(Rimini) Sono circa le 15 di ieri pomeriggio quando sul numero di emergenza 112 della Centrale Operativa della Compagnia di Riccione giunge una richiesta di ausilio da parte del personale del 118 di Riccione impegnato a verificare una segnalazione di un tentativo di suicidio in corso.
A Coriano, in via Ca Tentori, in una palazzina risiedono madre e figlia, di 82 e 58 anni, entrambe affette da problemi depressivi e già note ai locali servizi sociali. Sono loro le protagoniste della triste storia che ieri poteva trasformarsi in una vera e propria tragedia. Giunti sul posto, i carabinieri della Stazione di Coriano, unitamente al personale del 118, hanno raggiunto immediatamente l’appartamento al primo piano ove sapevano trovarsi agonizzante la cinquantottenne, la quale si era inferta delle ferite al collo. Ma al loro arrivo i militari hanno trovato uno scenario ben più grave: appena entrati nell’abitazione, infatti, sono stati investiti da un acre odore di gas che aveva ormai saturato ogni ambiente.
Consci del pericolo, i carabinieri hanno fatto evacuare l’intera palazzina abitata da più nuclei familiari, cercando di portare in salvo anche le due donne. Una di esse però, l’anziana madre, in preda al panico si era nel frattempo arrampicata sul davanzale della finestra e aveva già sporto le gambe all’esterno quando è stata trascinata all’interno con forza dal maresciallo Giuseppe De Falco, addetto alla Stazione Carabinieri di Coriano, il cui intervento ha scongiurato più tragiche conseguenze.
Nel frattempo, accertato che la fuoriuscita del gas proveniva dalle tubature della cucina, volontariamente danneggiate dalla figlia, l’appuntato Antonio Gallicchio, si è preoccupato di far arieggiare l’appartamento per poi prestare soccorso alla cinquantottenne riversa sul letto, effettivamente sanguinante per delle ferite da taglio auto inferte al collo. Il prezioso aiuto del personale del 118, e dei Vigili del Fuoco nel frattempo sopraggiunti a mettere in sicurezza l’area, ha poi consentito di accertare le condizioni cliniche di entrambe le donne, comunque non in pericolo di vita, le quali sono state successivamente ricoverate in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale di Rimini.