(Rimini) Nelle scuole pubbliche paritarie Karis tutto pronto in vista della prima campanella di lunedì 14, con cui si aprirà un anno scolastico diverso da tutti gli altri. E ieri pomeriggio (8 settembre) anteprima di scuola post lockdown per tutti i 70 "remigini" delle prime liceo classico, scientifico e linguistico dell'istituto della Comasca in Viale Regina Margherita. Come da tradizione educativa e pedagogica Karis i nuovi arrivati del ciclo medie superiori, svolgono sempre un primo incontro con nuovi compagni di classe e con nuovi docenti. Un modo per rendere più semplice l'approccio con la realtà educativa in cui trascorreranno i prossimi cinque anni di studio.
E ieri, dopo l'appello d'esordio del direttore scolastico della Fondazione Karis Paolo Valentini, ragazze e ragazzi hanno anche scoperto come funzioneranno ingressi e uscite dall'istituto, come muoversi all'interno di ambienti e classi, quali comportamenti e procedure di prevenzione e tutela sanitaria dovranno seguire. "Fare funzionare bene la scuola non è solo un problema tecnico e organizzativo. Procedure, strumenti, distanziamento di banchi, nuovi arredi e quanto è oggi necessario fare per tutelare la salute, sono solo la base da cui la scuola deve muoversi. La vera sfida è affrontare tutti insieme studenti, famiglie, personale docente e non docente, le richieste di una realtà che nessuno si sarebbe mai aspettato – spiega Stefano Casalboni, Direttore Generale di Fondazione Karis e consigliere Educo – la sfida educativa è sempre un fatto collettivo. Si fanno crescere i ragazzi lavorando quotidianamente con loro e loro familiari, bisogna rendere gli studenti protagonisti del loro cammino formativo. Oggi questo atteggiamento, questa capacità della scuola è ancora più importante. Tutti devono offrire la loro condivisone e partecipazione ai comportamenti che la ripresa della didattica in presenza richiedono".