Il ministro Dario Franceschini ha proposto di inserire nel decreto aprile una norma per fugare ogni dubbio applicativo sulla proroga delle concessioni balneari, già disposta fino al 2033. Negli scorsi mesi, infatti, alcune amministrazioni hanno disapplicato la norma introdotta a fine 2018: per fugare l'incertezza il Mibact propone la sospensione di ogni procedimento di riassegnazione o riacquisizione eventualmente avviato.
Sull'argomento il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Il ministro Franceschini oggi ha pubblicamente annunciato la volontà di inserire nel prossimo decreto in approvazione ad aprile una norma che finalmente chiarisca i dubbi nell'applicazione della proroga alle concessioni balneari, prevista al 2033. Un passo indispensabile per riportare finalmente in un quadro di chiarezza una situazione confusa, dai risvolti persino assurdi, con i Comuni finora lasciati - e non è stato un esordio - in prima linea, ma senza alcuna certezza. Non a caso sono stati pochi i Comuni che, nei mesi scorsi, hanno posto il timbro sulla proroga, non potendo fare riferimento su atti amministrativi o garanzie. Qualche altro Comune per paura di violare la direttiva Bolkestein, si era già mosso con l'avvio delle gare, appoggiandosi alla giurisprudenza e cioè alle sentenze dei TAR, del Consiglio di stato e anche della Cassazione penale, che ritenevano illegittima la norma di proroga al 2033. Altri Comuni, con Rimini in testa, insieme ad Anci avevano chiesto che il governo facesse chiarezza prima di procedere in un senso (concedendo il famoso timbro) o in un altro, cioè con l'avvio delle procedure di gara. Ritenevamo che il percorso più serio fosse quello di chiedere allo Stato di chiarire formalmente, nero su bianco, quale fosse la procedura da seguire, a garanzia anche degli stessi balneari, consapevoli che un timbro del Comune non basta a dare tali certezze.
Non c'eravamo sbagliati. Ora, a quanto si apprende, sarà adottata una norma nazionale che dovrà sgombrare il campo definitivamente da dubbi, fornendo elementi solidi rispetto ai termini delle concessioni e le modalità delle assegnazioni, offrendo così un quadro di riferimento a operatori e Comuni. Sarà una svolta chiave per i territori, che avranno l'opportunità di concretizzare progetti e azioni di innovazione e riqualificazione delle spiagge e degli arenili.
Lo shock, il trauma del Covid19 cambierà forse irreversibilmente la domanda. Noi ci faremo trovare pronti con nuovo lungomare, un nuovo piano spiaggia, con quelle innovazioni che dovranno diventare strutturali, anche sull'arenile. L'augurio è che si intraprenda un percorso rapido e serio e si facciano provvedimenti non impugnabili. Ed è chiaro che se ci sarà un orizzonte più lungo per le concessioni balneari, questo non può che essere legato a investimenti per innovare le spiagge in termini di qualità, tutela della salute e del benessere".
Non c'eravamo sbagliati. Ora, a quanto si apprende, sarà adottata una norma nazionale che dovrà sgombrare il campo definitivamente da dubbi, fornendo elementi solidi rispetto ai termini delle concessioni e le modalità delle assegnazioni, offrendo così un quadro di riferimento a operatori e Comuni. Sarà una svolta chiave per i territori, che avranno l'opportunità di concretizzare progetti e azioni di innovazione e riqualificazione delle spiagge e degli arenili.
Lo shock, il trauma del Covid19 cambierà forse irreversibilmente la domanda. Noi ci faremo trovare pronti con nuovo lungomare, un nuovo piano spiaggia, con quelle innovazioni che dovranno diventare strutturali, anche sull'arenile. L'augurio è che si intraprenda un percorso rapido e serio e si facciano provvedimenti non impugnabili. Ed è chiaro che se ci sarà un orizzonte più lungo per le concessioni balneari, questo non può che essere legato a investimenti per innovare le spiagge in termini di qualità, tutela della salute e del benessere".