(Rimini) Domani pomeriggio il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini incontrerà gli amministratori della provincia di Rimini per proporre e concordare le modalità di riapertura della fase due alla vigilia dell’imminente provvedimento del Governo che dovrebbe dare il via libera alle Regioni a partire da lunedì 18 maggio. L’appuntamento, a cui sono stati invitati tutti i sindaci del territorio provinciale, è per giovedì 14 maggio alle ore 17 nella sala Marvelli della Provincia, in via Campana 64. Ad accogliere Bonaccini saranno il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi e il sindaco del Comune capoluogo Andrea Gnassi.
La visita del presidente Bonaccini nel nostro territorio, ex zona rossa nella fase più drammatica dell’emergenza Covid-19 e tra quelli più colpiti in Regione per le sue conseguenze economiche, è al tempo stesso un “segnale forte” di vicinanza e “un’occasione preziosa” per concordare tutti insieme, nell’indispensabile spirito di coesione e cooperazione che il momento impone, le strategie di azione da mettere subito in campo per la fase di ripresa in sicurezza delle attività.
“Ringraziamo il presidente Bonaccini – dichiarano il presidente della Provincia di Rimini Riziero Santi e il sindaco del Comune di Rimini Andrea Gnassi – perché venire qui a Rimini, fisicamente, ha un forte significato ed esprime, dopo due mesi di lavoro condiviso e di stretta collaborazione, una vicinanza forte al nostro territorio. Ci troviamo al cospetto di una situazione simile a quella provocata da un terremoto: non si vedono le macerie ma le conseguenze sulle attività economiche e sull’occupazione sono purtroppo simili. Il nostro è un territorio che per buona parte vive e prospera su un’economia di relazione, i danni economici per settori come il commercio e il turismo, conseguenti ad una fase di riapertura in sicurezza com’è assolutamente necessario che sia, sono drammaticamente evidenti. Come il presidente Bonaccini sa benissimo, noi romagnoli abbiamo nel dna la capacità di reinventarci continuamente e di tirar fuori il meglio nelle situazioni difficili. Chiediamo quindi a lui e anche per suo tramite al Governo di metterci nelle condizioni di poter ripartire. Chiediamo un ristoro per le minori entrate e fondi adeguati per l’esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali e chiediamo protocolli ragionevoli che garantiscano sì la sicurezza ma consentano al contempo l’esercizio delle attività economiche.”