(Rimini) A scoprire le due persone che indebitamente percepivano il reddito di cittadinanza erogato dall’INPS, entrambi residenti a Rimini, sono stati i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini, che all’esito di indagini mirate a tutela della corretta attuazione dell’istituto di sostegno sociale del reddito/pensione di cittadinanza hanno accertato che le donne avrebbero ricevuto il sussidio senza averne diritto, avendo sottoscritto dichiarazioni ai fini ISEE attestanti cose non vere. Per questo motivo sono state denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Rimini. Gli accertamenti hanno consentito di constatare che quanto dichiarato nelle istanze presentate all'Inps non corrispondeva con le reali disponibilità reddituali delle beneficiarie. In particolare, le due percipienti, P.I. di 60 anni e B.G. di 75 anni, avevano omesso di dichiarare, ai fini ISEE, redditi rispettivamente per € 124.707,00 ed € 118.257,00, frutto di evasione fiscale, conseguiti nell’ambito della gestione di attività economiche la prima nel settore del “commercio all’ingrosso di computer e software”, avente sede nella provincia di Pavia e l’altra nel settore di “altre attività paramediche” con sede in Rimini.
A carico di entrambe è stata di conseguenza inoltrata, al competente ufficio I.N.P.S., apposita segnalazione per l’avvio della procedura di decadenza/revoca dal beneficio economico, che comporterà il recupero delle somme indebitamente percepite ammontanti complessivamente a 18.000,00 euro, nonché l’interruzione dell’erogazione del sussidio medesimo. Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza di Rimini, nell’ambito dei controlli finalizzati a contrastare le condotte di indebita percezione e/o fruizione del Reddito di Cittadinanza, ha già deferito alle competenti Autorità Giudiziarie 10 soggetti, per una illecita percezione del beneficio economico di oltre 42.000 euro, evitando così ulteriori indebite erogazioni del sussidio a danno delle casse pubbliche. L’INPS, a seguito delle segnalazioni ricevute dalla Guardia di Finanza, ha infatti subito revocato il sostegno economico nei confronti di ben 16 soggetti beneficiari, nonché al blocco delle relative carte di reddito di cittadinanza.