(Rimini) "Buona parte del territorio romagnolo da martedì prossimo sarà chiamato a far fronte ad un ulteriore periodo di sacrifici". Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi annuncia nuove restrizioni da martedì, da quando cioè la Romagna, eccetto il forlivese, sarà in zona arancio rinforzato. Le attività commerciali andranno avanti come in zona arancione, mentre per le persone le regole saranno quelle della zona rossa vissuta lo scorso anno con il lockdown nazionale. "Nuove restrizioni rigorose, che tutti noi speravamo non sarebbero state più necessarie, ma che oggi appaiono come l'unica scelta possibile per evitare di andare a congestionare le strutture ospedaliere del territorio e per dare una vigorosa inversione di tendenza a quella curva dei contagi che si è pericolosamente impennata negli ultimi giorni".
"In questo senso i numeri e i trend illustrati dai responsabili sanitari sono chiari, non sono opinioni. La provincia di Rimini ha tra le più alte percentuali in regione per vaccini eseguiti, tamponi fatti e procedure di contact tracing; le stesse terapie intensive oggi sono sotto controllo. Ma la prospettiva di crescita dei contagi nei prossimi giorni induce Regione e territori della Romagna ad assumere questi ulteriori provvedimenti. Così come accaduto in altre aree dell'Emilia Romagna, a partire dall'area metropolitana di Bologna. Particolarmente sofferta la scelta sulle scuole. Tutti avremmo voluto il contrario, in primis alunni e famiglie, ma la situazione oggi lascia pochi margini. Quei margini che responsabilmente dovremo tutti nei prossimi giorni cercare di ritrovare con il rigore dei nostri comportamenti, individuali e collettivi. Si torna quindi, per un periodo confidiamo limitato, alla didattica a distanza per tutte le scuole, al vincolo sugli spostamenti personali anche all'interno del proprio Comune: restrizioni che, a differenza di quanto accadeva un anno fa, viaggiano in parallelo alla campagna vaccinale, a cui sono legate le aspettative per uscire definitivamente da questa crisi pandemica. Ed è proprio su questo ultimo aspetto, quello dei vaccini, che il Paese deve accelerare: le famiglie, i lavoratori, le imprese, hanno bisogno di certezze, di tempi definiti. Serve un'immediata accelerazione sulla campagna di vaccinazioni, in modo che si dia un senso e una prospettiva certa e concreta ai cittadini. Stessa cosa vale per i ristori: chiusure, restrizioni, divieti saranno sempre meno compresi se non accompagnati da adeguate risposte in particolare per quei settori e quegli operatori più colpiti dalle misure restrittive che, seppur a corrente alterna, durano da oltre un anno. Programmazione, rapidità, efficacia: di questo abbiamo bisogno per salvaguardare la tenuta sociale delle nostre comunità".