(Rimini) “Un rapporto sempre più forte con il mare, dove la valorizzazione dell'elemento costiero, marino e portuale diventa fattore caratterizzante per produrre una nuova attrattività urbana tutto l'anno". Manuela Fabbri, presidente #ApsBastaPlasticainMARENetwork usa le parole dell'assessore Anna Montini per commentare la proposta di adeguare il porto di Rimini per l'attracco delle navi da crociera. "La nostra associazione ecologica è d’accordo che le attività legate al mare, come mobilità, pesca e acquacoltura con la grande quantità di calze di plastica per l’allevamento delle cozze disperse da decenni sui fondali e in spiaggia, e nonostante le barche da pesca si dismettano e serva sempre meno spazio (il pesce è sempre meno e le barche vengono da fuori), in anni recenti si sia costruita la nuova darsena e un nuovo molo (la biblioteca di pietra)… abbiano tutte bisogno di una seria riorganizzazione", precisa Manuela Fabbri. Ma poi Anna Montini conclude: “E’ urgente l’avamporto anche per l’attracco delle navi da crociera”.
"Certo 20anni fa, era il 150° di Fondazione del Primo Stabilimento Balneare con Gianni Fabbri (foto) siamo riusciti a dirottare l’ammiraglia della Costa Crociere diretta a Venezia – per le quali ora per mano del Ministro Franceschini, sempre troppo tardi, è finito lo scempio dell’entrata nei canali – fintanto che da Rimini e il Paradiso potessimo scorgerla tutta illuminata, e i croceristi godessero dei fuochi d’artificio su tutta la nostra riviera in festa, ma si trattava di un evento speciale: “Rex per una Notte”. Si vide la nave che si avvicinò di circa 5/6 miglia alla costa, durante il galà con sfilata di Versace dal Paradiso Club. Fu una deviazione concordata per mesi con Genova, dove ci recammo, costata tanto in termini di carburante ci dissero poi, seppure grati per l’evento offerto ai loro ospiti, tanto che a Gianni e me donarono il lingottino d’argento marchiato Costa Crociere".
"Nel nostro progetto, concordato con la Capitaneria di Porto di allora, cioè con chi il mare lo conosce davvero, c’era in programma in un futuro prossimo, di farla attraccare al largo. Le navette, che ora potrebbero essere elettriche, avrebbero condotto gli ospiti a terra per la visita almeno di un giorno tra Rimini e San Marino. Le navi di sicuro non possono avvicinarsi al nostro porto. Mentre Ravenna, col suo porto marittimo già organizzato per le merci è lì apposta, coi fondali necessari. A Rimini altro di costruito, in mare, significherebbe erosione certa e sabbia persa, con l’innalzamento delle acque previsto di un metro e cinquanta entro il 2100 e l’ecosistema compromesso una volta di più".
"Sommessamente chiediamo agli assessori a pesca e ambiente, regionale e comunale, di ragionare, non da politici che decidono in fretta perché c’è il recovery fund che preme, ma che sappiano capire ascoltando studiosi e tecnici, confrontandosi con gli ambientalisti e nei tempi dovuti. Perché una scelta del genere, come per l’impianto eolico offshore, casomai fosse proponibile, dovrebbe comunque passare al vaglio della democrazia partecipata".
"Vero, in altra epoca, da noi attraccava la Gentile da Fabriano, una piccola motonave con una trentina di cabine che conduceva in crociera per una settimana tra Rimini e la Jugoslavia. Da ragazzina la ebbi in premio per una borsa di studio, mio padre mi ci portò col mio primo fidanzatino (poi marito). Percorremmo gran parte dell’altra costa dell’Adriatico dal mare: Zara, Sebenico, Spalato, Dobrovnik, fino alle bocche di Cattaro, al confine con l’Albania. Ma era il 1967 e il tutto era di altre dimensioni, non solamente le navi".
"Gli assessori dovrebbero sapere che ora, affinché agli armatori convenga muoverle, sono diventate città galleggianti che violentano il mare e pescano talmente in profondità da modificare l’ecosistema e i fondali, mentre il nostro mare non è sufficientemente profondo e le maree non creano il necessario ricambio".
"Avremo modo tuttavia di affrontare serietà e competenza scientifica questi temi a fine agosto nel Summer Camp “La NATURA del MARE / RIMINI 2021, Idee e azioni per l’ecosistema marino.” Molti gli esperti di tre Università: Bologna, Ferrara e Urbino, insieme a noi, #ApsBastaPlasticainMARENetwork (associazione ecologica promotrice) i Comuni di Rimini e di Cattolica, UniRimini, Tecnopolo, Piano Strategico, Visit Romagna e altri partner di valore e prestigio. Preghiamo dunque i decisori politici di non prendere decisioni affrettate che mettano a repentaglio la sua salute: di attendere e ascoltare coloro i quali, senza interessi di parte, hanno l’autorevolezza di erigersi a portavoce del nostro capitale naturale che voce non ce l’ha".