(Rimini) Questa mattina a Rimini in piazzale Boscovich i marinai della cooperativa operatori spiaggia, supportati dalla presenza solidale di colleghi da ogni parte della provincia, hanno manifestato per i propri diritti e per la sicurezza della balneazione. "I loro diritti, la loro retribuzione complessiva e la durata del loro lavoro rischiano periodicamente di essere erosi da decisioni imprenditoriali ingiuste e che sviliscono, anno dopo anno, il loro lavoro", spiegano Cgil e Cisl. "Nell’anno 2020, l’anno del Covid-19, quasi tutti i marinai della provincia hanno garantito la sicurezza della balneazione salvando centinaia di persone. Lo hanno fatto mentre era in corso una vertenza sindacale provinciale legata alla corretta durata del loro contratto di lavoro. I marinai hanno lottato per i propri diritti, riconquistandoli, senza scioperi e con grande senso di responsabilità verso i turisti e i residenti".
E secondo i sindacati, "questa stagione si preannuncia sotto i peggiori auspici perchè un’importante realtà, La Cooperativa Operatori di Spiaggia di Rimini, ridurrà complessivamente ore di lavoro e retribuzioni per i propri marinai storici (31) giustificando, come misura per aumentare le assunzioni, un’azione dal sapore ritorsivo per i propri vecchi dipendenti che l'estate scorsa non hanno accettato il contratto illegittimo e si sono mobilitati per la propria dignità e professionalità. Noi chiediamo che si aumentino le assunzioni aumentando orari e periodi del salvamento, senza ridurre i redditi degli stagionali". La cooperativa, inoltre, "è intenzionata ad attuare un’improvvisa e non giustificata rotazione dei Marinai sulle torrette. Abbiamo denunciato come tale volontà possa mettere a repentaglio la qualità del salvamento su ampie fasce di spiaggia riminese".
I sindacati offrono "la massima solidarietà ai marinai di salvataggio "e chiedono "un nuovo contratto integrativo provinciale che garantisca a tutti i marinai di salvataggio, vecchi e nuovi assunti, un adeguamento economico e normativo". Chiedono inoltre "che si affronti una volta per tutte il nodo del servizio pubblico essenziale di salvamento svincolato dalle dinamiche e dai particolari interessi delle imprese balneari", oltre a "giustizia e omogeneità provinciale nella formazione professionale, nelle dotazioni e nei dispositivi di sicurezza individuale. ci sono ad esempio realta’ dove i marinai devono pagarsi da soli il corso di aggiornamento per l’uso del defibrillatore".
Filcams Cgil Rimini e Fisascat Cisl Romagna annunciano per le prossime settimane "capillari" iniziative di sensibilizzazione e chiederanno formalmente "l’apertura di un tavolo istituzionale sui temi della sicurezza della balneazione, per la vertenza dei marinai di Rimini sud, come previsto dal contratto integrativo vigente".