(Rimini) Domani in consiglio comunale a Rimini si parlerà della chiusura del campo nomadi di via Islanda e delle iniziative che l'amministrazione ha nel corso degli ultimi due anni ipotizzato per arrivarci. Dalle microaree progettare nel 2018, al trasferimento dei nomadi in appartamenti dell'Acer, venuta fuori nelle ultime settimane. "Dinnanzi alle proteste ovunque dei cittadini, preoccupati per la sicurezza e il degrado delle aree vicino alle loro case, l’amministrazione avrebbe cambiato idea e chiesto all’Acer la sistemazione dei nuclei sinti negli appartamenti dell’edilizia residenziale pubblica per favorire la loro integrazione", ricorda il consigliere di Fratelli d'Italia Gioenzo Renzi per ribadire che "l’accesso all’erp è determinato da un regolamento che definisce la graduatoria in base ai requisiti della residenza, del reddito, delle condizioni familiari".
Nella aggiornata graduatoria erp, "con una disponibilità di circa 50 alloggi annui, sono iscritte 1.803 famiglie, affitto mensile di circa 80 euro, mentre la graduatoria degli alloggi a “Canone Calmierato“ conta 413 nuclei famigliari, con un affitto di circa 300 euro mensili", rende noto Renzi che conuna mozione chiede di revocare la delibera di giunta comunale che individuava le cinque microaree per l’insediamento dei sei nuclei famigliari sinti, "per fare chiarezza e rassicurare i cittadini coinvolti". E anche "pnche per evitare la spesa pubblica prevista per la suddetta operazione di 400.000 euro (per l’acquisto di 12 casette-2 per nucleo famigliare- e l’urbanizzazione delle aree con luce, acqua, gas, recinzioni, ecc.)". Renzi chiede inoltre di "rispettare il regolamento per l’accesso all’edilizia popolare, la graduatoria in base ai requisiti, come per le altre famiglie riminesi in difficoltà. Il ricorso agli alloggi di emergenza abitativa, reperibili dai privati, ad un canone medio di 500 euro mensili, deve essere solo straordinario e momentaneo".
Attualmente, "gli occupanti del campo di via Islanda sono circa 45 persone: 5 nuclei Sinti per 25 persone e 6 nuclei di romeni per 17 persone famigliari non tutti residenti a Rimini. La soluzione abitativa potrà essere praticabile e compatibile, solo se i nomadi rispettano le regole della convivenza, lavorano, pagano le tasse, mandano i figli a scuola. Senza dubbio il campo nomadi abusivo e degradato di via Islanda va chiuso, rappresenta il fallimento del permissivismo, dell’assistenzialismo, da parte delle amministrazioni comunali, con spese per acqua, luce, rifiuti, assistenti sociali, sostenute per decenni, e della irresponsabilità dei nomadi".