(Rimini) Il commercio internazionale verso il Regno Unito rappresenta uno dei principali mercati per l'area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini nel panorama mondiale. Nei primi nove mesi del 2020, purtroppo, la Brexit e la pandemia da Covid-19 hanno causato una forte contrazione degli scambi, sia delle importazioni, sia, soprattutto, delle esportazioni. L'auspicio è che l'accordo commerciale tra Unione Europea e Regno Unito, siglato in questi giorni, a "zero dazi e zero quote", possa favorire una ripresa dell'interscambio commerciale con le imprese del nostro territorio. A livello locale, i primi risultati di questo accordo, che partirà ufficialmente il 1 gennaio 2021, si vedranno con la diffusione dei dati del 1 trimestre 2021.
Nei primi nove mesi del 2020, nel sistema aggregato Romagna - Forlì-Cesena e Rimini, le esportazioni verso il Regno Unito ammontano a 265,6 milioni di euro mentre le importazioni raggiungono quota 35,0 milioni di euro. Il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) risulta, pertanto, positivo: +230,6 milioni di euro.
Rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, si riscontra un calo del 23,8% delle esportazioni e del 21,1% delle importazioni; nello specifico, la variazione negativa dell'export è superiore a quella che si riscontra sia in Emilia-Romagna (-13,5%) sia in Italia (-15,5%) e, nel contempo, risulta maggiore del decremento che ha contraddistinto le esportazioni dell'area Romagna verso tutti i Paesi mondiali (-14,5%).
Ciò ha comportato una decisa riduzione dell'incidenza percentuale del valore degli scambi commerciali riguardo al Regno Unito sul totale degli stessi; infatti, le importazioni passano dal 2,1% del 30/9/2019 all'1,9% del 30/9/2020, ma a destare maggiori preoccupazioni sono le esportazioni, che hanno visto la perdita, in un anno, di ben 0,8 punti percentuali, passando dal 7,3% del 30 settembre 2019 al 6,5% del 30 settembre 2020.
Commercio Estero delle imprese: focus provinciale Rimini. Nei primi nove mesi del 2020, in provincia di Rimini, le esportazioni verso il Regno Unito ammontano a 105,8 milioni di euro mentre le importazioni raggiungono quota 11,5 milioni di euro. Il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) risulta pertanto positivo: +94,3 milioni di euro.
Rispetto al periodo gennaio-settembre 2019, si riscontra un calo del 33,1% delle esportazioni e del 37,9% delle importazioni; nello specifico, la variazione negativa dell'export è nettamente superiore a quella che si riscontra sia in Emilia-Romagna (-13,5%), sia in Italia (-15,5%) e, nel contempo, risulta maggiore del decremento che ha contraddistinto le esportazioni provinciali verso tutti i Paesi mondiali (-19,4%).
In termini di incidenza percentuale sul totale, si rileva una decisa riduzione del valore delle merci esportate verso il Regno Unito, che passa dal 7,9% del 30 settembre 2019 al 6,6% del 30 settembre 2020 (-1,3 punti percentuali in un anno); in diminuzione anche il peso delle importazioni (dal 2,5% del 30/9/2019 all'1,7% del 30/9/2020).
In sintesi, i principali prodotti import dal Regno Unito nell'anno 2019 (prima degli effetti della Brexit) sono stati: apparecchiature per le telecomunicazioni (28,6% del totale); navi e imbarcazioni (23,1%); autoveicoli (4,7%).
I principali prodotti export, invece, verso il Regno Unito, nel 2019, sono stati, nell'ordine: elementi da costruzione in metallo (40,6% del totale); articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia (11,4%); macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (9,7%).