Riccione, il comune studia i test sierologici

Venerdì, 24 Aprile 2020

(Rimini) E’ allo studio del Comune di Riccione un accordo tra i laboratori di analisi che verranno autorizzati dalla Regione Emilia Romagna allo screening sierologico, in primis dei dipendenti aziendali, dipendenti pubblici e poi privati cittadini (nella foto lo staff del laboratorio Alba). “Un accordo che vada nel senso della collaborazione e della risposta, come comunità coesa di cittadini - ha spiegato il sindaco Renata Tosi - e che ci porti alla Fase 2 con il massimo della sicurezza possibile. Siamo contenti di aver avuto dalla Regione la risposta che ci aspettavamo e quindi non appena i laboratori saranno autorizzati l’idea è quella di creare un clima di collaborazione con un'attenzione alle fasce deboli e magari riproporre l’idea del “test sospeso”, lasciato pagato da chi può farlo, come atto di solidarietà nei confronti di chi non può permetterselo in questo momento”. 
“Appena la Ragione ci autorizzerà noi siamo pronti a metterci al lavoro - dice il dottor Giuseppe Mancini, microbiologo e uno dei tre soci del Laboratorio Alba di Riccione, laboratorio privato e autorizzato dal Comune di Riccione, attivo nel campo dei prelievi dagli anni Ottanta -. Ieri abbiamo presentato la domanda e quando saremo autorizzati e la Regione ci indicherà i protocolli e quali test acquistare, inizieremo a farli. Già 400 circa le richieste che ci sono pervenute dalle aziende che vorrebbero sottoporre a test i dipendenti. Ditte che vanno da Riccione a tutta la Romagna e anche l’Emilia. Certo che l’idea del test sospeso è buona, devo dire che noi come laboratorio già applichiamo tariffe scontate a quei pazienti che vediamo in difficoltà, o che sarebbero esenti da ticket nelle strutture pubbliche ma per vari motivi non preferisco rivolgersi a noi”. Il dottor Mancini ha già le idee chiare su cosa fare e ovviamente sa, da esperto, quali sono tutti i passaggi diagnostici.
“Quali test sierologici avremo a disposizione nei particolari lo spiegheranno le autorità sanitarie nazionali e i protocolli giungeranno dalla Regione. Certo è che i test sarebbero da ripetere almeno ogni 20 giorni, ma rappresenteranno un patentino molto importante per i lavoratori, imprese e turismo. Noi siamo pronti a collaborare per il bene di tutti. Siamo degli ottimisti, tanto che abbiamo scelto dei camici rossi, perché strappare un sorriso e accogliere la persona in una dimensione umana è importante quanto lo sono le tecniche di laboratorio”.