Il Prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza ha presieduto oggi una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica aperto ai Sindaci del territorio e allargato alla presenza del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale e del Dirigente del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria della Romagna.
“L’obiettivo di tutti”, ha riferito il Prefetto, “non è quello di chiudere, ma quello di individuare gli eventuali focolai in modo da poter mirare gli interventi e contenerne il contagio. Per tale motivo”, ha aggiunto, “occorre particolarmente insistere sul senso di responsabilità e sulla necessità di mantenere sempre vivo il richiamo al rispetto delle regole: mantenimento distanza sociale, corretto uso della mascherina e frequente lavaggio delle mani”.
Alla preoccupazione del Prefetto per alcuni ambiti in cui maggiormente, in questa fase, possono verificarsi situazioni di costante criticità, tra i quali quelli della scuola e dei trasporti, la Dottoressa Angelini ha riferito che attualmente presso l’Ospedale di Rimini vi sono solo 6 persone in terapia intensiva (11 nell’intero territorio della Romagna) e circa una trentina di ricoverati (85 complessivi in Romagna) e che, a fronte di un’apprensione con cui si era guardato all’apertura delle attività scolastiche, in realtà è stato accertato che nessun caso è stato originato all’interno delle strutture scolastiche. La dirigente Ausl ha anche annunciato che a breve sarà possibile, per tutti i familiari degli studenti, poter accedere gratuitamente ai test sierologici che potranno essere effettuati presso le farmacie.
Sempre a proposito di scuola, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale dott. Nanni ha confermato il rigoroso rispetto organizzativo di tutti gli Istituti, ma come persista invece una forte discrepanze tra la vita all’interno della scuola e quella all’esterno, dove, gli stessi ragazzi che in aula tengono comportamenti adeguati, frequentemente non sono altrettanto responsabili. Nanni ha anche rilevato come abbia inciso l’idea, inizialmente “passata” anche attraverso i media e ora introiettata dai giovani, di una malattia che non colpisce le fasce giovanili e che quand’anche accadesse le colpisce in forme lievi.
Sul fronte dei trasporti – con particolare riguardo a quelli che interessano le fasce di ingresso e di uscita dalla scuola - è stato segnalato, infatti, un potenziale fronte di rischio determinato sia dagli assembramenti degli studenti in attesa dell’autobus sia dalla refrattarietà di alcuni a indossare mascherine all’interno dei mezzi di trasporto pubblico. Al riguardo i Comuni di Rimini, Riccione, S. Arcangelo di Romagna, Novafeltria e Morciano, nei quali sono presenti Istituti della scuola secondaria superiore, hanno richiesto un incontro in cui possa esserci un contestuale confronto anche con l’Ufficio Scolastico Provinciale, con Start Romagna e con l’AMR.