(Rimini) Il presidente della provincia di Rimini, Riziero Santi, interviene per dare rassicurazione in merito alla proposta di Wind di realizzare un parco eolico al largo del riminese. “La Provincia è da sempre attenta ed interessata al tema delle energie rinnovabili ed a specifici interventi sull'eolico, nella convinzione che la produzione di energia da fonti rinnovabili non possa essere solo uno slogan”, precisa subito Santi. “Prima è stato installato un anemometro analogico sulla piattaforma Azalea di gestione dell'Eni, per effettuare la misurazione del vento e successivamente è stato installato un anemometro digitale, attraverso un comodato gratuito con Wind 2020, più sofisticato e potente”, ricorda Santi.
I dati di misurazione, poi, sono stati studiati dal Dipartimento di Ingegneria e fisica dell'Università di Bologna nell'ambito del Progetto Europeo Interreg 4Power, che ha confrontato le diverse esperienze in Europa dell'eolico in mare. “Più recentemente, a dicembre scorso, come Provincia abbiamo patrocinato un convegno in cui Energia 2020 ha illustrato il proprio progetto alla presenza della Regione e del Comune di Rimini, oltre che di vari esperti e associazioni”. Questa la storia.
Nei giorni scorsi, quindi, è stata pubblicata sul sito della Capitaneria di porto di Rimini l'istanza per la concessione demaniale, funzionale alla realizzazione di un parco eolico off shore al largo delle coste di Rimini, “il cui proponente è la società Energia Wind 2020, che in Italia e in Europa ha realizzato altre iniziative per la produzione di energia da fonti rinnovabili”. Con la pubblicazione “si apre la fase, formale, di osservazioni e consultazione, nel merito del progetto, fase che sarà lunga e articolata. Tutti gli interessati, aventi parte in causa, in primis coloro che vengono interferiti dalla richiesta di concessione dello spazio marittimo interessato, potranno presentare osservazioni”, precisa Santi. La Capitaneria, quale braccio operativo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, deve attivare la Conferenza dei servizi per l'esame dell’istanza. “In precedenza la Società aveva fatto richiesta al Ministero dello sviluppo economico per ottenere il parere per l'autorizzazione in merito alla connessione elettrica a terra, per collegare il Parco alla rete elettrica”.
Ricorda Santi che “sarà in sede di conferenza di servizi che gli enti locali e la Regione si potranno esprimere e rilasciare il proprio parere. Va da subito detto che nell'ambito di questa prima procedura, se ne aprirà, appena possibile, subito dopo, un'altra e, se vogliamo, ancora più importante, relativa alla valutazione dell'impatto ambientale. In cui tutte le questioni relative all'ambiente e all'impatto paesaggistico verranno attentamente valutate, dal Ministero dell'Ambiente, insieme agli enti locali, alla regione e a tutti i soggetti portatori di interessi, specifici o generali”. Certamente, sottolinea Santi, “un progetto così importante deve garantire un ritorno per il territorio, in termini di investimenti, di lavoro, di energia pulita che può essere messa a disposizione e di interventi che debbono creare sinergia con la pianificazione dei Comuni e della Regione. I vantaggi debbono essere percepiti realmente da tutti gli interessati. Infatti la fase della conferenza dei servizi per l'eventuale concessione demaniale, e poi ancora di più quella della Valutazione di Impatto Ambientale è fondamentale”.
In ogni caso, “solo al termine di questo iter il Ministero potrà rilasciare l'eventuale autorizzazione, che potrà prevedere modifiche e integrazioni, oltre a prescrizioni, al progetto presentato. Tuttavia se non vogliamo rimanere legati per sempre al petrolio, qualcosa di nuovo e di innovativo dobbiamo pensarlo e realizzarlo, nelle forme e nei modi che più verranno ritenuti corretti, ma non possiamo stare fermi, ce lo insegna anche il tentativo difficile di uscire dalla fase post Covid 19”.