Novità nel decreto rilancio: abolita la prima rata dell'IMU per gli hotel

Giovedì, 14 Maggio 2020

Rispetto alla versione circolata nei giorni scorsi, nella bozza di decreto rilancio entrata ieri alle 17 in Consiglio dei Ministri, sul turismo sono intervenute alcune variazioni.

La più significativa è indubbiamente la cancellazione della prima rata dell’IMU per gli alberghi e le altre strutture ricettive, nonché per gli stabilimenti balneari. A ristoro dei mancati introiti per i Comuni è istituito un fondo di 155 milioni che sarà ripartito entra trenta giorni dalla pubblicazione del decreto.

Istituito anche un fondo di 100 milioni di euro a parziale ristoro delle mancate entrate per l’imposta di soggiorno. Il ristoro è molto parziale, considerando che solo per il Comune di Rimini l’imposta di soggiorno garantiva un’entrata di circa 10 milioni.

È confermata la decisione di non far pagare ai pubblici esercizi l’occupazione di suolo pubblico per il periodo che va da maggio a ottobre. Per il ristoro dei mancati introiti per i Comuni c’è un fondo nazionale di 17 milioni di euro.

È confermata la tax credit per le vacanze degli italiani fino a un massimo di 500 euro a famiglia. Rispetto alla versione precedente, il bonus va a chi ha un reddito Isee inferiore a 40 mila euro. L’importo viene suddiviso per l’80 per cento come sconto praticato dall’albergatore e per il 20 per 20 come credito di imposta del cliente. Il bonus si può spendere anche in agriturismo e bed and breakfast e non può essere usato con intermediari telematici, ovvero le Ota.

Il fondo per la promozione turistica scende da 30 a 20 milioni.

Fondo di 25 milioni per i danni subiti da agenzie di viaggio e tour operator.