(Rimini) “Bisogna partire da un giudizio e cioè che Gnassi è uno tra i sindaci migliori d’Italia. Quella di Rimini, poi, è un’amministrazione che sento largamente e ampiamente giudicata positivamente dai cittadini. Io qui ci sono stato centinaia di volte, anche negli anni precedenti, girando senti che il giudizio medio sull’amministrazione Gnassi di questi anni è positivo. Poi, figurarsi, in tutte le comunità si commettono errori, ci sono cose da migliorare”. Così il presidente della giunta regionale Stefano Bonaccini, oggi a Rimini in occasione della visita del viceministro della salute, Pierpaolo Sileri, all’hub vaccinale operativo nei padiglioni della fiera.
“Credo che la prima cosa da mettere in rilievo sia questo patrimonio a disposizione, un giudizio positivo su come si amministra, condiviso da parte dell’opinione pubblica che mediamente non ci vota”, sottolinea Bonaccini. “Dopo di che, qui bisogna che si cerchi di unire. Unire può voler dire fare le primarie, può voler dire non farle”, a Bologna per esempio nel centrosinistra si faranno primarie di coalizione con un regolamento condiviso da tutti. “Il problema non è lo strumento, è il clima che si crea intorno allo strumento. Perché se errare è umano, perseverare sarebbe diabolico”, Bonaccini si riferisce a quanto accaduto precedentemente a Riccione. “Lì si immaginava di vincere a prescindere, ci si è contati in casa e poi invece gli elettori hanno scelto il centrodestra. Secondo me degli errori bisognerebbe evitare il ripetersi”.
Sui sue sfidanti. “Io ho grande stima di Emma. Ha fatto parte della mia giunta (Bonaccini uno, in qualità di assessore al bilancio, ndr), l’abbiamo convintamente proposta ed eletta in assemblea legislativa. Ho grande stima di Jamil che è un componente di questa amministrazione che ha amministrato secondo me veramente bene a Rimini. Perché lo dico? Perché Rimini è più bella, è una città che trasformata e si sta trasformando, sta diventando sempre più una città a misura di un nuovo turismo, a misura di famiglia, più ecologica, più sostenibile. Stiamo facendo qui un’operazione, che in Italia è forse l’unica, di grande investimento sull’acquisione di due fiere, cosa che ci consentirà di diventare il più grande polo italiano”, ricorda Bonaccini.
“Dopo di che, se le primarie devono diventare un elemento fratricida, di scontro, è chiaro che fanno solo il gioco degli avversari. Vale a dire di una destra che, tra l’altro, non sa chi scegliere. Così almeno pare guardando da Bologna”.
A Rimini, se primarie saranno, saranno “primarie più del Pd che di coalizione da come si stanno configurando. Servirebbe una scelta in grado di mettere insieme e d’accordo. Se nascesse una terza soluzione condivisa, forse sarebbe il modo per uscire uniti e compatti e costruire un centrosinistra largo e anche civico”. Perché la sfida vera, per Bonaccini è un’altra. “Quando ti presenti alle elezioni devi avere l’ambizione, come feci io, di chiedere il voto anche a chi non ti ha mai votato, perché non si voterà per il governo del Paese o per l’Europa e nemmeno della Regione. Si voterà per Rimini. E i cittadini sceglieranno, come fanno sempre più spesso e più liberamente, a seconda non tanto e non solo delle proprie ideologie, ma del progetto di città proposto. A me pare che se dovessimo presentarci in discontinuità con il governo di questi anni faremmo un regalo alla destra. Io credo che sia giusto proseguire in questa ottima amministrazione, migliorarla certamente, bisogna sempre innovare, ci mancherebbe altro, però con anche l’orgoglio di quello che si sta facendo e si è fatto. Quindi decidano a Rimini, però decidano bene”.