Mobilità dolce, nuove regole. Frisoni: passo indietro per il Paese

Lunedì, 19 Aprile 2021

(Rimini) L'assessore alla mobilità del comune di Rimini, Roberta Frisoni mette a tema il disegno di legge presentato da un gruppo di parlamentati di Forza Italia per la disciplina organica della circolazione dei monopattini elettrici. "Il testo, in discussione dalla scorsa settimana alla Camera, introduce alcune novità per l’utilizzo dei mezzi che, ricordo, dal gennaio 2020 sono stati sostanzialmente equiparati ai velocipedi: nello specifico nel testo ora in discussione si propone di consentire la guida solo ai maggiorenni, l’obbligo di indossare il casco e del giubbotto catarifrangente e il divieto di circolazione dopo il tramonto. Si parla inoltre di definire la velocità massima su strada a 20 chilometri orari (km/h) e la possibilità di circolare solo sulle strade urbane con un limite di velocità di 30 km oltre che sulle piste ciclabili", ricorda Frisoni.  

"Se trovo condivisibile limitare le velocità di questi mezzi ai 20 km/h - cosa per altro già in atto a Rimini per i sistemi di sharing ai sensi delle disposizioni inserite a livello comunale - non mi trovo d’accordo sul resto delle proposte avanzate anche perché rischierebbero di far fare al nostro paese dei passi indietro non solo sulla micromobilità elettrica ma temo anche su quella ciclabile. Alcune delle misure in discussione infatti rischiano di essere controproducenti poiché non hanno un valore aggiunto in termini di sicurezza e allo stesso tempo rischiano di disincentivarne l’utilizzo anziché regolarlo".  

Il tema "è tutt’altro che banale, perché in ogni caso parliamo di sicurezza stradale su cui la massima attenzione e impegno sono d’obbligo. Ma non è con l’obbligo del casco e di una pettorina o, come si sente proporre da più parti, con la possibile introduzione di una ‘targa’, la soluzione ad un tema, quello della sicurezza su strada, che deve essere affrontato nel suo complesso. Partiamo da una considerazione: il livello di incidentalità che coinvolge i monopattini a Rimini è molto basso. Se allarghiamo lo sguardo alla mobilità attiva in generale (pedoni, ciclisti, ecc), si nota che gli incidenti più gravi sono causati principalmente dallo scontro con mezzi a motore e sono legati all’eccessiva velocità di quest’ultimi, alla mancata precedenza, al non rispetto degli attraversamenti pedonali".  

Frisoni crede "che si debba cogliere l’opportunità data dalla sempre maggiore attenzione verso la mobilità attiva - ciclabile, pedonale e micromobilità elettrica - per lanciare una sfida più coraggiosa e sicuramente più impegnativa, ma di certo con risultati più efficaci. Serve infatti un generale ripensamento della mobilità delle aree urbane, andando magari nella direzione di un’estensione delle ‘zone 30’, dove cioè il limite massimo di velocità dei veicoli non può superare i 30 km orari, e arrivando a insediare anche ‘zone 20’ dove è ancora più necessario tutelare pedoni e ciclisti".