(Rimini) Una 'casa degli affetti' è stata creata all'interno della chiesa della casa di riposo Maccolini di Rimini. La sua funzione? Donare un abbraccio agli ospiti che da tempo non vedono i loro familiari. La Casa di riposo gestita dalle Suore di Carità SS. B. Capitanio e V. Gerosa da tutti conosciute come suore di Maria Bambina non è rimasta immune, come successe nella prima 'ondata' di marzo, al Covid – 19 e dal primo caso manifestatosi a fine ottobre, ha dovuto immediatamente chiudere le visite ai parenti. "La diffusione è stata gestita nel migliore dei modi e con grandi sforzi. Ad oggi ci sono 9 casi positivi in via di guarigione su un totale di 180 tra ospiti e suore anziane", sottolineano dall'istituto.
Il virus non ha comunque fermato la forza e la determinazione della superiora, suor Rita Benigni, che in due giorni, grazie al sostegno della società Ottima Servizi, "conosciuta per essere l'azienda di servizi di allestimento fieristico più importante del territorio", spiegano dall'istituto, ha messo in piedi una "splendida" iniziativa. "In un momento drammatico per il Paese e per tutti noi – afferma suor Rita - dove l'aumento dei contagi del Covid – 19 ci ha fatto ricadere in una situazione tetra e apparentemente senza via di uscita ho pensato che avevamo bisogno di un gesto di speranza. E così ho voluto fare qualcosa: creare appunto la Casa degli affetti".
"Essere abbracciati – continua - è uno dei gesti più dolci che una persona riceve e ricambia. Un abbraccio, soprattutto per le persone anziane, racchiude in sé tantissimi significati che vanno dall'esprimere amore, affetto, consolazione, comprensione. Mi sembrava giusto che in questo concitato momento, dove ovviamente il nostro primo obiettivo è arrestare l'avanzata del Virus, dovesse essere aperta una breccia di luce. I nostri nonni, hanno bisogno di cose belle!".
Da questo intento e con questo spirito è nata l'idea che permette un contatto, anche fisico, "ma in estrema sicurezza tra gli ospiti e i loro familiari", attraverso una struttura in legno sigillata, un vetro (che può essere sanificato) e dei manicotti monouso entro i quali è possibile inserire le braccia. "Appena l'Istituto ci ha chiamato – afferma Giulio D'Angelo Amministratore Delegato Ottima Servizi– abbiamo subito accettato la sfida e ci siamo organizzati con i nostri falegnami e tecnici per trovare una soluzione sicura ma che permettesse un contatto ravvicinato. Siamo sempre impegnati nel settore di allestimento fieristico e questa è stata un'iniziativa del tutto inconsueta ma che ci ha aperto il cuore. L'affetto e l'aiuto reciproco devono sostenere la comunità in questi momenti terribili."
Un contatto ravvicinato "ma in sicurezza" quindi, che sarà a disposizione di coloro che possono essere accompagnati fino in chiesa e che partirà appena la situazione sarà più stabile, ma è un primo passo, in attesa della riapertura della casa di riposo a tutti.