignano, della sede e del nuovo assetto della Biblioteca e dell'Archivio diocesano, oltre ad aver dato impulso alla creazione dell'Istituto Superiore Scienze Religiose "A. Marvelli".

Avviò una prima esperienza diocesana di zone pastorali e il nuovo assetto di molte parrocchie. Durante il suo episcopato ha ordinato 36 sacerdoti.
Nel 1993 ha avviato la missione diocesana di Kuçova, mentre nel 1998
come impegno di evangelizzazione in preparazione al Giubileo del 2000, ha promosso la "missione del popolo al popolo", dal titolo, Apri la porta a Cristo tuo salvatore. Da questa esperienza prenderanno avvio la Settimana biblica e i Centri di ascolto del Vangelo.
Importante anche lo spirito ecumenico del Vescovo Mariano: nel 2000 concesse la chiesa delle Celle alla Sacra arcidiocesi ortodossa d'Italia e nel 2003, a nome della Diocesi, donò al metropolita Ignazio della chiesa di Dimitriade una parte della reliquia di s. Nicola di Myra, simbolo di unità tra Oriente e Occidente.
Il 26 maggio 2001 il vescovo Mariano ha inaugurato la nuova sede in via Madonna della Scala dove sono confluiti tutti i servizi Caritas.
Ha festeggiato due beati della chiesa riminese. Il 5 settembre 2004, la beatificazione di Alberto Marvelli, a Loreto, avvenuta per mano del papa San Giovanni Paolo II, e il 29 aprile 2007 in Basilica Cattedrale a Rimini quella di suor Maria Rosa Pellesi (Francescana missionaria di Cristo).

Il cordoglio del sindaco Andrea Gnassi

Esprimo il profondo cordoglio della comunità riminese per la scomparsa del Vescovo Emerito di Rimini, monsignor Mariano De Nicolò, spentosi dopo una lunga malattia. È stato pastore della Chiesa riminese dal 1989 al 2007, una lunga fase temporale caratterizzata da una profonda riorganizzazione ecclesiastica. In questi 18 anni il Vescovo Mariano ha lasciato una impronta autentica anche nella società riminese, grazie alla sua fortissima azione, allo stesso tempo morale e concreta. Un protagonista vero di anni di grandi cambiamenti, in cui ha saputo guidare con determinazione e anche con decisi richiami pubblici alla coerenza tra valori cristiani e vita sociale e di comunità. A lui un grande ringraziamento anche per avere dato impulso alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione dello straordinario patrimonio storico e artistico della chiesa locale. Così come decisivo fu il suo impegno e il suo impulso, insieme alle istituzioni e ad altri attori locali, per portare l'università a Rimini, intuendone la strategicità nelle dinamiche di uno sviluppo fondato sulla conoscenza e sulle eccellenze didattiche.