(Rimini) “Veniamo informati da sempre più lavoratrici e lavoratori delle Rsa (residenze sanitarie assistenziali) della nostra provincia su carichi di lavoro pesanti determinati da turni spezzati e sempre più gravosi”. Lo denuncia Eugenio Pari della funzione pubblica Cgil Rimini. “Partendo dall'applicazione dei protocolli per il contenimento del covid19, essa non può comportare un aggravamento delle condizioni lavorative degli operatori”, sottolineano dalla Cgil.“Abbiamo sempre sostenuto e sempre sosterremo che la tutela della salute delle lavoratrici e dei lavoratori è la condizione per tutelare la salute dei pazienti, ma dobbiamo dirci con altrettanta chiarezza che queste lavoratrici e questi lavoratori con il loro spirito di dedizione hanno sostenuto sulle loro spalle il peso delle fasi più acute dell'emergenza e continuano a farlo. Non ce la fanno più”.
Nelle settimane “che ci separano dai giorni più bui dell'emergenza, gli operatori della sanità e delle residenze sanitarie venivano chiamati "angeli" ed "eroi". Striscioni fuori dalle strutture li esortavano a tenere duro e dichiaravano che tutto il Paese era con loro nella lotta quotidiana contro il virus. Oggi, questi "eroi" e questi "angeli" vivono condizioni lavorative incerte dettate anche dal fatto che in molte strutture, a causa del blocco degli ingressi, sono stati applicati ammortizzatori sociali e il calo dell'utenza non si è tradotto affatto in un calo dei carichi di lavoro che talvolta vengono affrontati con meno operatori e con orari che non rispettano lo stacco di 11 ore di riposo tra un turno e l’altro”, ricordano dalla Cgil.
Gli operatori “sono coloro che hanno messo in pratica i protocolli, sono coloro i quali con diligenza e senso del dovere hanno operato quotidianamente in condizioni difficilissime, ebbene oggi sono provati, stanchi e a ciò si aggiunge il fatto che stanno vivendo una situazione di incertezza lavorativa. Fino a quando, ci chiediamo, l'emergenza continuerà a condizionare così pesantemente queste operatrici e operatori? La situazione si sta facendo sempre più pesante: non parliamo di "eroi" e di "angeli", è ora di dare un giusto riconoscimento ristabilendo condizioni lavorative sostenibili e retributive per le lavoratrici e i lavoratori delle Rsa e delle Cra (Case residenza anziani)”.