(Rimini) Ieri il sindaco Andrea Gnassi, delegato Anci Turismo e Demanio, ha partecipato alla call convocata dal presidente Anci Antonio De Caro con tutti i delegati nazionali. A sul tema le esigenze dei Comuni per l’anno 2021. "Nel 2020 siamo riusciti a ‘tenere botta’ grazie ai segnali dei mesi di luglio e agosto ma attenzione perché il 2021 sarà un anno altrettanto difficile", ha esordito Gnassi. "Nel 2020 il turismo italiano è nell’ordine di minori entrate per una cifra superiore ai 25 miliardi di euro. La situazione, oggi, è questa. Il turismo è evidentemente il settore che più ha subito e sta subendo gli effetti della pandemia perché importa persone e non esporta merci, come qualsiasi altro settore industriale. E la mobilità delle persone è da un anno a questa parte limitata, se non del tutto impossibile. Segnalo che il comparto turistico anche psicologicamente è stressato, al limite. Un urto come quello dello scorso anno sarebbe complesso da reggere ancora".
Il 2021 "si prospetta difficilissimo, anche per i Comuni ad alta intensità turistica che sia nel 2020 che quest’anno dovranno fare i conti con le minori entrate per le difficoltà del settore (imposta di soggiorno, Cosap etc). Il turismo deve essere messo al centro dell’agenda di governo nazionale. Se quest’anno dovessimo registrare la tempiostica sui ristori vista nel 2020 le imprese farebbero molta fatica a tenere. I ristori, gli ammortizzatori economici e sociali per l’occupazione, per le famiglie, vanno mantenuti per l’intera durata dell’emergenza". Alcune proposte tra le altre: "estendere il 110% di credito d'imposta, attualmente previsto per abitazioni private e condomini, anche per la riqualificazione delle strutture turistico-alberghiere; definire misure speciali di contributo a fondo perduto per le strutture alberghiere il cui abbattimento totale precedesse una ricostruzione completa, in linea con la più recente e avanzata normativa antisistimica e le misure di efficientamento energetico; fare chiarezza definitiva sul tema delle concessioni marittime, vista la discrasia tra proroga al 2033 del Governo e comunicazioni del garante della concorrenza; ristori fino al termine formale dell’emergenza Covid".
Gnassi ha anche richiamato quanto accaduto nel 2020. "I Comuni chiedono oggi al Governo di essere coinvolti per tempo sul tema della riapertura. Non potrà accadere come lo scorso anno che protocolli, organizzazione, disposizioni da rispettare da parte degli enti locali e delle imprese siano comunicate una settimana prima dello start. Anci, i Comuni, le istituzioni, chiedono di nessere chiamate e di essere coinvolte proprio per il rilancio del Paese. Lo stesso deve essere per il Recovery Plan: i Comuni non possono essere relegati sullo sfondo, devono avere un ruolo da protagonisti per lo sviluppo dei territori e del Paese. E’ già stato fatto uno sforzo dal Governo in termini di risorse ma serve che il comparto turistico sia al centro di un’azione congiunta. Il Recovery Plan, per il turismo, misura orizzonti al 2024, 2025. Questo pone un tema attuale sui mercati fino ad allora: solo nazionali? Solo europei? E’ chiaro che mancheranno le risorse su cui potevamo contare prima della pandemia. Il Governo dovrebbe ipotizzare misure speciali per città e aree ad alta intensità turistica".