(Rimini) La "grande Erre" che echeggia il famoso segno grafico di Adolfo Busi accende il nuovo Parco del Mare, quale simbolo di una Rimini che si rinnova rimanendo fedele alla sua identità e che si proietta di slancio e flessuosa verso il futuro. Il nuovo lungomare di Rimini si illumina grazie al nuovo progetto illuminotecnico che andrà a caratterizzare tutto il Parco del Mare sud: pali di illuminazione alti dieci metri che disegnano la lettera R di Rimini, richiamando lo stile utilizzato dal celebre artista bolognese che nel 1929 firmò uno tra i più celebri manifesti balneari realizzati per la promozione turistica della città.
Da ieri è iniziata l'installazione dei pali di illuminazione sul lungomare Tintori, proseguendo così nel completamento dell'arredo del primo tratto del Parco del Mare aperto al pubblico. Un progetto sviluppato partendo dalle indicazioni dello studio Miralles Tagliabue, che ha definito le linee guida progettuali degli interventi pubblici e privati del Parco del Mare e che nasce dall'idea di caratterizzare in maniera unica e fortemente identitaria lo spazio pubblico del rigenerato waterfront riminese.
Il progetto grafico E per dare il senso di rinnovamento si è deciso di ripartire dalle origini, andando a guardare un periodo di grande lustro per la Riviera Romagnola e per Rimini, sintetizzato nell'illustrazione dell'artista bolognese. Un Busi "esasperatamente grafico che affida all'effetto, al movimento, all'ideazione di un concetto l'attualizzazione di un messaggio/richiamo che si andava ripetendo da oltre trent'anni – si legge nel volume "L'estate della grafica" curato dallo storico Ferruccio Farina e che raccoglie i manifesti e pubblicità della Riviera romagnola tra il 1893-1943 - Un messaggio che doveva essere rinnovato, adeguato alla modernità dei tempi e della nuova gioiosa identità della costa riminese. Un'identità che si era rinnovata nelle cose, doveva essere ora rinnovata anche nell'immagine. Non più sole o mare, ombrelloni o cabine, reginette o sirene; ma gioia e piacere. La grande R che la bagnante attraversa nel suo slancio prorompente è la sintesi, l'effetto, il simbolo, di questa gioia e di questo piacere. Un cartellone costruito per ricordare, per confermare. Non per convincere. Rimini, Riviera e Romagna sono un simbolo. Sono la sublimazione dell'idea di vacanza degli anni Venti".
Un'immagine ritenuta la creazione grafica pubblicitaria tra le più riuscite dell'artista bolognese ripresa ottant'anni dopo dal designer Marco Morosini attraverso quella che fu definita un'operazione di 'sogno/ricordo contemporaneo'. Chiamato a realizzare il manifesto balneare del 2008, Morosini non si dedicò ad un 'rifacimento' dell'immagine di Busi, ma realizzo un vero e proprio 'calco' fotografico d'autore, ricostruendo anche il 'set' nei minimi dettagli, alla stregua di quelle operazioni di remake cinematografici nei quali anche le inquadrature vengono riproposte come nell'originale.
Il progetto tecnico Un segno che ritorna oggi, quale elemento identificativo del Parco del Mare, attraverso un progetto di illuminazione customizzato, creato cioè appositamente per la città. Il progetto è stato studiato in modo tale da garantire una vasta copertura di illuminazione sia della spiaggia sia della fascia degli alberghi e delle attività. Le lame di luce cadranno perpendicolarmente e longitudinalmente verso la spiaggia e il lungomare per garantire un cono di luce molto più ampio e potente, il tutto a fronte di un ridotto numero di pali.
I "Pali Rimini" sono stati creati dalla ditta Neri di Longiano, con i corpi illuminanti forniti dall'azienda IGuzzini. I lampioni si compongono di due elementi metallici lineari e sono ad illuminazione "diremizzata", tecnologia che consente di gestire l'accensione dei corpi illuminanti (accendendone tutti o solo in parte), in modo da modulare il grado di illuminazione sulla base della necessità. Il progetto sarà riprodotto in maniera speculare sul tratto 8 del Parco del Mare, sul lungomare Spadazzi in corso di realizzazione.