(Rimini) I figli di Vincenzo Muccioli, Giacomo e Andrea, hanno deciso di querelare per diffamazione aggravata Netflix, a seguito della realizzazione e della messa in onda del documentario dedicato al padre, fondatore dellacomunità terapeutica di San Patrignano. Lo ha riportato questa mattina il Corriere Romagna e lo ha rilanciato l'agenzia Ansa. "'SanPa. Luci e tenebre a San Patrignano', la docuserie di Netflix che riporta anche lunghi stralci di intervista ad Andrea Muccioli, avrebbe offeso la memoria del padre Vincenzo. Secondo i figli di Muccioli, assistiti dall'avvocato Alessandro Catrani, la serie fa una ricostruzione distorta della storia della comunità e del fondatore (Ansa)".
“Netflix , grande multinazionale della comunicazione, ha prodotto e messo in onda in Italia e nel mondo una docu-serie televisiva sulla vita di Vincenzo Muccioli, padre dei nostri due assistiti Andrea e Giacomo Muccioli. Ciò a ben 30 anni dalla di lui morte", spiegano i legali di Andrea e Giacomo, Alessandro Catrani e Francesca Lotti. "I figli del Fondatore di Sanpa lamentano, innanzitutto, come, all’interno della docu-serie, Vincenzo Muccioli venga indicato come misogino e omosessuale. La causa della sua morte, inoltre, viene attribuita all’Aids. Ovvero ad un’infezione da Hiv, contratta a causa del suo stile di vita e dei suoi comportamenti privati. I familiari rilevano che nessuna di tali affermazioni, indiscrezioni, pettegolezzi, presentati a milioni di persone, è vera. Quindi ne lamentano la assoluta falsità".
Gli stessi "lamentano come si diffami, al di là di ogni legittima opinione sulla vita e l’operato di Vincenzo Muccioli, l’immagine e la memoria di una persona scomparsa, un grande padre ed un uomo che ha dedicato la sua esistenza al Bene, violando altresì i più elementari principi di privacy. Tutto ciò ha investito gravemente la vita dei nostri due assistiti, i figli Andrea e Giacomo. Dalla messa in onda della fiction la loro vita privata e quella dei loro familiari (figli, mogli, ecc.) è stata travolta, da continue domande, richieste da parte di amici, conoscenti, persone comuni, sulla veridicità di quanto affermato e rappresentato nella docu-serie. Si sono trovati colpiti e feriti in quanto c’è di più prezioso: memoria, reputazione e onorabilità di un padre scomparso".
La legge, "però, consente di porre rimedio a questa situazione. Consente di proteggere i privati cittadini dagli effetti, devastanti sulle loro vite, causati da una docu-serie realizzata da un gigante della comunicazione. Dal punto di vista giuridico e dal nostro punto di vista professionale, in questo caso anche umano, la querela che abbiamo presentato per conto dei fratelli Muccioli è nostro avviso ineccepibile.
Diffamazione e violazione delle leggi sulla privacy, sono per i famigliari di tutta evidenza. Sarà, peraltro, la magistratura a valutare la sussistenza di violazioni di legge, le eventuali responsabilità penali e a quantificare il danno recato alla memoria di Vincenzo Muccioli e alla vita di tutti i suoi eredi”.