(Rimini) Le organizzazioni cooperative sono in flessione rispetto al 2019: soffrono maggiormente quelle operanti nei Servizi alla persona, nelle Costruzioni, nei servizi di Alloggio e ristorazione e nei Trasporti; sostanziale tenuta, invece, per quelle attive nei Servizi alle imprese e nel Manifatturiero. I dati attestano gli effetti della crisi che ha colpito anche questa importante tipologia di impresa.
Ll'Osservatorio Economico della Camera di commercio rende disponibili i principali dati sulla dinamica demografica delle imprese cooperative nel 2020. L'ambito di attività "trasversale" a tutta l'economia che caratterizza l'imprenditorialità cooperativa, ne vede la presenza in settori e comparti di primaria rilevanza – come l'agricoltura, la fabbricazione e conservazione di cibi, i servizi socio-assistenziali, i trasporti, i servizi di raccolta e trattamento dei rifiuti – che sono stati e risultano tuttora centrali nell'ambito dell'attuale crisi sanitaria. I dati elaborati permettono, dunque, l'analisi strutturale del sistema imprenditoriale territoriale e, al tempo stesso, possono offrire spunti di riflessione circa le future traiettorie e tendenze di settori e imprese.
In proposito, utile occasione di riflessione e interpretazione delle dinamiche territoriali e di approfondimento degli scenari generali e dei temi strategici per lo sviluppo, sarà la presentazione del Rapporto sull'Economia che si terrà lunedì 22 marzo, alle 15, in diretta web e social. Maggiori informazioni nella pagina dedicata all'evento sul sito istituzionale www.romagna.camcom.it.
Al 31 dicembre 2020, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, risultano attive 783 organizzazioni cooperative che rappresentano l'1,1% del totale delle imprese (1,2% il dato regionale e 1,5% quello nazionale), in flessione dell'1,0% rispetto al 2019.
Nel corso del 2020 si sono iscritte 23 cooperative e ne sono cessate 30, con un saldo negativo di 7 unità.
Gli addetti totali alle cooperative provinciali hanno un'incidenza pari all'11,4% sul totale degli addetti alle imprese attive del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini (13,3% a livello regionale e 7,0% nazionale). La dimensione media (addetti alle cooperative) è pari a 40 addetti (Emilia-Romagna 48, Italia 17).
Per quanto riguarda i settori d'attività, nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini il 15,5% delle cooperative opera nel comparto della "Sanità e assistenza sociale" (con il 21,0% degli addetti), l'11,7% persegue attività "artistiche, sportive, d'intrattenimento e divertimento", il 9,6% sono cooperative agricole (con il 13,1% degli addetti), il 9,3% cooperative nel settore delle costruzioni (con il 10,0% degli addetti) l'8,9% persegue "Attività professionali, scientifiche e tecniche" l''8,6% opera nei servizi alle imprese e il 7,3% nei Trasporti.
In termini di numerosità assoluta, le cooperative attive si sono ridotte nel settore dei Servizi alla persona (-6 unità, comprendente servizi socio-sanitari, istruzione, sport e intrattenimento), nelle Costruzioni (-2), nei servizi di Alloggio e ristorazione (-2), nei Servizi finanziari (-2) e nei Trasporti (-1); crescono invece nel comparto dei Servizi alle imprese (+2), nel Manifatturiero (+2), nell'ICT (+1), nel Commercio (+1) e in Agricoltura (+1).
