(Rimini) Sono passati 14 anni dalla morte di Filippo Raciti. Filippo era un poliziotto e il 2 febbraio 2007 andò di servizio allo stadio a Catania per il derby con il Palermo. Filippo quel giorno non ha fatto rientro a casa lasciando la moglie Marisa e i figli Fabiana e Alessio, ancora piccoli, nella disperazione. Filippo è morto per una partita di calcio e per la cieca e stupida violenza per la quale la partita di calcio era solo un pretesto. Il SAP riminese ha ritenuto doveroso essere oggi a Montefiore Conca, afferma Roberto Mazzini, segretario regionale SAP Emilia Romagna, dove il sindaco di allora Valli Cipriani intitolò in sua memoria l’arena posta sotto la Rocca. Ricordare Filippo è un dovere perché il suo sacrificio non sia vano e serva da monito alle nuove generazioni, contra la violenza verso le divise e negli stadi, conclude Mazzini. Dalla strage di Capaci il memorial day SAP ha raccolto il testimone del ricordo di chi ha perso la vita per la lotta ad ogni forma di criminalità . Alla deposizione, a numero ridotto per le disposizioni anti-COVID, non è mancato il segretario generale aggiunto del SAP, On. Gianni Tonelli, l’ex sindaco Wally Cipriani, il presidente provinciale dell’UNCI e poliziotta in pensione Adolorata Di Campi, l’ex segretario provinciale SAP Tiziano Scarpellini e una rappresentanza della segreteria provinciale SAP.