(Rimini) “Sofia muove solo gli occhi, dal contatto visivo e le cure di sua madre passa il suo rapporto con il mondo esterno”. A raccontare la storia di questa bimba, affetta da una “gravissima malattia degenerativa” che “la tiene inchiodata al letto di una casa che condivide solo con sua madre, sulle cui spalle grava un peso ed una responsabilità enormi”, è l’assessore del comune di Rimini Mattia Morolli.
“Insieme alle difficoltà, come spesso capita in queste donne forti, c'è un grande orgoglio e voglia di autonomia che porta a superare grandi difficoltà. Gli educatori che seguono Sofia sono riusciti a seguirla nei primi tempi di sospensione scolastica, poi hanno dovuto anche loro uniformarsi alle nuove disposizioni e sostenerla solo a distanza. Così sua madre ha continuato a tenere Sofia in contatto con il mondo esterno come ha potuto, affrontando queste settimane lunghissime di sospensione scolastica armata solo di un vecchio smartphone e tanta forza di volontà. Fino a qualche giorno fa, quando oltre alle forze vengono meno connettività, dati e smartphone”.
La mamma di Sofia chiede aiuto. “Solo allora sua madre sente che da sole non possono più farcela e chiama la direzione scolastica delle Fermi, la scuola di Sofia, che si attiva subito per trovare una soluzione, contattando i servizi educativi del Comune di Rimini. Il tempo di organizzarsi e, il giorno dopo, il Comune consegna a casa di Sofia un tablet ed una nuova sim per collegarsi alla rete e, con essa, al mondo esterno. I suoi occhi tornano a brillare e a muoversi veloci, potendo rivedere amici, educatori ed insegnanti su quei pochi pollici che per lei equivalgono al mondo fuori dalla sua stanza. Piano piano, passato questo difficile momento, riprenderà anche tutto il resto, la sollecitazione sensoriale fatta dai suoi assitenti, la riabilitazione, le visite di educatori ed amici, ma oggi per lei questo tablet significa poter uscire dalla solitudine. Un sollievo per Sofia ma anche per sua mamma, sola ad affrontare questo rapporto e che ora può respirare almeno un poco".
Quello di Sofia è un caso certamente estremo e del tutto particolare, ma che rientra tra quegli aiuti che, su segnalazione dei direttori didattici, il Comune di Rimini sta supprotando con aiuti mirati portando a casa di chi ha più bisogno Pc e tablet (recuperandoli tra quelli non utilizzati, consegnandoli in comodato d'uso per il periodo dell'emergenza) o materiale didattico, come fotocopie o cancelleria, mettendo a disposizione risorse e personale comunale.
"Oltre al supporto tecnico – continua l'assessore Morolli – per gli studenti riminesi, il Comune di Rimini ha sviluppato anche un sistema innovativo di didattica a distanza nelle sue scuole per l'infanzia. Da una parte "Io e Tech", il format dedicato alla formazione online sulla piattaforma youtube istituzionale, che ormai ha superato i 150 video e le 50 mila visualizzazioni; dall'altra la formazione a distanze delle maestre attraverso una classroom virtuale, un laboratorio nazionale con il supporto di Apple e Cisco. Innovazioni da cui non si torna indietro e che enteranno a far parte della cassetta degli attrezzi con cui affronteremo la didattica in maniera strutturale, e non più e non solo per la gestione di questa emergenza. La toccante storia di Sofia ci fa sentire ancora più forte l'importanza del lavoro di questi mesi, per il quale ringrazio il personale comunale, insegnanti, educatori, direttori didattici e le famiglie che stanno affrontando con grande impegno e responsabilità questi mesi difficili".