I pronunciamenti del segretario nazionale Enrico Letta sulle primarie da svolgersi laddove non ci fosse un accordo unitario sul nome del candidato, piacciono a Jamil Sadegholvaad che si vuole candidare a sindaco nel nome della continuità con l’amministrazione Gnassi.
Ok anche per il “modello organizzativo proposto – e cioè gazebo e presenza – nel momento in cui (speriamo il prima possibile) la situazione dei contagi e la campagna vaccinale dovessero contemporaneamente svuotare e riempire il vaso del ritorno alla normalità”
Secondo Sadegholvaad devono essere però chiare le regole di ingaggio.
!Ci si può, anzi ci si deve confrontare magari su una proposta di governo locale più aperta alla società o più “chiusa” dentro le dinamiche di un partito; un programma amministrativo più innovativo oppure più conservatore. Ma tutto questo ha una ragione e un senso se, di fondo, si condivide un obiettivo comune e leale. Domanda: questo sta avvenendo, ad esempio, a Rimini? Ho molti dubbi”.
Conclude l’assessore: “Se è la verità e non l’unanimità la direzione di marcia del PD di Enrico Letta, allora lasciamo perdere ipocrisie e tatticismi. Io continuerò fino all'ultimo, e ripeto quello che ho scritto giovedì scorso, a cercare ostinatamente di costruire un percorso di confronto per trovare insieme le ragioni che possano valorizzare e ampliare la straordinaria e innovativa esperienza amministrativa di questi anni e, insieme, che mantengano forti e vivi i valori di solidarietà, partecipazione e inclusione nel centrosinistra”.