"Il quadro delineato, dalle sistematiche rilevazioni del nostro Osservatorio Economico, evidenzia soprattutto la necessità di misure capaci di sostenere le diverse tipologie di imprese che stanno soffrendo di più (femminili, giovanili, straniere, artigiane, cooperative, ecc.). Ciascuna di tali tipologie, infatti, se opportunamente sostenuta, contribuisce a rendere il nostro tessuto imprenditoriale sempre più resiliente e competitivo. E quindi più attrattivo e, parimenti, sempre più capace di creare non solo nuova ricchezza, ma anche di rafforzare i valori della coesione e dell'inclusione tipici del mondo della cooperazione – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Proprio il settore "cooperativo", nell'ultimo decennio, aveva già dimostrato di saper affrontare le difficoltà puntando sulle sue specificità (spirito mutualistico e solidale, finalità e valori oltre il solo profitto), ottenendo buone performance e realizzando modelli imprenditoriali innovativi (es. workers buy out e cooperative di "comunità"). Purtroppo, però, le caratteristiche specifiche dell'attuale crisi economica, creata dall'emergenza sanitaria, hanno prodotto effetti rispetto ai quali le strategie di difesa delle imprese cooperative sono state messe a dura prova in comparti importanti. Tali effetti, che si sono manifestati immediatamente e perdurano tuttora, sono diffusi, ma anche asimmetrici. Alcuni settori, come agroalimentare, elettronica, sanificazione e disinfezione, hanno visto profilarsi inaspettate opportunità di mercato, ma altri settori si sono trovati più esposti e più colpiti dalle caratteristiche dell'emergenza sanitaria. Gli effetti del blocco delle attività, le disposizioni per il contenimento epidemico stanno impattando duramente su moltissime realtà dell'economia sociale. Cito, ad esempio, i servizi assistenziali, sanitari, educativi e formativi, culturali, turistici, sportivi, dei trasporti, di intrattenimento e dei servizi ricreativi. Le preoccupazioni espresse da tanti operatori per il mantenimento di tanti posti di lavoro sono forti e motivate. Di fronte a shock esogeni, così prolungati, rilevanti e intensi, anche il continuare a investire sui tradizionali elementi di forza, potrebbe non essere più sufficiente".
Sistema imprenditoriale: focus sulla provincia di Rimini. Al 31 dicembre 2020, in provincia di Rimini risultano attive 276 imprese cooperative. Le cooperative attive rappresentano lo 0,8% del totale delle imprese (1,2% il dato regionale e 1,5% quello nazionale) e il loro numero è diminuito dello 0,7% rispetto all'anno precedente (-1,8% in regione e -0,8% in Italia). Nel corso del 2020 si sono iscritte 7 cooperative e ne sono cessate 16, con un saldo negativo di 9 unità.
Gli addetti totali alle cooperative sono il 6,1% del totale degli addetti (13,3% a livello regionale, 7,0% a livello nazionale). La dimensione media della cooperativa è pari a 28 addetti, inferiore al dato regionale (48) e superiore alla media nazionale (17).
Per quanto riguarda i settori d'attività, in provincia di Rimini il 15,2% delle cooperative attive opera nel comparto della "Sanità e assistenza sociale" (con il 18,6% degli addetti), il 13,0% nel "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (21,8% degli addetti), il 12,3% opera nel settore del "Trasporto e magazzinaggio" (27,3% degli addetti), l'11,2% in "Attività artistiche, sportive, d'intrattenimento e divertimento" (9,2% degli addetti), l'8,7% nelle Costruzioni e l'8,0% nell'agricoltura e pesca.
In base ai dati dell'Albo Nazionale delle Società Cooperative tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), al 31/12/2020, in provincia di Rimini risultano iscritte 114 cooperative sociali (-2 unità rispetto al 2019), di queste 50 sono di tipo A, 28 di tipo B, 28 miste (A e B) e 8 non indicate.
Sebbene gli effetti diretti della pandemia da Covid-19 abbiano influenzato primariamente l'equilibrio economico e finanziario delle cooperative, con effetti anche sul livello occupazionale, è possibile identificare un incremento delle coop attive nel settore dell'ICT (+3 unità), nei Servizi alle imprese (+2), in Agricoltura (+1) e nei Trasporti (+1). Si riducono, invece, le organizzazioni cooperative nei Servizi alla persona (-2, comprendente servizi socio-sanitari, istruzione, servizi ricreativi), nel Commercio (-2 unità), nelle Costruzioni (-2), nel comparto del Turismo (-1) e nei Servizi finanziari (-1).